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24 Ore Le Mans 2018: Fernando Alonso e Toyota in pole e favoriti! Italiani ambiziosi nella GTE

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Ormai ci siamo. Domani, sul Circuit de la Sarthe (Francia), andrà in scena la gara di endurance più prestigiosa del mondo: la 24 Ore di Le Mans. Una corsa che emana un fascino particolare e che tutti i piloti sognano, prima o poi, di vincere.

Tra i top driver che aspirano al massimo risultato c’è anche Fernando Alonso. L’anno scorso, il due volte campione del mondo di Formula Uno (2005-2006), aveva tentato l’avventura nella 500 Miglia di Indianapolis ed il motore Honda della sua Dallara (gestita dal Team Andretti) lo tradì quando era in lotta per le posizioni che contavano. Lo spagnolo, infatti, fu capace di comandare la gara per un totale di 27 giri.

Quest’anno la nuova sfida è quella dell’endurance. L’obiettivo massimo è Le Mans, per dar seguito alla rincorsa della Tripla Corona, il riconoscimento che viene dato a coloro che sono stati in grado di vincere il GP di Monaco (o il campionato mondiale di F1), la citata 500 Miglia di Indianapolis e per l’appunto la gara di durata francese. Per far questo, l’iberico ha iniziato il proprio sodalizio con la Toyota Gazoo Racing. Un’avventura partita ufficialmente con la 6 Ore di Spa-Francorchamps (Belgio), vinta da Alonso, Sébastien Buemi e Kazuki Nakajima: grazie ad un ordine di scuderia per congelare le posizioni, lo spagnolo e i suoi compagni di squadra hanno centrato il bersaglio grosso.

Una superiorità del marchio del Sol Levante riverberatasi anche nel corso delle qualifiche sull’asfalto transalpino. La vettura nipponica ha fatto la differenza, essendo l’unica LMP1 ad essere dotata di tecnologia ibrida rispetto ai team privati. La pole position di Nakajima ha regalato ad Alonso e Buemi la soddisfazione di partire davanti a tutti. La seconda piazza dell’altra Toyota, dell’equipaggio composto da Conway/Kobayashi/Lopez, è la dimostrazione che l’obiettivo quest’anno può essere centrato dalla squadra asiatica, vista anche l’assenza di avversarie importanti (Porsche ed Audi).

Nando può contare inoltre su piloti esperti e la differenza fatta nel time-attack dal giapponese è la prova che l’equipaggio è qualificato e sabato, dalle 15.00, ne vedremo delle belle. Possono, poi, sorridere i piloti italiani nella classe GTE. Nella Pro partirà davanti a tutti la Porsche #91 di Gimmi Bruni, insieme a Richard Lietz e Frederic Makowiecki. Una prestazione pazzesca quella del driver italiano, autore di un crono inavvicinabile per il resto della concorrenza. Nella Am è stato Matteo Cairoli a fare meglio di tutti, sempre con la Porsche che condivide con Khaled Al Qubaisi e Giorgio Roda, nonostante un’uscita di strada nell’ultima parte delle qualifiche. Saranno questi due nomi gli osservati speciali. Più in difficoltà invece Antonio Giovinazzi: il pilota pugliese della Ferrari 488 GTE non è andato oltre il 15° tempo, nella categoria specifica, e quindi la sua prima 24 Ore di Le Mans sarà decisamente in salita.

Nella classe Am, quarto crono della Ferrari Spirit of Race degli italiani Francesco Castellacci e Giancarlo Fisichella, oltre che di Thomas Flohr, pronta a fare grandi cose in corsa anche se la velocità delle Porsche è stata impressionante.





 

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Foto: Jens Mommens / Shutterstock.com

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