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Basket 3×3, Giochi del Mediterraneo 2018: i convocati dell’Italia ai raggi X. Squadra sperimentale con vista sul futuro

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L’avventura delle due formazioni italiane, maschile e femminile, nel torneo di basket 3×3 ai Giochi del Mediterraneo 2018 comincerà il 27 giugno nella bellissima cornice del Camp de Mart di Tarragona.

Il torneo maschile vedrà affrontarsi 12 squadre, divise in 4 gironi da tre: le prime due di ciascun girone passano ai quarti. L’Italia è stata sorteggiata con Egitto e Grecia. Vediamo i quattro componenti della nazionale azzurra:

Riccardo Bolpin – Nato a Mestre il 9 febbraio 1997, ha svolto il percorso delle giovanili con la Reyer Venezia, prima di essere mandato a farsi le ossa in Serie A2. Nel 2015-16, ad Agropoli, chiude la stagione con una media di poco più di 3 punti in 14 minuti di utilizzo. La musica migliora un pochino a Recanati, dove di media gioca 21 minuti e smazza un paio di assist a partita. Torna alla base veneziana nel 2017-18, ma il suo minutaggio è ridottissimo, complice il suo posto nelle rotazioni della squadra di De Raffaele.

Federico Mussini – Nato a Reggio Emilia il 12 marzo 1996, ha passato tutta la sua carriera in varie tinte di biancorosso. Per primo è giunto quello della sua città nativa, che gli ha concesso minuti importanti in Serie A nel 2014-15; nell’estate di tre anni fa è andato negli States, destinazione St. John’s University: coi Raiders gioca una bella prima stagione a oltre 10 punti di media, mentre fa più fatica nella seconda. Torna quindi a Reggio Emilia, ma anche qui ha qualche difficoltà: viene così girato a Trieste, dove sta tuttora giocando la finale per la promozione in Serie A contro Casale Monferrato.

Vittorio Nobile – Nato a San Daniele del Friuli il 2 novembre 1995, ha passato tutta la sua vita cestistica a Udine e dintorni, passando da Codroipo a Pordenone per tornare a Udine alle dipendenze di Lino Lardo nel 2015-16. Nella stagione passata, è riuscito a mettere insieme 3,4 punti di media in 13 minuti: la GSA Udine non è però riuscita ad andare al di là dei quarti di finale dei playoff promozione, pur avendo più volte riempito il rinnovato Palasport Carnera.

Leonardo Totè – Nato a Negrar l’8 luglio 1997, ha avuto addosso la fama di lungo tra i più promettenti del panorama italiano. A livello professionistico, ha giocato con Brescia nell’anno del suo ritorno in Serie A, il 2016, quindi si è trasferito per due stagioni alla Scaligera Verona. Quest’anno, in media, è stato impiegato 16 minuti con 4,6 punti di media. Si è recentemente dichiarato eleggibile per il draft NBA, togliendo più tardi il suo nome dallo stesso: si tratta di una manovra spesso utilizzata per far circolare un determinato nome nell’ambiente. Lo scorso anno, in un’annata difficilissima per la Nazionale Under 20 agli Europei di categoria, assieme a Davide Moretti ha contribuito a evitare che l’Italia retrocedesse in Division B, segnando 22 punti nell’incontro decisivo contro la Slovenia. Radio mercato lo riporta in uscita da Verona verso direzioni ignote.

Passiamo ora al roster della nazionale femminile, che dovrà invece passare da uno dei due raggruppamenti a 5, quello con Andorra, Spagna, Serbia e Portogallo. Come vedremo, tutte le atlete non hanno fatto parte della spedizione di Manila, che ha reso l’Italia Campione del Mondo del 3×3.

Alessia Cabrini – Nata a Nizza il 5 febbraio 1996, ma cresciuta a Bordighera, possiede tuttora la doppia nazionalità. Dopo un anno alla Libertas Bologna e tre ad Umbertide prima dell’autoretrocessione in A2 della società umbra, si è trasferita per qualche mese al Monaco Basket, in terza divisione francese, per poi tornare in Italia all’Alpo Basket di Villafranca di Verona a gennaio. Con l’Alpo ha realizzato 4,9 punti di media in 19 partite, arrivando a un nulla dallo spareggio promozione in A1, mancato a causa di un colpo di coda di Simona Ballardini per la sua Faenza. Ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, vincendo l’argento Under 20 nel 2016 a Matosinhos, Portogallo (è l’edizione in cui Cecilia Zandalasini ha segnato 31, 27 e 28 punti tra quarti, semifinale e finale).

Arianna Landi – Nata a Bologna il 23 aprile 1996, ha giocato diverse stagioni alla Libertas aumentando ogni anno minuti e punti. Nel 2015-16 è passata a Broni, con cui ha conquistato la promozione in Serie A1 al ritmo di 37 partite vinte su 37 tra stagione regolare e playoff. L’ha poi chiamata Mirco Diamanti per far parte del roster di Lucca poi diventato Campione d’Italia, anche se ha giocato poco. Ha firmato con Umbertide per il 2017-18, ma a metà campionato ha cambiato casacca, passando all’Andros Basket Palermo, poi arrivato vicino alla promozione diretta in Serie A1. L’ultima sua stagione è stata anche la migliore in termini di statistiche individuali.

Elisa Policari – Nata a Roma il 19 marzo 1997, è cresciuta nello storico San Raffaele, da decine di anni punto di riferimento per il basket femminile capitolino. Dal 2016 è entrata nel roster di Battipaglia, con cui ha assommato 3,3 punti di media in 15 minuti nella stagione passata. Nel giro delle Nazionali giovanili dal 2014, lo scorso anno ha fatto parte del gruppo che ha disputato l’Europeo Under 20 finendo al quinto posto; della stessa squadra faceva parte Giulia Ciavarella, una delle protagoniste di Manila. Questa non è la sua prima chiamata come parte della formazione azzurra del 3×3.

Rachele Porcu – Nata a Terni l’11 aprile 1997, ha anch’ella fatto parte del gruppo d’argento dell’Under 20 di Matosinhos. A livello di club, ha cominciato a Pordenone, inserendosi tra le protagoniste dell’annata 2014-15, in cui la formazione friulana è stata promossa in Serie A2. Nel 2016 s’è giocata la carta della Serie A1 a Battipaglia, per poi scendere di nuovo in A2 a Orvieto, dove ha realizzato 10,2 punti e 5,1 assist (migliore dell’A2) di media.

Un ’95, tre ’96 e quattro ’97: l’età media di queste due nazionali fa capire quanto, in questi Giochi del Mediterraneo, si cerchino ulteriori risposte alle domande su come affrontare il percorso verso Tokyo 2020, di cui sono tuttora sconosciute le modalità di qualificazione. Lo schema è sempre legato alla possibilità di dare un futuro azzurro a chi battaglia nel campo minato che è, tanto al maschile quanto al femminile, la Serie A2.

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Credit: Ciamillo

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