MotoGP

MotoGP, Mondiale 2018: il Gran Premio di Spagna primo spartiacque stagionale, Ducati e Yamaha costrette a non sbagliare più

Pubblicato

il

Ci sono occasioni nel corso di un Mondiale MotoGP nei quali una gara rischia di decidere una buona fetta di una stagione. Il Gran Premio di Spagna di Jerez de la Frontera disputato ieri, per esempio, rappresenta un vero e proprio spartiacque per questo primo scorcio di annata. Sono passate solamente quattro gare, ma dal tracciato andaluso arriva già un primo verdetto: Marc Marquez e la Honda saranno una preda assolutamente difficile da rincorrere.

Nel breve volgere dei 25 giri della gara, infatti, il campione del mondo in carica è passato da primo inseguitore di Andrea Dovizioso con un solo punto di distacco, a lepre, con la bellezza di 24 punti sul romagnolo, mentre in seconda posizione ora troviamo Johann Zarco a 12, terzo è Maverick Vinales a 20, davanti ad Andrea Iannone a 23. In poche parole, quindi, il Cabroncito ha messo una gara di distacco tra lui ed il suo rivale più pericoloso (non ce ne vogliano gli altri tre piloti sopra citati) mettendo in chiaro che, anche in questo 2018, sarà lui a decidere chi vincerà il titolo.

Dopo un avvio di stagione da ragioniere a Losail, con un secondo posto che profumava di vittoria, viste le difficoltà della sua moto sul tracciato qatariota, ed il disastro di Termas de Rio Hondo, Marc Marquez ha decisamente cambiato marcia. Pole position, giro più veloce, e vittoria ad Austin, con bis immediato a Jerez, fatta eccezione per la qualifica. Un uno-due che ha ribadito sia la bontà della sua Honda che sta diventando un mezzo eccellente in ogni circuito o situazione, sia il fatto che il numero 93 sia ampiamente il migliore in questo momento.

Per tutti i rivali, al momento, non rimangono che le briciole. La Ducati si lecca le ferite dopo l’incredibile incidente che ha visto i suoi due piloti auto-eliminarsi assieme a Dani Pedrosa, e non tanto guardando la situazione di classifica. La scuderia di Borgo Panigale nel corso dell’inverno le ha provate tutte per portare la propria Desmosedici ai livelli della Honda ma, a quanto pare, non c’è ancora riuscita. A differenza dei rivali nipponici, infatti, la moto bolognese non si comporta allo stesso modo circuito per circuito e ha diversi problemi, sia a livello di conduzione di curva che di comportamento con le gomme. Prima del patatrak, tuttavia, i due ducatisti avevano fatto vedere buone cose, ma lo “zero” finale è un regalo immenso per Marquez, anche se ci trovavamo nel fine settimana del compleanno di Jorge Lorenzo.

Se Atene piange Sparta non ride, si diceva. Proverbio davvero calzante se si passa a considerare la Yamaha. 30 sono i punti di distacco di Valentino Rossi (che a sua volta paga a caro prezzo lo “zero” in Argentina, non certo per colpe sue) mentre Maverick Vinales, è a meno 20, ma reduce dalla gara di casa nella quale è entrato nella top ten solo per cinque cadute di chi lo precedeva. L’avvio di annata faceva ben sperare in quel di Iwata, ma appena tornati in Europa sono riaffiorati gli incubi di un anno fa. Dopo il trittico iniziale, infatti, come 12 mesi or sono, le due M1 hanno arrancato, e non poco, soffrendo diversi aspetti: dalle alte temperature, al comportamento dell’elettronica, senza dimenticare le gomme. Una situazione allarmante che fa ripiombare nello sconforto i due piloti ed il team che, oggettivamente, speravano di essere ad un livello ampiamente migliore. Motivi per sorridere, invece, zero. La moto non va ed è ormai in un vortice dal quale non sembra possibile uscire, senza dimenticare che Johann Zarco con la Yamaha del team Tech3, va regolarmente più veloce di Rossi e Vinales, sin in qualifica che in gara, ed ora è secondo in graduatoria generale.

Per Ducati e Yamaha, quindi, la campagna europea (undici gare fino al trittico asiatico autunnale) non poteva iniziare in maniera peggiore. Il primo spartiacque stagionale è stato vissuto. Marc Marquez e la Honda sono in fuga, ben più di quanto la classifica stia dicendo. Starà a loro rispondere presente, ed in fretta. Altrimenti la stagione 2018 rischia di andare subito in archivio e di diventare una lunga cavalcata del campione del mondo, uno che non ha certo bisogno di aiuti altrui.

 

 

 

CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTE LE NOTIZIE SUL MOTOMONDIALE





alessandro.passanti@oasport.it

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Valerio Origo

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version