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MotoGP, GP Spagna 2018: Jorge Lorenzo, il tempo stringe. Segnali di vita o addio probabile con la Ducati

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Venerdì prenderà il via ufficiale il Gran Premio di Spagna di MotoGP a Jerez de la Frontera e, in contemporanea, Jorge Lorenzo compirà 31 anni. I motivi per festeggiare per il maiorchino, tuttavia, sono davvero pochi. Il suo secondo anno in casa Ducati sembra proseguire in maniera addirittura rispetto al già grigio 2017. Tutti gli indizi porterebbero ad un inevitabile divorzio a fine campionato, ma il numero 99 deve comunque provare a raddrizzare un’annata nella quale un cinque volte campione del mondo non può permettersi di compiere sempre figuracce.

I numeri, come spesso capita, sono davvero calzanti ed esemplificativi. Da quando Lorenzo ha sposato il progetto Ducati ha disputato 21 Gran Premi collezionando tre podi in tutto: un terzo posto proprio a Jerez de la Frontera e ad Aragon, più il secondo posto di Sepang nella “parata” con Andrea Dovizioso. Per il resto, oltre a quattro ritiri, ha collezionato appena cinque arrivi nelle prime sei posizioni. Parlare di bottino scadente è davvero riduttivo per un pilota che era sbarcato a Borgo Panigale per trascinare la scuderia bolognese verso il titolo e che, va ricordato, ha uno stipendio di ben 12 milioni di euro a stagione.

Il morale dell’ex yamahista è ovviamente sotto i tacchi con la consapevolezza di fare enorme fatica a trovare il bandolo della matassa con una moto che, per usare un eufemismo, non riesce a metabolizzare. Gli alti e bassi iniziali hanno fatto spazio ad una lunga crisi dalla quale lo spagnolo sembra proprio non essere in grado di uscire. Il suo carattere, poi, fa la differenza. Quando non ha tutto alla perfezione sotto le sue mani, spesso Lorenzo si irrigidisce e fatica ancor di più. Riuscire ad emergere da questa buca nella quale si è trovato sarà davvero un’impresa che dovrà affrontare per non completare un altro anno interlocutorio.

Tutto, ad ogni modo, sembra destinato ai saluti a fine anno. Le strade di Lorenzo e della Ducati si separeranno. Ma, a questo punto, dove andrà il maiorchino? Per sua sfortuna le opzioni sono davvero poche. In Yamaha, per esempio, Maverick Vinales e Valentino Rossi hanno ancora due anni di contratto per cui l’opzione ritorno a casa è assolutamente da escludere. In casa Honda, ovviamente, le cose non sarebbero più semplici. Marc Marquez è inossidabile in casa Repsol e si tiene stretto un compagno come Dani Pedrosa che non gli crea problemi e che, anzi, è utile a livello di messa a punto. Non rimangono che scuderie in rampa di lancio come Suzuki, Aprilia o KTM. Opzioni che, oggettivamente, non possono certo solleticare un ex campione del mondo. Per questo motivo il tentativo di risalita in Ducati potrebbe rappresentare anche una ottima opzione per il futuro. Starà a Lorenzo riuscirci il che, visti i presupposti, è tutt’altro che scontato.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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