Nuoto
Nuoto, parla Federica Pellegrini: “Lo sport femminile è sempre meno considerato, è un problema culturale”
Lunga intervista rilasciata da Federica Pellegrini al quotidiano torinese “La Stampa“: la campionessa del nuoto azzurro ha parlato della disparità tra uomini e donne nello sport e poi ha parlato del suo futuro, nonché di quello del movimento natatorio italiano, con i giovani emergenti.
Sulla diseguaglianza tra sport maschili e sport femminili, “La Divina” ha dichiarato: “Un uomo è campione dopo una vittoria importante, una donna deve costruire una carriera intera di successi per avere lo stesso peso. I tre ori delle donne alle Olimpiadi invernali per esempio hanno lasciato il segno“.
Sulla sua carriera e sulla scelta di abbandonare i 200 stile: “E’ un anno strano, da inventare, da popolare di avventure diverse. Un progetto televisivo che sarà svelato tra due giorni, il concerto di Jovanotti e vorrei organizzare dei viaggi: mare con la famiglia e Formentera con le amiche, dopo gli Europei di agosto. Dico, dico… ma in realtà non so fare on-off. Fino a che c’è il nuoto l’orizzonte è quello. La testa sta lì“.
Su chi raccoglierà l’eredità della nuotatrice italiana più vincente degli ultimi tempi, invece il suo pensiero è il seguente: “Nel nuoto c’è un gran fermento. Solo che, in questo caso, gli emergenti sono tutti maschietti. Le ragazzine faticano e forse si torna al discorso di prima: i ragazzi vengono spinti di più. Quando io ero piccola mi hanno messa subito nei collegiali con i big per vedere dove potevo arrivare. E’ successo anche ad Alessia Filippi. Ma mi pare che si vada sempre più cauti, è un po’ come considerare le bimbe con delle doti più fragili“.
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Foto: Diego Gasperoni
roberto.santangelo@oasport.it