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Chi è Marco Cecchinato? Il nuovo fenomeno del tennis italiano: la semifinale del Roland Garros e tanti sogni. Il siciliano ai raggi X

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Marco Cecchinato, il nuovo Messia del tennis italiano, un extraterrestre che ha raggiunto livelli cosmici nelle ultime settimane, un giocatore formidabile che è letteralmente esploso e che sta riscrivendo un pezzetto di storia. Ormai è diventato l’idolo indiscusso di tutti gli appassionati di questo sport, i tifosi neutrali lo hanno già adottato da tempo, giorno dopo giorno sta catturando simpatie da più parti, è diventato un’icona per la sua storia quasi da film e per il sogno che sta vivendo al Roland Garros.

Fino a dieci giorni fa non aveva mai vinto un match in un torneo del Grande Slam, ora è arrivato alle semifinali sulla prestigiosa e magica terra rossa di Parigi. Neanche il premio Oscar per la sceneggiatura sarebbe riuscito a confezionare un drama di questo calibro, un copione con un così elevato trasporto emotivo e con così tanta adrenalina come quella che questo ragazzo acqua e sapone è capace di mettere ogni volta che scende in campo. Il 25enne ha stravolto tutti i pronostici della vigilia e si sta consacrando come forse auspicava soltanto nei suoi sogni più intimi.

Basta guardare gli ultimi tre incontri, tre autentiche imprese contro grandi veterani del circuito, contro stelle indiscusse del tennis internazionale che però si sono dovute arrendere sotto il gioco spumeggiante di un italiano indemoniato: Carreno-Busta, Goffin e Djokovic hanno dovuto alzare bandiera bianca, incapaci di tenere testa al tennista palermitano che ora non vuole più smettere di sognare, pronto a un nuova battaglia contro Dominik Thiem per volare in Finale e magari affrontare il grande mito Rafael Nadal, grande favorito nell’altra parte del tabellone.

Cecchinato si sta facendo apprezzare, amare, scoprire giorno dopo giorno. In pochi sapevano del suo gioco fino a qualche settimane fa, ora è invece sulla bocca di tutti per la sua spensieratezza, per il suo sfrontato coraggio, per il suo gioco aggressivo e incisivo condito da dritti a sventaglio, micidiali rovesci, bellissime smorzate e grandi pallonetti che hanno sfiancato dei veterani abituati a giocare a certi livelli. Una caparbietà e un cuore infinito che lo hanno portato a diventare il terzo italiano capace di raggiungere una semifinale dello Slam durante l’era Open (prima di lui ci erano riusciti soltanto Andrea Panatta e Corrado Barazzutti, l’ultima volta 40 anni fa proprio al Roland Garros).

Marco Cecchinato, che con questo cammino ha guadagnato anche 560mila euro (cioè più della metà di quanto conquistato in tutta la carriera, 920mila dollari), si è rivelato al mondo il 29 aprile quando vinse il torneo ATP 250 di Budapest da lucky loser. Il siciliano, che ha in Marat Safin il suo mito tennistico e che tifa Milan spudoratamente (ammira molto Kakà che regalò tante gioie qualche anno fa), è allenato da Simone Vagnozzi e con la semifinale è già sicuro di salire al numero 27 del ranking ATP (potrebbe diventare anche 11 se dovesse vincere il torneo). Da giovane era andato a Caldaro per allenarsi con Sartori e Seppi, poi ha passato cinque anni a Bordighera e da due stagioni si allena con il suo team. La prima racchetta gliela ha regalata lo zio Gabriele quando aveva 6 anni, poi i primi allenamenti col cugino Francesco e ora il sogno parigino. E con un montepremi così bisognerà sicuramente fare un bel regalo alla fidanzata Gaia, l’amata Peki che ogni tanto nomina nelle interviste.

 





(foto Twitter Roland Garros)

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