Ciclismo

Giro d’Italia 2018: Zoncolan, ma anche Passo Duron. Il giorno della verità. Aru e Froome all’ultima spiaggia

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Zoncolan. Un nome suggestivo, che al solo pronunciarlo genera un fremito di inquietudine. E’ la salita più dura del mondo. 10 km al 12% di pendenza media, con punte del 22%. Dal secondo al sesto chilometro, la strada non scende mai sotto il 14%…Una montagna che spaventa tutti, nessuno escluso. Un trampolino verso l’Inferno, dove i corridori si producono in uno sforzo estremo, lasciando su queste strade una parte della propria anima. Domani ci aspetta la giornata più importante del Giro d’Italia 2018. Perché lo Zoncolan non perdona. Non ti consente di scattare e alzarti sui pedali, è troppo duro. Devi salire con il tuo passo e sperare di averne più dei tuoi avversari. Se vai in difficoltà, 2-3 minuti fioccano in un amen.

Guai, tuttavia, a pensare che la tappa di sabato 19 maggio si riduca ai soli 10 km conclusivi. Anche prima ci sarà da faticare. Il Passo Duron (un nome che è tutto un programma), posto a 40 km dall’arrivo, resterà nelle gambe dei ciclisti: 5,3 km al 10% di pendenza media. A seguire Sella Valcarda, GPM di terza categoria, prima del temuto Zoncolan.

Domani la classifica generale sarà sconvolta ed i distacchi destinati a lievitare. Per tanti sarà una giornata decisiva, a cominciare dalla maglia rosa Simon Yates. Sin qui il britannico ha dominato in montagna, anche se sinora non è ancora stato messo alla prova su salite così impegnative. Se dovesse superare anche lo scoglio dello Zoncolan, magari vincendo e rifilando distacchi pesanti ai rivali, allora ci troveremmo di fronte non solo al probabilissimo vincitore di questa Corsa Rosa, ma anche ad un possibile dominatore dei Grandi Giri per i prossimi anni.

La frazione friulana sarà la più temuta per l’olandese Tom Dumoulin. Le pendenze esagerate del ‘Mostro’ non si adattano al fisico possente del campione in carica. E’ prevedibile che la ‘Farfalla di Maasstricht’ decida di non rispondere a nessun attacco, concentrandosi sul proprio ritmo e provando a perdere il meno possibile.

Sotto esame anche Domenico Pozzovivo e Thibaut Pinot: si accontenteranno di rimanere in lizza per il podio, correndo di rimessa, oppure tenteranno addirittura di staccare Yates e Dumoulin?

Una tappa come quella di domani potrebbe mettere una seria ipoteca sulla conquista del Giro (se Yates staccherà nuovamente tutti), ma anche riaprirlo completamente. Chi avrà gambe e coraggio, potrà guadagnare tantissimo, anche minuti. Per Fabio Aru e Chris Froome sarà davvero l’ultima spiaggia per tornare veramente in lizza per la classifica generale. Il distacco superiore ai 3 minuti mette entrambi con le spalle al muro. Sin qui hanno deluso, pagando costantemente un dazio pesante dai migliori in salita. Devono provarci, a costo di saltare. Perché se il loro Giro non subirà domani una brusca inversione di rotta, potrà considerarsi concluso.

federico.militello@oasport.it





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