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Pagelle Juventus-Milan 4-0, Finale Coppa Italia: serata perfetta per Benatia, Dybala si esalta. Donnarumma disastroso

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La Juventus si è aggiudicata la sua quarta Coppa Italia consecutiva, battendo in finale il Milan per 4-0. Le reti sono state di Benatia, autore di una doppietta, Douglas Costa e un autogol di Kalinic. Passivo pesante per i rossoneri, ma sul risultato hanno inciso due brutti interventi di Donnarumma. Diamo i voti ai protagonisti in campo.

JUVENTUS (4-3-3)

Buffon 7 – È l’ultima finale della sua carriera e la gioca alla sua maniera. Decisivo dopo pochi minuti, poi nel secondo tempo si supera.

Cuadrado 6 – In fase offensiva crea molti pericoli con i suoi cross, ma in fase difensiva commette qualche sbavatura di troppo.

Barzagli 6 – Si fa prendere in mezzo sull’uno-due tra Cutrone e Calhanoglu che porta al tiro dell’attaccante rossonero. Poi non commette grossi sbagli.

Benatia 7,5 – Partita perfetta. Non lascia respirare Cutrone e nella ripresa corona una serata da protagonista con una doppietta d’oro fondamentale per la vittoria.

Asamoah 5,5 – Fa troppa fatica a contenere Suso nell’uno contro uno.

Khedira 6 – Ha poco spazio per i suoi inserimenti e, anzi, concede troppo spazio ai centrocampisti rossoneri

Pjanic 6 – Prova a gestire il ritmo e velocizzare la manovra appena la Juve recupera palla lanciando di prima in avanti, anche se non sempre ci riesce. Dall’87’ Marchisio sv

Matuidi 6 – Gran duello con Kessiè. Rischia un autogol a dir poco clamoroso con un goffo intervento nel secondo tempo.

Douglas Costa 6,5 – È lui l’osservato speciale della difesa rossonera, perché dai suoi piedi può nascere sempre un pericolo. Trova il gol da fuori area, con la complicità di Donnarumma. Dal 73′ Bernardeschi sv

Dybala 7 – Gioca con personalità muovendosi tantissimo. Costringe più volte Donnarumma alla parata miracolosa. Gli manca solo il gol per suggellare una gran prestazione. Dall’83’ Higuain sv

Mandzukic 5,5 – Schierato a sorpresa dal 1′ da Allegri, ha vita difficile contro i due centrali rossoneri. Ha una grossa chance nel primo tempo ma la spreca.

 

MILAN (4-3-3)

Donnarumma 4,5 – Due errori decisivi e troppo pesanti sul secondo e terzo gol della Juve. Un peccato, perché fino a quel momento si era reso autore di ottimi interventi

Calabria 5,5 – Ha un compito non facile, marcando Douglas Costa. Non disdegna qualche sortita offensiva, ma troppo spesso di fa bucare in fase difensiva

Bonucci 5,5 – Non sarà mai una partita come le altre per lui. Insuperabile nell’uno contro uno, guida il reparto con personalità. Non riesce a salvarsi dal naufragio nella ripresa.

Romagnoli 5 – Commette due gravi errori: nel primo tempo lascia solo Mandzukic, che però non trova l’impatto giusto, poi è lui a perdere Benatia sul corner del vantaggio bianconero.

Rodriguez 6 – Non ha molto spazio per spingersi in avanti, costretto a rimanere basso dalla posizione offensiva di Cuadrado.

Kessiè 6 – Fa a sportellate con Matuidi, tenendo bene il duello contro il più esperto rivale. Nella ripresa prova qualche inserimento offensivo.

Locatelli 6 – Commette un paio di errori in avvio, poi però entra nella partita con personalità. Ci prova con un gran destro nella ripresa, ma Buffon gli nega il gol. Dall’80’ Montolivo sv

Bonaventura 6 – Costretto a un super lavoro tra copertura e fase offensiva. Ha una buona occasione sul sinistro ma colpisce male. È tra i più attivi del Milan.

Suso 5,5 – Prova a non dare riferimenti alla difesa juventina muovendosi tanto. Ci riesce, ma gli manca il guizzo decisivo. Dal 68′ Borini 6 – Gioca con la consueta generosità, provando a rendere il passivo meno pesante

Cutrone 5 – Ha una sola chance, in avvio, ma dopo un buon uno-due con Calhanoglu spara troppo centrale. Poi si spegne, offuscato da Benatia. Dal 62′ Kalinic 5,5 – Entra ed è subito protagonista con una buona iniziativa. Poi, però, entra nel mood della serata rossonera: sua la sfortunata deviazione sul quarto gol

Calhanoglu 6,5 – Dai suoi piedi nasce la prima palla gol della partita, sprecata da Cutrone. È il più dinamico, ma da solo non può nulla.

 





 

Foto: Ciro Santangelo

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