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F1, GP Canada 2018: Hyper-Vettel nelle qualifiche! Pole e record. Hamilton, lo sconfitto di giornata

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Chiamatelo “Hyper-Vettel”. Vien spontaneo giocare con il cognome del pilota della Ferrari, dopo la pole position ottenuta nel GP del Canada 2018, settima prova del Mondiale di Formula Uno.

Una prestazione sontuosa del ferrarista che, sfruttando le HyperSoft, ha fatto la differenza nel secondo e terzo e settore della pista. In particolare, l’interpretazione della curva 10 ha regalato a Sebastian la quarta partenza dalla p.1 in questa stagione, la 54esima in carriera, il nuovo record del tracciato e soprattutto il tedesco ha posto fine ad un lungo digiuno. Era infatti dal 2001 che il Cavallino Rampante non partiva davanti a tutti, in quel di Montreal, quando a fare questo fu un altro teutonico, che conosciamo tutti: un certo Michael Schumacher.

Dal Kaiser a Seb, il passaggio di testimone è quasi scontato e quest’oggi la guida del quattro volte iridato è stata degna del miglior Schumi. Curioso che, poi, a qualifiche terminate, Vettel dica candidamente di non aver fatto il giro ideale. Un eccesso di pignoleria? No, semplicemente i piloti veloci sono fatti così.

Alle spalle del n.5, troviamo il finlandese Valtteri Bottas (Mercedes)  e l’olandese Max Verstappen (Red Bull) che, pur spremendo le loro vetture al 100%, non hanno potuto insidiare la prima piazza del teutonico. Lo scandinavo, quando guida in Canada, sa tirar fuori sempre qualcosa di speciale e l’aver concluso davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton (4°) è un risultato degno di nota. Un po’ lo stesso discorso per Verstappen, sensibilmente davanti al teammate Daniel Ricciardo (6°) e costantemente più veloce di lui nel corso dei turni di libere e di questo time-attack.

Tuttavia, le figure negative delle qualifiche sono Hamilton e, in parte, Kimi Raikkonen. Il britannico, autore di sei pole in carriera a Montreal e protagonista di prestazioni sensazionali negli ultimi tre anni, partirà dalla seconda fila. “Normalmente, quando si è in quarta posizione è difficile vincere“, con queste parole si è espresso un amareggiato Lewis, ai microfoni di Sky Sport. Non se l’aspettava LH44. Pensava che, in uno dei suo feudi storici, nonostante una power unit non aggiornata, avrebbe divorato l’asfalto nordamericano come nessuno. E invece, domani, dovrà costruirsi una gara in rimonta, sulla strategia e sullo scatto al via.

Per quanto concerne Kimi, i 30″ di intervista la dicono lunga. L’errore alla curva 3 nell’ultimo tentativo, perdendo il controllo del posteriore della sua Ferrari, è costato caro. Una quinta piazza deludente per lui, visto che la differenza con Seb non era così netta. L’ennesima imprecisione di un Raikkonen che, quando conta, non trova mai quello che servirebbe.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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