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Basket, Qualificazioni Mondiali 2019: un’Italia generosa si arrende alla Croazia. Prima sconfitta per gli azzurri
Prima sconfitta per l’Italia nelle Qualificazioni ai Mondiali 2019. A Trieste ha vinto la Croazia, 78-72. Una sconfitta che non sposta la classifica degli azzurri, che rimangono al comando del gruppo D ad una partita dal termine (domenica alle 18 a Groningen contro l’Olanda) e con in tasca già da mesi il biglietto per la seconda fase, ma che il suo valore ce l’ha. Perché i risultati accumulati continueranno a valere anche in seguito e perché la partita di stasera era un test importante, contro una Croazia diversa da quella vista all’andata e ben più attrezzata. Un esame che l’Italia non ha affatto fallito, sia chiaro, perché la crescita di questo gruppo e di questi giocatori, che cose positive le hanno fatte vedere giocando la partita fino all’ultimo secondo, passa anche attraverso questi step.
Sono bastati pochi minuti ai ragazzi di Meo Sacchetti per capire che non sarebbe stata una passeggiata come all’andata a Zagabria. La Croazia ha calato subito gli assi, Dario Saric e Bojan Bogdanovic, ma soprattutto fatto vedere le sue armi, non solo fisico al centro dell’area ma anche tecnica, quindi velocità e transizione. L’avvio per gli azzurri è stato tremendo, complicatosi ancor di più quando la caviglia di Daniel Hackett, la novità di casa Italia per questa finestra, si è girata in malo modo costringendolo ad alzare bandiera bianca. La scossa, però, è arrivata dalla panchina, con Brian Sacchetti ma soprattutto capitan Pietro Aradori, scatenato nel primo quarto con 10 punti che hanno portato al vantaggio azzurro (24-21).
L’assenza di Hackett ha così reso più facile la scelta dell’obiettivo per la difesa croata, ovvero Amedeo Della Valle, letteralmente asfissiato e costretto ad un primo tempo da 0 punti e soli due tiri presi. La Croazia ha così messo la testa avanti, più per il lavoro di comprimari come Kruslin e Zubac (8 punti a testa all’intervallo) che delle sue stelle, abbastanza discontinue. L’Italia, pur imperfetta ed imprecisa, ha avuto il merito di rimanere a galla, approfittando dei cali di concentrazione dei suoi avversari. Una strategia durata fino all’intervallo (39-41), prima che la partita si spezzasse.
La tripla di Ramljak ha dato il la alla fuga della Croazia, spinta da un Bogdanovic sontuoso nella ripresa (15 punti, 26 alla fine). Stavolta la scintilla non è arrivata per l’Italia. Nemmeno con l’energia di Christian Burns, alla fine con 14 punti ma a lungo limitato dai falli. Gli azzurri sono così andati sotto, calando di schianto nella percentuale da tre punti (9/32 dopo il 6/13 iniziale), ma soprattutto fisicamente (il dato ai liberi parla chiaro: 7/12 per l’Italia, 31/39 per la Croazia). La caratteristica principale di questo gruppo, però, sta nel carattere, la voglia di sacrificarsi, di non mollare. La partita sembrava compromessa e così si è rivelata alla fine, ma nel finale c’è stato spazio per l’ultimo colpo di coda, utile solo a tenere vivo il match fino al suono della sirena, ma non a cambiare l’esito.
Un esito forse per certi versi prevedibile, viste le premesse della vigilia, ma assolutamente non scontato. Perché questa Italia ha dimostrato ancora una volta di avere qualcosa. Ora testa all’Olanda, per chiudere la prima fase delle qualificazioni ed accedere alla seconda con un bottino consistente ma soprattutto fiducia e consapevolezza.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Credit: Ciamillo