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Roland Garros 2018: il cielo è azzurro sopra Parigi. Brillano Cecchinato, Berrettini e Giorgi

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Italiani protagonisti a Parigi quest’oggi, nella quarta giornata del Roland Garros. Tre su tre. Marco Cecchinato, Matteo Berrettini e Camila Giorgi si sono qualificati per il terzo turno, continuando a far strada nello Slam parigino. Forse per poco, perché tutti e tre avranno degli avversari difficili e contro i quali partono sfavoriti (rispettivamente Pablo Carreno Busta, Dominic Thiem o Stefanos Tsitsipas, e Sloane Stephens), ma nel frattempo non resta che goderci questo risultato, perché il tanto bistrattato (e troppo facilmente criticato) tennis italiano qualche soddisfazione la sta regalando.

Partiamo da Cecchinato, primo dei tre a scendere in campo. All’inizio della stagione il suo bilancio era di sole 3 partite vinte in 28 tornei del circuito ATP. Sulla terra rossa, invece, il salto di qualità del siciliano è stato evidente: la prima vittoria in un 1000 (a Montecarlo), la prima finale e il primo titolo (a Budapest), la prima vittoria contro un top-20 (contro Fognini a Monaco) e la prima vittoria in uno Slam. Successo bissato oggi, ponendo fine alla favola del lucky loser Marco Trungelliti. Proprio per l’attenzione che si era guadagnato il suo rivale (entrato in extremis in tabellone), il match di oggi non era per niente semplice per il Marco italiano, che infatti un po’ di nervosismo lo ha mostrato (contro avversario e soprattutto arbitro, pagando con un warning). Cecchinato ha rischiato di pagare la tensione nel secondo set, ma una volta liberatosene non ha avuto problemi. La crescita del tennista siciliano è oramai evidente, sotto gli occhi di tutti. Il terzo turno con Carreno Busta sarà complicato ma nient’affatto proibitivo.

Sarà invece più difficile per Berrettini (presumibilmente contro Thiem), ma il romano avrà modo di pensarci. Per il momento è giusto godersi il primo terzo turno della carriera in uno Slam, che ha un sapore ben diverso rispetto a Cecchinato, perché Matteo si è affacciato da poco al circuito maggiore. Eppure dalla personalità mostrata in campo non si direbbe. L’avversario di oggi, infatti, non era semplice da affrontare, perché Ernests Gulbis è uno che se in giornata è in grado di dare fastidio a chiunque, Federer e Nadal compresi. Matteo è partito bene, ha subito il ritorno del suo rivale nel secondo set e poi ha riaccelerato, lasciandolo fermo al palo. Una bella prova di cinismo e solidità, tutt’altro che banale o scontata per un ragazzo di 22 anni e in un match tre set su cinque.

Poi c’è Camila Giorgi. Era quella che dei tre rischiava meno, contro la modesta Mariana Duque-Mariño, ma la vittoria di oggi fa comunque bene al morale della tennista marchigiana. Perché per la prima volta in carriera è al terzo turno a Parigi e perché dopo i problemi fisici che l’hanno condizionata dopo l’avvio di stagione fare strada in uno Slam è quanto di meglio potesse esserci. La partita è stata, come sempre, lo specchio del tennis di Camila, sempre in spinta, senza fronzoli e soprattutto compromessi, strategia a volte forse rivedibile ma che rappresenta la sua essenza, prendere o lasciare. Il prossimo turno contro Stephens è difficile ma non impossibile: Camila, d’altronde, l’ha già battuta quest’anno (è avanti 2-1 nei confronti diretti), anzi annichilita (a Sydney finì 6-3 6-0). La terra non è la superficie più gradita ad entrambe e di conseguenza la partita sarà più aperta di quanto non si possa pensare. Giorgi, poi, trova sempre il modo di esaltarsi quando affronta le giocatrici più avanti di lei nel ranking.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Keith Sherwood / Shutterstock.com

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