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24 Ore di Le Mans 2018: la Toyota di Fernando Alonso in pole position! Porsche dominanti in GTE con Bruni e Cairoli
La pioggia e l’oscurità non hanno cambiato la storia di queste qualifiche della 86esima edizione della 24 Ore di Le Mans. Le Toyota si sono confermate in vetta, più veloci di tutte, in vista della gara di sabato, che prenderà il via alle ore 15.00
La TS050 Hybrid ha dettato legge ed in particolare è stato Kazuki Nakajima a regalare al team nipponico la soddisfazione della pole position, scendendo a 3’15″377 nelle prime fasi della Q3 di questa sera, iniziata con 30 minuti d’anticipo per recuperare il tempo perso in seguito all’incidente della Dallara della Cetilar Villorba Corse in Q2. Una pole resa inattaccabile dai mutamenti del meteo visto che, a circa un’ora e venti dalla bandiera a scacchi, la pioggia ha iniziato a cadere sul Circuit de la Sarthe, prima in maniera leggera, diventando poi più intensa dalle 23.20.
Può dunque festeggiare lo spagnolo Fernando Alonso, che quindi inizierà dalla p.1 la sua prima esperienza nella grande Classica francese dell’automobilismo, visto che il due volte campione del mondo di Formula 1 divide l’abitacolo della vettura #8 con il giapponese e lo svizzero Sebastien Buemi. In questo senso, bisogna sottolineare la grande prestazione del pilota del Sol Levante dal momento che l’altra Toyota ufficiale, quella del terzetto Conway/Kobayashi/Lopez, è stata notevolmente distanziata: 2″ esatti nei confronti della vettura gemella, con la migliore delle Rebellion non così lontana. Laurent/Beche/Menezes infatti sono stati capaci di stampare il tempo di 3’18″252, chiudendo a soli 875 millesimi dalla macchina giapponese che li precede.
Prima volta a Le Mans anche per un altro pilota che la Formula Uno la conosce piuttosto bene. Ci si riferisce all’ex compagno di squadra di Alonso in McLaren, il britannico Jenson Button, campione del mondo nel 2009, che partirà dalla settima posizione con la BR1-AER, che condivide con Vitaly Petrov e Mikhail Aleshin. Davanti a loro la macchina gemella di Sarrazin/Isaakyan/Orudzhev e l’altra BR, ma motorizzata Gibson, della DragonSpeed con Hedman/Hanley/Van der Zande.
Nella classe LMP2 grandissimo equilibrio, con i primi tre equipaggi racchiusi nello spazio di appena 67 millesimi. A spuntarla, al termine di questa dura lotta, è stata la Oreca-Gibson della TDS Racing con il terzetto Perrodo/Vaxivier/Duval che ha fermato il cronometro sul 3’24″816. Un tempo di appena 26 millesimi migliore rispetto alla Ligier-Gibson della IDEC Sport di Lafargue/Chatin/Rojas. Terza prestazione per l’altra Oreca-Gibson della DragonSpeed, che ha nel suo equipaggio anche l’ex pilota di Formula 1 Pastor Maldonado, oltre a Roberto Gonzalez ed a Nathanael Berthon. Quarto tempo invece per i grandi favoriti della vigilia, ovvero per il Team G-Drive Racing, con Vergne/Pizzitola/Rusinov, a poco più di tre decimi. Dopo il bruttissimo incidente della Q2, causato dal cedimento della sospensione posteriore destra alla frenata della prima chicane del Mulsanne Straigh, senza conseguenze per fortuna per Giorgio Segnagiotto, ha chiuso in 12esima piazza di classe la Dallara della Cetilar Villorba Corse, precedendo di un paio di posizioni la Ligier della United Austosport del colombiano Juan Pablo Montoya.
Le Porsche hanno continuato a fare la differenza nella categoria GTE, conquistando la pole sia nel raggruppamento Pro che in quello Am. Ed in entrambi i casi è stato merito di un pilota del Bel Paese: nella classe principale davanti a tutti c’è la #91 grazie al 3’47″504 firmato ieri da Gimmi Bruni, insieme a Richard Lietz e Frederic Makowiecki. Nella Am invece è stato Matteo Cairoli a fare meglio di tutti, con la #88 che condivide con Khaled Al Qubaisi e Giorgio Roda, nonostante un’uscita di strada nell’ultima parte del time-attack.
Nella Pro, la seconda posizione è occupata da un’altra Porsche, la #92 di Christensen/Estre/Vanthoor, in ritardo di circa un secondo e mezzo nei confronti della super prestazione di Gimmi. Risale la china (terzo tempo) la migliore delle Ford GT, quella di Mucke, Pla, Johnson, a meno di un decimo dal secondo crono. Circa tre decimi più indietro troviamo la migliore delle Ferrari, la #51 di Pier Guidi/Calado/Serra. Decisamente più in difficoltà invece le altre due 488 GTE ufficiali: la #71 di Rigon/Bird/Molina è decima nella categoria, mentre la #52 dell’attesissimo Antonio Giovinazzi si ritrova addirittura 15esima, con alle sue spalle solamente le due Aston Martin.
Nella Am le Porsche hanno addirittura monopolizzato le prime tre piazze, con, alle spalle dei poleman Cairoli, la #86 di Wainwright/Barker/Davison e la #77 di Campbell/Ried/Andlauer. Quarto tempo di classe per la Ferrari della Spirit of Race, che ha nel suo equipaggio gli italiani Francesco Castellacci e Giancarlo Fisichella insieme a Thomas Flohr. Settimo posto nella categoria per l’unica donna in gara Christina Nielsen, che condivide la Porsche dell’Ebimotors con Fabio Babini ed Erik Maris.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Jens Mommens / Shutterstock.com