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Scherma, l’Italia ha smarrito il fioretto femminile! Russia e Deriglazova superiori, Arianna Errigo in crisi. Si aspetta Elisa Di Francisca
Tre gare consecutive senza podio aprono ufficialmente una crisi all’interno del fioretto femminile azzurro. Proprio in quel settore, dove l’Italia conquistava vittorie e medaglie a profusione, si è inceppato qualcosa e la situazione comincia a preoccupare.
Dopo Anaheim e Tauber, anche a Shanghai è proseguita la striscia negativa del fioretto azzurro. Alice Volpi ha sfiorato il podio, venendo eliminata ai quarti di finale dalla giapponese Karin Miyawaki. La toscana è reduce da una stagione con troppi alti e bassi, dove è mancata la continuità di risultati anche se resta la numero due della classifica mondiale. Un ranking che viene dominato da Inna Deriglazova, la regina del fioretto (cinque vittorie nelle sette gare stagionali di Coppa del Mondo), colei che ha portato la Russia al sorpasso sull’Italia nel ruolo di nazione dominatrice. Il Dream Team azzurro è ora un dolce, lontano ricordo, con le russe che ormai da qualche stagione sono le protagoniste assolute nelle prove individuali e di squadra.
La crisi del fioretto femminile italiano è coincisa con quella di Arianna Errigo. La monzese sta vivendo sicuramente il peggior momento della sua carriera. A Shanghai è arrivata la terza eliminazione consecutiva al primo turno, numeri che non possono essere comparati con una fiorettista che ha dominato la scena mondiale per più stagioni consecutive. Una crisi tecnica, ma soprattutto mentale, con Arianna che sembra aver perso fiducia e che forse non ha ancora mai smaltito del tutto quell’incredibile eliminazione al primo turno alle Olimpiadi di Rio. Dopo quella sconfitta è arrivata anche la decisione di provare a competere in due armi e, dopo un buon inizio, ora anche nella sciabola è arrivata la stessa crisi. Scorie negative che si sono susseguite e che restano come un macigno difficile da spostare, ma il fioretto azzurro deve assolutamente ritrovare al più presto (questa estate ci sono Europei e Mondiali) una campionessa come Arianna Errigo.
L’Italia si aggrappa così al ritorno alle gare di Elisa Di Francisca. Proprio la vice campionessa olimpica potrebbe far uscire la squadra azzurra dal buio in cui è sprofondata. La jesina rientrerà ai Campionati Italiani, il primo passo ufficiale dopo la lunga pausa per la nascita del suo primo figlio. Elisa è sempre stata una certezza, un’ancora di salvezza anche nelle situazioni più complicate e anche la squadra ha sicuramente risentito della sua assenza.
Dal suo ritorno in pedana comincia la risalita dell’Italia, la Russia è avvisata.
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Foto: Augusto Bizzi/Federscherma
ale sandro
22 Maggio 2018 at 14:15
Parlare di crisi nel fioretto italiano è una cosa da prendere sempre con le molle. Dipende da cosa di vuole davvero intendere.
Di crisi vera se ne poteva parlare negli anni 60-70, quando le solite nazioni presenti ad alto livello erano meno (tra l’altro Polonia e Romania in auge, che oggi per esempio appaiono più in difficoltà rispetto all’estremo oriente e agli Usa), e non c’erano altre in più come invece accade nella scherma degli ultimi decenni.
All’epoca capitava anche che gli azzurri e le azzurre chiudessero le rassegne mondiali senza podi,e in più casi erano proprio le spesso sottostimate dagli italiani, anche storicamente, spada e sciabola a salvare la baracca.
Quindi penso sia valido per ogni sport e epoca il discorso che il numero di avversarie conti relativamente e così l’eventuale diffusione di uno sport, se occupi , o hai sempre/spesso occupato in quella disciplina , una posizione di vertice.
Se scompari o vinci di meno,devi guardare esclusivamente dentro di te e agli errori che fai, per esserti fatto recuperare tutte queste posizioni.
Ma francamente questi discorsi non mi sembra valgano per il fioretto femminile azzurro.
Anche il discorso giovani poco vincenti non va preso come bibbia , conta invece andare forte da senior. Spesso le azzurrine hanno raggiunto il podio ,a volte nemmeno quello, a volte hanno vinto, quindi non c’è assolutamente una correlazione, altrimenti Kiefer e la nazionale americana dovrebbero rompere le balle alla Russia e a Deriglazova, come e più di ciò che hanno fatto in questi anni le azzurre stesse.
A me sembra che sicuramente la partenza di tanti grandissimi tecnici azzurri , non soltanto nel fioretto nell’ultimo decennio, sia stata uno degli aspetti peggio gestiti da Federscherma, ma questo non basta da solo per giustificare i risultati di Deriglazova che è semplicemente una grande campionessa che sta sfruttando il suo periodo d’oro , ormai duraturo da tre anni, nè più nè meno di ciò che hanno saputo fare tante altre grandi campionesse, comprese le nostre.
A livello di gara a squadre negli ultimissimi anni ci si sta alternando con le russe, riferendomi alle gare più importanti come i mondiali. Perciò preso atto della difficoltà di Errigo, ritengo Volpi assolutamente in grado di confermare il podio individuale in Cina tra due mesi e di trascinare le azzurre a entrare in finale.
Una cosa importante per la Coppa del mondo è quella di consolidare le posizioni del ranking, cosa che tornerà utile nel campionato del mondo.
Intanto già dall’Europeo di Novi Sad si potrà fare un punto della situazione più completo.
lorenzo95
22 Maggio 2018 at 00:42
Sicuramente stiamo attraversando un momento difficile, ma non la farei così tragica (almeno fino ai mondiali, poi si potrà fare una valutazione complessiva finale). Lo scorso anno le ragazze hanno conquistato il titolo europeo e mondiale a squadre, errigo e volpi sono andate a medaglia sia agli europei che ai mondiali. (la errigo ha vinto il titolo europeo sconfiggendo la deriglazova). Purtroppo la seconda parte di questa stagione è stata completamente disastrosa ma se avessimo analizzato la situazione fino a febbraio, quali sarebbero stati i risultati? Alice volpi, in cinque prove di coppa del mondo, ha conquistato 3 secondi posti ed una vittoria. Fantastica. La Errigo invece, su 4 prove, era andata due volte sul podio. Non proprio male. Il problema, come già detto, è stata la seconda parte di stagione. Le nostre ragazze sono indubbiamente tra le 3 fiorettiste più forti, dietro solo alla deriglazova.
Purtroppo è incredibile quello che sta succedendo ad arianna, che dopo il meraviglioso secondo posto nella sciabola di dicembre, non ha più vinto UN SINGOLO ASSALTO. Sarebbe molto bello intervistarla per sapere cosa succede( purtroppo nei cosiddetti sport minori è difficile ricevere informazioni degli atleti).
Concludo dicendo che con il rientro della DI Francisca, ma anche con errigo e volpi al top, nessuna nazione è superiore a noi nella prova a squadre, neanche la russia. Sarà difficile conquistare il titolo individuale nelle prossime competizioni, ma dobbiamo assolutamente riprenderci lo scettro nella prova a squadre
MarcoB
21 Maggio 2018 at 21:46
Credo che non si possa parlare di crisi per una squadra che nel 2017 ha vinto sia il titolo europeo che mondiale condito da due medaglie mondiali individuali e un titolo individuale europeo. Sostengo che la mancanza di risultati sia solo una situazione passeggera e che se a livello individuale la vittoria sia difficile visto la Deriglazova ma che si possano occupare gli altri gradini del podio, mentre nella gara a squadre credo che nei grandi eventi l italia possa conquistare l’oro. Inoltre non si può parlare di mancanza di giovani per uno sport longevo come la scherma dove su può tirare anche fino a 38 anni. Comunque alle veterane Errigo Volpi Di Francisca e Batini su possono affiancare giovani come Mancini e Favaretto.
ghost
21 Maggio 2018 at 20:46
Io direi che la crisi del fioretto femminile Italiano va ben oltre la pur evidente fase di difficoltà emotiva (ma anche tecnica) della nostra presunta numero 1.
è la conseguenza logica dello sviluppo dell’arma nelle ultime 10 stagioni, dove, ben nascoste dai trionfi del trio delle meraviglie che ci ha garantito il dominio in questi 2 lustri, sono venuti a mancare i trionfi in serie a livello giovanile…abbiamo prodotto tante buone specialiste (Camilla Mancini è la migliore delle meno esperte, a mio giudizio…e non è un caso che sia anche l’ultima ad aver vinto a livello juniores), ma nessuna vera fuoriclasse (e di sicuro non è nemmeno semplice trovare un’altra Vezzali, visto che non ce ne sono state di uguali nella storia).
e, dulcis in fundo, c’è stata la “fuga dei cervelli”, ovvero dei tanti maestri che abbiamo lasciato andare in giro per il mondo (perchè Cerioni da solo non avrebbe mai cambiato i destini di una Nazione, anche se trovarsi una Deriglazova tra le mani aiuta…e non poco).
tutto questo, unito all’indubbia crescita del movimento globale e al conseguente aumento della concorrenza, almeno a livello di qualità, ci porta alla situazione attuale che secondo me sarà difficilissimo (se non proprio impossibile) capovolgere in tempi brevi (e dubito che, eventuali successi individuali a parte, che già sarebbero una manna, Elisa Di Francisca possa fare granchè a riguardo)…