MotoGP

MotoGP, l’enigma Yamaha: Johann Zarco va forte e Valentino Rossi arranca. Dipende solo dalla moto?

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Ieri è andata in archivio una sessione di test sul tracciato di Jerez de la Frontera (Spagna) ed il risultato finale invita ad alcune riflessioni: Johann Zarco il più veloce con la Yamaha mentre Valentino Rossi arranca in decima posizione, con una M1 (teoricamente) più evoluta.

Sono solo prove e probabilmente il “Dottore” non si è dannato l’anima nel cercare il tempo. Resta il fatto che la moto nipponica, tra le sue mani, sembra un qualcosa di diverso rispetto al francese. E’ da un anno che questa storia va avanti ed il buon Johann, con la sua tuta nera, può sorridere mentre il campione di Tavullia mastica amaro.

Dipende dalla moto? In parte. La M1 del transalpino non è la stessa del nove volte campione del mondo. Potremmo definirla una Yamaha “Mashappata”, avente in sé pezzi di annate diverse da non riuscire a darci un connotato preciso. Un mix che sta consentendo al talentuoso centauro d’Oltralpe di togliersi grandi soddisfazioni. Questo aspetto, abbinato anche alle qualità di guida del pilota, sta facendo la differenza. Uno stile aggressivo ma scorrevole quello del due volte iridato in Moto2: pochi traversi ma tanta percorrenza di curva, valorizzando al meglio il proprio mezzo.

E Rossi? In difficoltà. Da quel cambio di telaio di 12 mesi fa circa, richiesto proprio da lui, il team e gli ingegneri giapponesi sono entrati in un tunnel e non sono ancora riusciti ad uscirne. Valentino parla di problemi riguardanti la gestione elettronica in quanto la M1, con il posteriore, non sarebbe sufficientemente stabile. Un’argomentazione valida ma forse ci sono anche altre criticità. Manca un’idea chiara su cui intervenire. Sembra quasi che i tecnici del Sol Levante ed il pilota siano su due lunghezze d’onda differenti. Le esternazioni pubbliche del fuoriclasse nostrano, sull’errata decisione di girare in inverno a Sepang e non a Jerez e la lentezza di intervento, mettono in evidenza alcune fratture interne.

 

Va da sé che, in un clima di questo tipo, non è facile migliorare e trovare una soluzione.

 





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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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