Calcio
Calcio, Mondiali Russia 2018: le outsider. L’Argentina ha Lionel Messi, il Portogallo Cristiano Ronaldo. Occhio a Croazia, Inghilterra e Uruguay
Meno di dieci giorni all’inizio dei Mondiali di Russia 2018. La marcia di avvicinamento prosegue ed è tempo di analizzare le possibili outsider, ovvero le squadre che partono in seconda fila in un’ipotetica griglia di partenza ma che hanno le carte in regola per vincere. Un nome balza all’occhio ed è quello dell’Argentina. La nazionale albiceleste si trova in una sorta di limbo: non è nel lotto delle quattro favorite ma è certamente quella che spicca di più tra le outsider.
Non può essere altrimenti per la squadra di Lionel Messi, anche quest’anno attesissimo. Manca solo il Mondiale per completare la carriera della Pulce e dopo la beffa di quattro anni fa, quando l’Argentina fu sconfitta in finale contro la Germania, in Russia ci riproverà. È toccato proprio al numero 10 risollevare le sorti dei compagni di squadra: sua è stata infatti la tripletta che nell’ultimo e decisivo incontro delle qualificazioni ha regalato il pass per i Mondiali. Proprio il travagliato cammino è il motivo per cui sono diversi i dubbi sulla squadra di Jorge Sampaoli. È la solita concentrazione di talento (e diversi sono stati gli esclusi di lusso, tra cui Mauro Icardi) ma qualcosa sembra mancare: riuscirà Messi a compensare questo deficit e trascinare i compagni anche in Russia?
L’Argentina avrà il suo bel da fare già nel girone, perché oltre alle insidiose Islanda e Nigeria, anche la Croazia fa parte del gruppo D. A proposito di talento i croati non scherzano affatto, soprattutto dal centrocampo in su: Modric, Brozovic, Kovacic, Rakitic, Perisic, Mandzukic. Una generazione di giocatori affermati a livello individuale ma che faticano a splendere in Nazionale. La Croazia, infatti, quattro anni fa non riuscì a superare un girone comunque alla portata (Messico e Camerun oltre al Brasile), mentre agli Europei si è fermata agli ottavi per mano del Portogallo. Russia 2018 sarà l’ultima occasione, forse quella giusta, per ricreare la magia della prima Croazia, quella che nel 1998, al primo Mondiale, si spinse fino al terzo posto.
Proprio il Portogallo è un’altra potenziale outsider di questo Mondiale. Se l’Argentina ha Messi, i lusitani hanno Cristiano Ronaldo. Anche da CR7 ci si aspetta un torneo da protagonista, perché il Portogallo si presenta in Russia da campione d’Europa in carica. La stella del Real Madrid fu il trascinatore due anni fa in Francia (pur giocando pochi minuti in finale) e lo è stato anche nel cammino che ha portato i portoghesi alla qualificazione, segnando ben 15 reti. Il Portogallo è stato fortunato nel sorteggio, perché Marocco e Iran (poi c’è la Spagna) non sono avversarie insormontabili per superare la prima fase: dopo, però, serviranno i gol di Ronaldo, perché sebbene la formazione portoghese non manchi di giocatori talentuosi, tanto passa dai piedi del suo leader.
Rimanendo in Europa anche l’Inghilterra va considerata nel lotto delle outsider. Eppure il grande risultato manca da anni alla Nazionale dei Tre Leoni: agli Europei l’ultima semifinale risale al 1996, mentre ai Mondiali addirittura al 1966 (vittoria), ovvero in entrambi i tornei casalinghi. Da allora l’Inghilterra non è mai stata in grado di superare lo scoglio dei quarti di finale, nemmeno con la generazione di fenomeni dei vari Beckham, Gerrard, Lampard e Rooney (nel mezzo anche una qualificazione mancata agli Europei 2008). Dopo l’eliminazione alla prima fase di quattro anni fa la pagina è stata definitivamente voltata e ora tocca ad Harry Kane (e al tecnico Gareth Southgate, con cui la squadra è imbattuta) guidare la nuova nidiata di giocatori talentuosi ed in cerca di affermazione. Il girone non sarà dei più duri (Belgio, Panama e Tunisia): alla seconda fase ne sapremo di più.
Ultima squadra del lotto l’Uruguay. Squadra esperta, Russia 2018 sarà con molta probabilità l’ultima recita del gruppo che nel 2011 vinse la Copa America. Oscar Tabarez si affiderà al giusto mix di giovani talenti (come Bentancur, Torreira, De Arrascaeta) e di giocatori più esperti, guidati dal talento di Luis Suarez ed Edinson Cavani. Guai a sottovalutare l’Uruguay: non sarà la squadra più spettacolare del Mondiale, ma potrà certamente dire la sua già dal girone, che comprende Russia, Egitto e Arabia Saudita. Non certo irresistibile.
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Foto: CP DC Press Shutterstock.com