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Volley femminile, Nations League 2018: Italia giovane e nuova, fatica e sconfitte all’esordio. Bisogna crescere aspettando le big

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L’Italia ha iniziato nel peggior modo possibile la Nations League 2018 di volley femminile: tre sconfitte in altrettante partite, un solo punto raccolto, 2 miseri set vinti e tanta fatica in campo. Le azzurre sono mancate in termini in continuità, a volte sono state troppo arrendevoli, a livello di gioco si è sofferto in ricezione, e in attacco ci si è accesi soltanto a tratti, proprio come al servizio, dove è mancata quella cattiveria giusta per cercare davvero di fare la differenza.

Il trittico di Lincoln ha bocciato la nostra Nazionale ma era purtroppo prevedibile: ci siamo presentati negli States con un gruppo giovane (22,7 anni di media), con poca esperienza internazionale e che soprattutto ha giocato pochissimo insieme. Mancava l’amalgama, gli automatismi erano farraginosi, anche le individualità non sono purtroppo riuscite ad emergere. D’altronde era giusto concedere riposo a Paola Egonu, Cristina Chirichella, Monica De Gennaro, Anna Danesi e Lucia Bosetti, senza dimenticarsi delle infortunate Caterina Bosetti e Raphaela Folie.

Davide Mazzanti ha dovuto fare di necessità virtù e ha puntato su tante giovani, spedite nella mischia con l’obiettivo di fare esperienza e di perfezionarsi in vista del prossimo futuro. L’Italia sta crescendo, Elena Pietrini e Marina Lubian sono degli ottimi elementi e potranno rappresentare il nostro futuro di banda e al centro ma devono ancora migliorare per essere competitive a certi livelli. Ofelia Malinov non aveva punti di riferimento accanto a sé e non è riuscita a tenere bene la cabina di regia, da registrare qualche difficoltà di troppo dell’opposto Serena Ortolani, veterana per esperienza, da cui ci si aspettava qualche colpo in più e che invece ha faticato ad esprimersi nel migliore dei modi. Promossa invece la schiacciatrice Anastasia Guerra, che si è distinta e che potrebbe scalare le gerarchie mentre Miriam Sylla è stata troppo altalenante.

Le azzurre sono state surclassate dalle favorite USA, hanno pagato dazio anche contro la rimaneggiata Turchia di Giovanni Guidetti e sono state sconfitte dalla non irresistibile Polonia. Un tris di ko che può pesare sul morale del gruppo, ma che deve lasciare il tempo che trova visto il nostro stato di forma attuale e sempre tenendo presente il fatto che mancano ancora quattro mesi abbondanti ai Mondiali in Giappone. Certo servirebbe invertire la rotta già dalla prossima tappa di Suwon (22-24 maggio) dove presenteremo lo stesso gruppo (con il rientro di Lucia Bosetti): contro la Russia, la Germania e la Corea del Sud servirà qualcosina in più e tornare al successo sarebbe molto importante, anche per continuare a nutrire qualche speranza di qualificazione alla Final Six.

 





(foto Valerio Origo)

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