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Calcio, Mondiali Russia 2018: le favorite. Neymar la stessla di un super Brasile, talento ed esperienza per Spagna e Germania, la Francia dei giovani può stupire

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Quattro squadre in pole per alzare al cielo la coppa più ambita. I Mondiali 2018 in Russia avranno inizio giovedì 14 giugno, ma in tanti già si interrogano su chi potrà fregiarsi del titolo di campione del mondo in un’edizione in cui sono in tanti a giocarsi le proprie chance di primeggiare. Brasile, Germania, Spagna e Francia sembrano disporre di talento e qualità superiori rispetto al resto della comitiva, ma la pattuglia delle outsider è di grande spessore e comprende l’Argentina, reduce dalla finale persa in Brasile nel 2014, il Portogallo campione d’Europa e l’Inghilterra. Ma analizziamo nel dettaglio le caratteristiche delle quattro grandi favorite dei Mondiali 2018:

BRASILE – Inutile nascondersi. La nuova generazione di fenomeni carioca è sbocciata con qualche anno di ritardo. E stavolta il talento innato degli attaccanti va di pari passo con la solidità di un pacchetto arretrato e di un centrocampo da favola. La stella è il solito Neymar, il cui trasferimento da record dal Barcellona al PSG ha stravolto totalmente i meccanismi del calciomercato. Intorno a lui sarà imperniato un attacco che si avvale anche del talento dello juventino Douglas Costa, di Coutinho del Barca e delle prime punte Firmino e Gabriel Jesus, garanzia di imprevedibilità e senso del gol. La forza del Brasile, però, consiste anche, e soprattutto, nell’ossatura della mediana e della retroguardia. Tra i pali ci sarà Alisson, il portiere della Roma, tra i migliori al mondo nel suo ruolo, mentre al centro della difesa agiranno Thiago Silva e Marquinhos, affiancati da Danilo e Marcelo. Il centrocampo, inoltre, sarà presidiato da due autentiche dighe del calibro di Fernandinho e Casemiro. Il ct Tite potrà modellare la squadra con tante alternative e il girone con Svizzera, Costa Rica e Serbia appare insidioso ma alla portata di un gruppo che punta a riscattare la delusione per il capitombolo casalingo, riscaldando la fredda Russia a ritmo di samba.

GERMANIA – Solidità, esperienza, continuità di rendimento e di risultati. Da quattro edizioni la compagine teutonica arriva sul podio e nel 2014 è arrivata la prima vittoria targata Joachim Loew, un marchio di fabbrica che evidenzia la bontà del lavoro di un ct che sta scrivendo pagine di storia e traghettando giovani leve verso la definitiva consacrazione. Un gol di Goetze nei supplementari contro l’Argentina spedì la Germania in orbita nell’edizione brasiliana, contraddistinta dal clamoroso 7-1 in semifinale ai danni dei padroni di casa. Stavolta i tedeschi si presentano in Russia con un gruppo di straordinario talento, in cui spicca il bomber Thomas Muller, un killer mondiale con 10 reti all’attivo nelle edizioni 2010 e 2014. Accanto a lui, però, agiranno fenomeni del calibro di Timo Werner, esploso con la maglia del Lipsia, e i soliti Mesut Ozil, Marco Reus e Julius Draxler, a cui si aggiunge il talentuoso Leon Goretzka, fantasista col vizio del gol. In mediana ci sarà spazio per Ilkay Gundogan, Sami Khedira e Toni Kroos, mentre Mats Hummels e Jerome Boateng ergeranno una diga davanti alla porta difesa da Manuel Neuer, al rientro dopo un lungo infortunio. Tradizione e qualità sono le armi di una squadra che sfiderà nel gruppo F il Messico, la Svezia e la Corea del Sud e che di diritto entra a far parte delle favorite per la vittoria.

SPAGNA – La vecchia guardia della generazione dei fenomeni e le nuove giovani leve in rampa di lancio. Una squadra completa in ogno reparto, con alternative di lusso e un centrocampo cosmico. Le Furie Rosse, guidate da Julen Lopetegui, hanno dominato il girone di qualificazione ai Mondiali 2018, annichilendo la sciagurata Italia di Ventura, e si presenteranno in Russia con l’obiettivo di rinverdire i fasti del quadriennio compreso tra il 2008 e il 2012 (due Europei e un Mondiale vinti) e di vendicare il passo falso dell’eliminazione al primo turno durante la scorsa edizione. Andres Iniesta è la stella di un gruppo che vanta la presenza degli esperti Sergi Busquets, David Silva, Sergio Ramos e Gerard Piquè, a cui si aggiungono le nuove leve Isco, Asensio e Saul e gli ormai consolidati de Gea, Thiago Alcantara, Carvajal e Koke. Qualità in abbondanza, dunque, per una squadra che nel gruppo B dovrà vedersela con i cugini del Portogallo, oltre che col Marocco e l’Iran, e che sembra disporre di talento a sufficienza per puntare al traguardo più prestigioso.

FRANCIA – Un rinnovamento globale nel reparto offensivo e la scoperta di elementi di grande solidità e carisma tra difesa e centrocampo. I Bleus puntano a riprendersi la scena dopo qualche anno di buio ai Mondiali e, dopo la delusione per la sconfitta in finale davanti al pubblico amico ad Euro 2016, sembrano persino più forti e compatti. Il tridente delle meraviglie, composto da Mbappé, Griezmann e Dembélé, fa davvero paura a dispetto della giovane età dei tre attaccanti. E alle loro spalle Pogba, Tolisso e il tuttofare Kanté formano un trio di centrocampo di qualità e sostanza. Umtiti e Varane riuniscono le difese di Barca e Real Madrid per una coppia centrale di assoluto spessore davanti al capitano Lloris, ormai da anni il numero 1 della compagine transalpina. Il girone con Australia, Perù e Danimarca, inoltre, sembra l’ideale per carburare e acquisire fiducia in vista delle sfide ad eliminazione diretta, in cui le difese avversarie sono avvisate: per fermare quei tre lì davanti serviranno attenzione e concentrazione all’ennesima potenza.




mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

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