MotoGP

Danilo Petrucci: “La Ducati è la Ferrari delle due ruote: un sogno. Sono un pilota tutto cuore, come Capirossi. Dovizioso il mio sponsor”

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Danilo Petrucci sarà in sella alla Ducati durante il Mondiale MotoGP 2019: sarà lui ad affiancare Andrea Dovizioso nel team ufficiale della scuderia di Borgo Panigale dopo quattro anni con il Team Pramac. Una meritata promozione per il 27enne che oggi ha raccontato le sue prime sensazioni alla Gazzetta dello Sport: “Domenica dopo la gara del Mugello mi sono trovato nel camion con Ciabatti, Vergani e Dall’Igna e la prima parola di Gigi è stata “benvenuto”. Ho capito di avercela fatta. Era un sogno, ho fatto di tutto perché diventasse realtà. La Ducati potevo guadagnarmela solo con i risultati“.

L’amore del pilota ternano per la Rossa è davvero sfrenato: “La Ducati è per me la Ferrari delle due ruote, ogni italiano da piccolo sogna di guidarla. Per me è un grande onore e un onere. E’ la storia della moto, i miei nonni ne avevano una, papà, i miei amIci… Papà lavorava con Pileri che era sponsorizzato Phillip Morris: ho sempre sognato il rosso“.

Petrucci ripercorre anche la sua carriera:Nel 2011 correvo l’italiano e la coppa del mondo Superstock con il team Barni. C’era da sviluppare la 1199 Superbike e la Superstock e lo chiesero a me. Un bagaglio di esperienza incredibile. A volte giravo assieme alle MotoGP, iniziai a farmi conoscere. Poi nel 2012 l’ingegner Preziosi organizzò un test con me, Iannone, Pirro e Redding, si parlava dello junior team Pramac, invece presero Iannone e Spies che era a piedi e spinto dalla Dorna. Mi proposero il ruolo di collaudatore, dissi no, avevo 21 anni e volevo fare il pilota. E iniziaI con le Crt. Poi nel 2014 la Pramac tornò a cercarmi, pensavano pure a Zarco che però preferì restare in Moto2. Avevo due offerte Superbike, ma a settembre Francesco Guidotti mi chiamò e, anche se non mi davano niente, accettai“.

Danilo fa una promessa: “Darò tutto. Io vado in Ducati per restarci, non per essere un fuoco di paglia. Vorrei essere ricordato dai tifosi come uno di quei piloti tutto cuore che non si arrendono mai. Come Capirossi“. E sulla coppia tutta italiana con Dovizioso: “Anche Dovi è stato uno dei miei sponsor, mi ha voluto. Insieme possiamo creare qualcosa che gli altri non hanno, ovvero una squadra davvero squadra. Poi in gara ognuno se la gioca, ma saremo grandi alleati per far crescere la moto“.

 





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