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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: i convocati dell’Italia ai raggi X. Talento, grinta e il ritorno di Daniel Hackett

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L’Italia è pronta per scendere in campo. Giovedì sera a Trieste, ci sarà la prima partita dell’ultimo doppio impegno di questa fase delle Qualificazioni ai Mondiali del 2019. Gli azzurri dovranno vedersela con la Croazia prima e con l’Olanda poi, ultime due sfide del girone. Il passaggio al turno successivo non è in discussione, ma i risultati conteranno anche nella fase successiva, per cui è importante tenere alta la concentrazione e proseguire sulla strada tracciata nelle prime quattro partite. Analizziamo i convocati del CT Meo Sacchetti ai raggi X.

Daniel Hackett – La novità principale di queste convocazioni. La querelle tra FIBA ed Eurolega è cosa nota ed è il motivo per cui Hackett è stato assente fin qui. Giocare con l’Italia sarà anche l’occasione per rilanciare una stagione che a Bamberg non è mai decollata, a livello personale per qualche infortunio di troppo, ma soprattutto per le difficoltà della società. Gli azzurri hanno bisogno della sua leadership.

Amedeo Della Valle – Fresco di passaggio all’Olimpia Milano, ADV è reduce dalla miglior stagione della carriera, quella della maturazione. Un processo cominciato, perché no, proprio con la maglia azzurra, e proseguito trascinando Reggio Emilia fino alla semifinale di Eurocup, competizione in cui Amedeo è risultato secondo sia nella classifica marcatori (17.5 punti a gara), sia per valutazione (20.2 per match), entrando nel miglior quintetto.

Niccolò Mannion – Il più giovane del gruppo (classe 2001), che potrebbe vestire (se dovesse rientrare nei 12) per la prima volta l’azzurro a livello senior. Nico è balzato agli onori delle cronache la scorsa estate quando ha guidato la Nazionale Italiana agli Europei Under 16 mostrando il suo sconfinato talento da playmaker realizzatore. Negli States i college se lo contendono ma nel frattempo è l’Italia a coccolarselo, aspettando la sua maggiore età.

Pietro Aradori – Il capitano. Leader emotivo di questo gruppo, torna in azzurro dopo aver saltato per infortunio i due precedenti impegni di febbraio. La stagione con la Virtus non è andata come sperava, con la squadra che ha fallito l’ingresso nei playoff, ma a livello personale è stato il secondo migliore italiano per punti segnati (15.7 dietro i 16.8 di Ale Gentile, assente per infortunio).

Paul Biligha – Il nuovo corso dell’Italia ha anche il suo volto. Non domina certo per tecnica e fisico, ma per cuore e volontà sì. Proprio queste caratteristiche sono la chiave del suo gioco, che gli consente di poter reggere il confronto anche contro centri più grossi di lui. La stagione a Venezia è stata forse sotto le aspettative, ma l’azzurro sembra dargli la carica.

Luca Vitali – È reduce da una stagione da assoluto protagonista a Brescia, trascinata prima fino alla finale di Coppa Italia (persa con Torino), poi ai playoff, risultando il miglior assist-man della stagione regolare con 6.2 assist a partita. Dopo un campionato da assoluto protagonista, Vitali torna in Nazionale per dare il suo contributo non solo tecnico, ma anche emotivo.

Raphael Gaspardo – Una delle sorprese più liete del campionato. I numeri dicono che è stata la miglior stagione della sua giovane carriera (24 anni), chiusa con 10.2 punti di media, ma quello che le cifre non dicono è l’energia e l’aggressività di questo ragazzo, che ha brillato a Pistoia conquistandosi un posto più che meritato nel gruppo azzurro.

Ariel Filloy – Un’altra delle certezze di questo gruppo. Per lui le cifre contano ancora meno perché la caratteristica principale di questo ragazzo è la grinta, la capacità di mantenersi freddo e lucido (e di conseguenza decisivo) quando più conta, quando la palla pesa il triplo. Caratteristiche già evidenziate agli Europei dello scorso anno e chiave anche per questo corso della Nazionale.

Simone Fontecchio – La sua stagione è svoltata con il passaggio a Cremona, proprio alle dipendenze di coach Sacchetti. Ha talento da vendere e finalmente ha avuto l’occasione per mostrarlo. Ala versatile, che ha la tecnica per giocare fuori dall’arco e il fisico per farsi valere all’interno. Potrà essere un’arma chiave contro avversari duri come croati e olandesi.

Amedeo Tessitori – Quest’anno ha giocato in A2 con Biella ma Sacchetti punta su di lui, avendolo già convocato per il raduno riservato ai giocatori del secondo campionato italiano. Si è fatto valere sfruttando la sua imponente fisicità, arma che dovrà utilizzare anche per rientrare nei 12 che giocheranno le due partite con Croazia e Olanda, perché la concorrenza è tanta.

Awudu Abass – Come per Biligha anche lui è reduce da una stagione al di sotto delle aspettative. A Milano non ha trovato molto spazio, vista la concorrenza. Ma in azzurro Abass potrà avere lo spazio che merita, e che ha già dimostrato di saper sfruttare nelle ultime due partite, quando è stato uno dei migliori.

Stefano Tonut – Un gradito ritorno. Per un motivo o per l’altro non era rientrato nelle due precedenti convocazioni, ma stavolta fa parte anche lui del gruppo azzurro. Un posto meritato per un giocatore cresciuto anno dopo anno. Arriva dopo una stagione in cui ha dovuto affrontare qualche infortunio di troppo ma è pronto a portare le sue capacità realizzative in cabina di regia.

Michele Vitali – Come il fratello Luca ha avuto un ruolo da protagonista a Brescia, dove è risultato uno dei migliori realizzatori della sua squadra con 12.6 punti di media a partita. Sa segnare in tanti modi, tutti potenzialmente utili anche per l’Italia.

Christian Burns – Numeri alla mano è stato il miglior italiano della stagione. Primo in assoluto nella classifica dei rimbalzi con 10.2 di media (unico in doppia cifra), è andato in doppia doppia in ben 18 delle sue 29 presenze, chiudendo la regular season con 14.3 punti di media. Non solo, Burns è stato anche il miglior tiratore azzurro per percentuale da due punti (57.7%). Cifre che dicono tanto su un giocatore capace di fare la differenza anche in Nazionale grazie alla sua esplosiva energia.

Achille Polonara – Anche per lui la stagione è stata soddisfacente. Polonara si è rilanciato a Sassari, dove ha chiuso con 10.9 punti di media, aggiungendo 5.6 rimbalzi e soprattutto tirando il 40.5% da tre punti, il migliore tra gli italiani. Ora dovrà ripetersi in azzurro, dopo non aver avuto così tanto spazio nelle prime uscite.

Brian Sacchetti – Non è facile per lui giocare in azzurro, perché “è il figlio del coach”. Ma Brian ha la personalità per affrontare questa pressione e dare il meglio di sé in campo. Quest’anno ha avuto un ruolo importante nell’esplosione di Brescia, ruolo che ha già dimostrato di poter rivestire anche in azzurro, portando energia e grinta dalla panchina.

 





 

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Credit: Ciamillo

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