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Nuoto. L’addio a Emanuele Chiosi, “motore” di Corsia 4

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Ci eravamo lasciati con un abbraccio, come sempre, ultimamente. “Io qui non ci vengo più a lavorare!” Una di quelle frasi a cui non dai peso, perché tanto al prossimo campionato italiano (come Europeo o Mondiale) lo sai che ci si ritrova tutti lì a combattere per dare ai lettori il servizio migliore. E invece, purtroppo, il suo peso l’aveva quella frase.

Era giustamente arrabbiato, Emanuele Chiosi, scomparso in modo per tutti noi inspiegabile ieri a Firenze a 39 anni, perché non c’era posto per la sua telecamera in quella che tutti noi consideriamo erroneamente “tribuna stampa” ai Campionati Italiani di Riccione per l’invasione bonaria di nuotatori in erba a caccia di autografi e parenti e amici di chi è in gara.

Vai a pensare che quella è stata l’ultima frase che hai sentito pronunciare da un collega competente, con cui hai trascorso ore e ore guardando gare e aspettando atleti, scambiando pareri e considerazioni, facendo osservazioni a volte pungenti e ricevendo in risposta battute puntuali, pungenti, acute, rigorosamente con l’immancabile accento fiorentino a me così familiare.

Ci siamo conosciuti a bordo piscina, il suo habitat naturale, poi davanti ad uno schermo per commentare lo sport per cui condividevamo una passione viscerale, il nuoto. Abbiamo condiviso tante esperienze legate al cloro, l’ultima delle quali a dicembre a Copenhagen, durante la quale emerse tutta la sua passione per la fotografia, con la “gita” a Christiania, momento centrale e quasi epico dell’avventura danese.

È impossibile dimenticare il sorriso di Emanuele quando, appena entrato in sala stampa a Riccione, poco più di un mese fa, mi complimentai con lui per le foto scattate e pubblicate con sempre maggiore frequenza. “Ogni foto una storia, un punto di vista, una sfaccettatura del tuo carattere” gli dissi e lui sorrise, quasi imbarazzato ma allo stesso tempo orgoglioso del fatto che, silenziosamente fino a quel momento, avessi apprezzato il suo lavoro. “Sto coltivando una passione ma posso migliorare…” rispose Emanuele e poi giù, a parlare di nuoto, della scelta di Federica, della rinascita di Fabio, delle prospettive di Simona, della tribuna stampa “che anche stavolta sarà un casino”…

Adesso è davvero un casino, Emanuele perché mi mancherai e mancherai a tutto il piccolo mondo che prova (e in alcuni casi, come Corsia4, il sito per cui davi l’anima, riesce benissimo) a raccontare il nuoto, da quello dei più giovani a quello dei Master che per te era molto importante. Ciao Emanuele, non ti dimenticheremo mai!

Enrico Spada

 





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