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Judo, Grand Prix Hohhot 2018: Italia a bocca asciutta, niente podi azzurri. Discreto rientro per Elios Manzi

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L’Italia torna a casa a bocca asciutta dalla Cina, dove è andato in scena il Grand Prix di Hohhot 2018 di judo. Nel primo grande appuntamento internazionale dopo gli Europei di Tel Aviv, la compagine azzurra, priva di gran parte dei suoi big, ha fatto fatica ad imporsi, restando ai margini della lotta per il podio e portando a casa un numero esiguo di vittorie nei singoli incontri.

Ma sono diversi i segnali positivi per un gruppo che pullula di talento e ambisce a presentarsi alle Olimpiadi di Tokyo 2020 con rinnovata fiducia dopo il trionfo di Rio 2016. La nota più lieta riguarda il buon rientro ad alti livelli di Elios Manzi. Non deve ingannare la sconfitta al primo turno della categoria -66 kg contro il russo Abdulzhalilov, che ha prevalso con un ippon a poco più di un minuto dalla fine. Manzi si è battuto con disinvoltura e soltanto la ruggine accumulata negli ultimi mesi gli ha impedito di imporsi nuovamente sulla scena e di passare il turno per puntare poi dritto al podio.

Ancor più positiva è stata la prova di Matteo Piras (-66 kg), per il quale il golden score si è rivelato propizio contro lo spagnolo Gaitero Martin salvo risultare fatale al cospetto del tedesco Sebastian Seidl. Una vittoria a testa anche per Enrico Parlati e Augusto Meloni, che nella categoria -73 kg avrebbero potuto andare ulteriormente avanti, ma si sono arresi rispettivamente contro il kazako Smagulov e il tedesco Zingg, mettendo in mostra bei colpi e una condizione di forma tutto sommato buona.

Una sola vittoria, infine, per le donne. A portarla a casa è stata Anna Righetti, che nella categoria -57 kg ha sconfitto in rimonta l’olandese Bergstra, prima di cedere contro la tedesca, neo panamense, Roper, mentre Miriam Boi nella stessa categoria si è arresa al primo turno al cospetto della fortissima russa Dzhigaros. Qualche rimpianto, infine, per Giorgia Stangherlin, sconfitta al primo incontro nella categoria -78 kg contro la brasiliana Soares, poi terza al termine del torneo, nonostante due sanzioni inflitte all’atleta carioca nelle prime fasi del match.

Permane, in ogni caso, la sensazione che l’Italia disponga di tanto talento, ma ad Hohhot è mancato il guizzo e gli azzurri sono tornati a casa a mani vuote. In assenza dei big, gli altri componenti della squadra italiana non si sono espressi al meglio, ma hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per rifarsi in futuro e prendersi la scena da protagonisti.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Fijlkam

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