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Roland Garros 2018: Fabio Fognini ed un esame d’inglese da non sbagliare
Fabio Fognini si è qualificato per il terzo turno del Roland Garros. Continua, dunque, l’ottimo momento di forma del ligure, reduce dai quarti di finale agli Internazionali d’Italia e dalla semifinale a Ginevra. Due prestazioni eccellenti contro Pablo Andujar ed Elias Ymer, con il nativo di Arma di Taggia apparso molto concentrato e che ha concesso davvero pochissime occasioni ai due avversari.
Adesso l’asticella delle difficoltà si alza e anche di molto, perchè il prossimo avversario dell’azzurro sarà il britannico Kyle Edmund, testa di serie numero 16 del torneo. Un avversario ostico, che ha una classifica migliore di Fognini e che è considerato un futuro Top Ten. Il 2018 di Edmund è stato sicuramente positivo con la semifinale raggiunta agli Australian Open e con anche qualche buon risultato sulla terra rossa, come i quarti di finale a Madrid (sconfitto in tre set combattuti da Shapovalov).
La terra madrilena, però, è una superficie particolare e il numero uno di Gran Bretagna non si esprime al massimo su questa superficie. In questo Roland Garros, però, sono arrivate due ottime vittorie contro l’australiano Alex De Minaur e soprattutto l’ungherese Marton Fucsovics, eguagliando il miglior risultato nello Slam parigino (terzo turno anche lo scorso anno).
Per Fognini è una partita fondamentale, una delle più importanti della carriera, perchè il ligure sa di avere una grandissima occasione in questo Roland Garros. Quando sta bene ed è concentrato Fabio è tra i migliori in assoluto sulla terra rossa e finalmente la dea bendata lo ha aiutato con un tabellone che può davvero portarlo lontano nello Slam francese. Il match con Edmund è un bivio dal quale uscire prendendo la strada giusta, per non vivere ancora quel sapore dell’amara sconfitta e per avere quei soliti rimpianti del “poteva essere, ma non è stato”.
Questa con Edmund è la Partita, quella con la P maiuscola, quella che non si può proprio sbagliare ora. Vincere regalerebbe a Fognini il secondo ottavo di finale degli Slam della stagione, dopo quello agli Australian Open. Tanti motivi per un match solo da vincere. Un esame d’inglese che non si può non passare.
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Foto: Alessio Marini