Calcio
Calcio femminile, Italia ai Mondiali. Sara Gama e Milena Bertolini: “Ci sarà una crescita del movimento”
La nazionale italiana di calcio femminile si è qualificata ai Mondiali: simbolo di questo successo sono la capitana, Sara Gama, e la CT, Milena Bertolini. Per la nostra selezione infatti, sarà ininfluente l’ultima partita in Belgio: il pass per la rassegna iridata del prossimo anno in Francia è già aritmetico.
La capitana delle azzurre, che ha completato una straordinaria stagione dopo lo scudetto con la Juventus, ha dichiarato al quotidiano sportivo torinese Tuttosport: “La gioia più grande della carriera, una delle più grandi, nelle top tre per ora. Riportare l’Italia al Mondiale è tanta roba. C’è una crescita del movimento, dedico a noi ragazze questo successo e spero abbia un impatto sulle nuove generazioni“.
Sara Gama ha proseguito: “Abbiamo avuto un percorso straordinario in questo girone con sette vittorie, non era per nulla scontato considerando che arrivavamo da una grande delusione all’Europeo. E anche io non mi aspettavo un percorso così. Abbiamo costruito questo col tempo e andremo avanti a costruire. L’armonia che vedete è davvero quella che c’è tra di noi, tra compagne, staff e anche Federazione. Adesso andiamo in vacanza, ne abbiamo bisogno, e poi ci tufferemo in una grande stagione“.
Ancora emozionata invece il commissario tecnico della selezione, Milena Bertoni, che ha parlato ad un altro quotidiano torinese, La Stampa: “Non ho chiuso occhio dopo la vittoria dell’altra sera. Adesso sto assaporando il successo e se rivedo quelle immagini con tutte le ragazze che esultano, mi emoziono ancora“.
Secondo il CT questa vera e propria impresa sportiva può fare da volano per tutto il movimento azzurro: “Penso che ora ci possa essere uno stimolo in più per le bambine interessate a giocare a calcio. Se hanno questo sogno, lo portino avanti: con l’arrivo della Fiorentina della Juventus, presto del Milan, una bambina può avere delle prospettive e pensare di poter diventare una giocatrice. Con l’aumento dei numeri si possono intaccare certi retaggi culturali ancora diffusi“.
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Foto: Isabella Gandolfi
robertosantangelo@oasport.it