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MotoGP, GP Spagna 2018: Marc Marquez all’attacco, Ducati in difesa. Yamaha e Valentino Rossi per la svolta

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Prima gara europea per il Motomondiale, che, come sempre, comincia il suo viaggio nel Vecchio Continente da Jerez. Il GP di Spagna comincia con Andrea Dovizioso in vetta alla classifica ma con Marc Marquez alle calcagna, dopo un inizio di stagione da protagonista assoluto (nel bene e nel male). La Yamaha, invece, continua a mostrare un doppio volto: se Maverick Viñales ha ritrovato confidenza, non si può dire lo stesso per Valentino Rossi.

MARQUEZ FAVORITO – Protagonista assoluto del primo scorcio di stagione. Anche in Argentina, dove sappiamo poi come sia finita, Marquez era stato il più veloce in pista, dominio certificato dalla consueta vittoria in Texas (sesta in sei edizioni). Lo spagnolo fa veramente paura, non tanto per il suo talento, mai in discussione, quanto per la Honda: se negli ultimi anni era stato Marc a metterci del suo, nel 2018 la base di partenza è stata considerevolmente migliore, con la RC231V che pare adattarsi alla perfezione ad ogni circuito e situazione. A Jerez sarà quindi Marquez il favorito, ma, rimanendo nel box Repsol, attenzione a Dani Pedrosa, vincitore lo scorso anno, al netto di un polso ancora malconcio.

REBUS DUCATI – Il leader del Mondiale, però, veste di rosso, ed è Andrea Dovizioso. È certamente una notizia positiva per la Ducati, considerando che dopo il GP d’apertura in Qatar, Dovi ha dovuto correre in difesa sia in Argentina che in Texas. La leadership, però, nasconde anche un aspetto negativo, ovvero il fatto che i difetti mostrati fin qui dalla Desmosedici sono gli stessi, storici, già manifestati in passato. Deficit che vanno colmati, perché anche a Jerez la Ducati non parte certo con i favori del pronostico. Chissà che in Spagna il colpo di coda non possa arrivare da Jorge Lorenzo, che qui un anno fa trovò il primo dei due podi stagionali.

YAMAHA IN CRESCITA – A Jerez potrebbe inserirsi nuovamente nella contesa la Yamaha. La vittoria manca da quasi un anno (Le Mans 2017) ma i progressi evidenziati in Texas fanno ben sperare. La M1, in questo weekend, tornerà sul luogo del delitto, perché i problemi non ancora del tutto risolti sono cominciati proprio qui, dodici mesi fa. Nel frattempo, però, Viñales sembra aver ritrovato la fiducia e il sorriso. Soprattutto il podio, che lo ha portato a soli cinque punti da Dovizioso. Meno positivo è il quadro per Valentino Rossi, che ad Austin ha faticato più del dovuto: Jerez dovrà rappresentare il punto di svolta per non perdere contatto dal gruppo di testa.

GLI “ALTRI” – Nel gruppo degli altri comanda la Suzuki, che anche ad Austin ha piazzato un suo pilota sul podio. Stavolta è toccato ad Andrea Iannone, che ha confermato i passi avanti compiuti dalla casa giapponese. Jerez sa tanto di test definitivo, per valutare definitivamente le ambizioni future della GSX-RR, specie in chiave mercato 2019. Gli altri outsider, poi, saranno i “soliti”: da Cal Crutchlow a Johann Zarco, usciti ridimensionati dalla gara di Austin, passando per le due Ducati di Danilo Petrucci e Jack Miller.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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