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MotoGP: Valentino Rossi, che succede? Yamaha in crisi, il Dottore non riesce a guidare come vorrebbe. Serve un miracolo per la gara

Pubblicato

7 anni fa

5 Maggio 2018

“Purtroppo è stata una giornata un po’ simile a ieri. Abbiamo cercato di modificare il bilanciamento della moto, ma la mattina vado un po’ meglio, abbastanza bene, nel senso che sono più vicino ai migliori. Però al pomeriggio, quando si alzano le temperature, vado in crisi con le gomme e sono un po’ in difficoltà sia davanti che dietro, quindi tutto diventa più difficile”.

Con queste parole Valentino Rossi ha commentato il decimo posto delle qualifiche del GP di Spagna, quarta prova del Mondiale 2018 di MotoGP. Notte fonda in casa Yamaha ufficiale, visto anche l’undicesimo posto del compagno di squadra Maverick Vinales. Problemi di elettronica e di trazione alla base delle controprestazioni dei due alfieri ufficiali di Iwata, esaltati, se vogliamo, anche dal terzo tempo del francese Johann Zarco, teoricamente dotato di una M1 “vecchia”. Che succede?

Nonostante un asfalto con più grip, la moto nipponica non dà quelle rassicurazioni ai piloti, impossibilitati a guidare come sanno e costretti a barcamenarsi in maniera precaria. La gestione elettronica sembrerebbe essere la causa di tutti i problemi, stando a quanto afferma Valentino. Ducati e soprattutto Honda riescono a sfruttare meglio la loro potenza, mettendo i loro cavalli sull’asfalto. La Yamaha, moto notoriamente molto agile e dotata di un’ottima ciclistica, pare essere piombata in una crisi senza fine iniziata circa un anno fa.

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Sembra di assistere ad un film già visto 12 mesi fa quando Vinales (6°) e Rossi (10°) furono autori di una corsa da comprimari (in Andalusia), mai in lizza per le posizioni che contano, assistendo impotenti allo show altrui. Non si vuol certo arrendere il 46 alle difficoltà, sostenendo che anche la pista non dà una mano alla creatura giapponese. Tuttavia, a mesi di distanza, la M1 sembra essere affetta dallo stesso male ed un cura il “Dottore” ancora non l’ha trovata.