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Volley, Finale Champions League 2018: niente derby italiano. Civitanova, serve il ruggito dei Leoni! L’impresa per battere lo Zenit Kazan

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Il miracolo sportivo di una Finale di Champions League tutta italiana non è purtroppo riuscito. Il motivo è molto semplice: lo Zenit Kazan è una corazzata imbattibile contro cui c’è poco da fare. Perugia è stata spazzata via con un roboante 3-0, schiacciata dagli aces del fenomenale Leon (prossimo rinforzo proprio degli umbri) e dalle bordate di Maxim Mikhaylov: la corazzata russa, puntellata anche dal martello Matt Anderson e dal palleggiatore Alexander Butko, sta dominando l’ultimo lustro del volley maschile ed è lanciatissima verso il poker consecutivo a livello continentale.

I Campioni d’Europa hanno surclassato Ivan Zaytsev e compagni che hanno cercato di operare delle contromisure ma che davvero poco hanno potuto contro la formazione di coach Alekno: da tre anni vincono la Champions League e di fronte al proprio pubblico vogliono entrare nella leggenda (mai nessuno ha vinto quattro trofei di fila, Trento si fermò a tre). L’ultimo ostacolo tra lo Zenit Kazan e la gloria è rappresentato da Civitanova che in semifinale ha sbrigato la pratica ZAKSA Kedzierzyn-Kozle pur non brillando sotto il profilo tecnico: poco è bastato alla Lube per avere la meglio sulla formazione polacca del mitico Andrea Gardini ma ora serve davvero un’impresa per cercare di tenere testa all’avversario nettamente favorito.

I cucinieri hanno già perso la Finale del Mondiale lo scorso autunno proprio contro lo Zenit e sono stati sconfitti in tutti gli atti conclusivi disputati in stagione (Perugia ha avuto la meglio nei match che assegnavano scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana). Gli uomini di Medei devono davvero gettare il cuore oltre l’ostacolo per provare a mettere in difficoltà i padroni di casa e cercare di alzare al cielo la Champions League a 16 anni di distanza dalla notte magica di Opole. Tutto dipenderà da Osmany Juantorena e Tsvetan Sokolov: con i loro attacchi sapranno impensierire i russi? Bisognerà soprattutto contenere Leon e Mikhaylov, Jenia Grebennikov dovrà superarsi supportato da Taylor Sander (o Jiri Kovar) in ricezione e difesa. Questa Civitanova deve crederci per non chiudere la stagione senza titoli e con cinque finali perse.

 





(foto Pier Colombo)

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