Ciclismo
Giro d’Italia 2018: Tom Dumoulin non è lo stesso del 2017. Difficile attaccare Yates in salita, ora l’obiettivo è la seconda posizione?
Guardando la classifica questa sera dopo la cronometro individuale, Tom Dumoulin potrebbe vedere se non evaporare quantomeno diminuire le proprie possibilità di vincere il Giro d’Italia 2018. Il corridore della Sunweb, vincitore della scorsa edizione, non è riuscito a guadagnare abbastanza su Simon Yates in maglia rosa e da qui in avanti la corsa si sposterà su un terreno più favorevole al britannico: le salite che caratterizzano le tappe rimanenti prima della frazione conclusiva a Roma.
Un anno fa l’olandese aveva sfruttato al meglio i tanti chilometri contro il tempo, una trentina in più rispetto a quelli di questo 2018. Lì aveva posto le basi per la vittoria, ma si era comportato alla grande anche in salita, perdendo solo nelle ultime tappe dagli avversari diretti, forse a causa di un deficit di condizione ricollegabile anche al fatto che era la sua prima esperienza da uomo di classifica in un grande giro dopo la Vuelta a España 2015. Il Dumoulin di oggi, invece, non è sembrato straripante, confermando anche l’impressione data sulle montagne del Giro, con l’elastico nella tappa di Sappada sull’ultima salita che non rappresenta certo il miglior biglietto da visita per pensare di sfidare Yates su un territorio che fino ad ora l’ha visto dominatore incontrastato (o quasi) nelle prime due settimane. Per fare un raffronto, basti pensare alla cronometro di Montefalco dell’anno scorso: in quell’occasione Dumoulin vinse (ma non c’era Dennis) e l’uomo di classifica più vicino alla sua prestazione era stato un ottimo Nibali, ad oltre 2′. Oggi, Yates, ha perso solo 1’15”, e oltre a suoi meriti potrebbe esserci anche un Dumoulin non al meglio.
Il podio può diventare il vero obiettivo di Dumoulin? Difficile dirlo. L’olandese non si sembra molto fiducioso e probabilmente si è reso conto di non essere al meglio e di non potersi giocare le proprie carte fino alla fine. Resta, comunque, a soli 56” da Yates e con oltre 2′ da difendere sui più immediati inseguitori. Più vicino alla vittoria che al quarto posto: potrebbe crollare lui come potrebbe calare Yates: la crisi dopo un Giro così lungo potrebbe nascondersi dietro ogni tornante. La fantastica cronometro di Yates è l’ennesima dimostrazione di una forma strepitosa, oppure della definitiva affermazione di un autentico fenomeno per le corse a tappe. Qualunque sia la risposta, Dumoulin per vincere deve inventare qualcosa in montagna. Difficile, ma non certo impossibile a fine Giro. Magari anche pensando a qualche alleanza in corsa.
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gianluca.santo@oasport.it