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F1, GP Canada 2018: Kimi Raikkonen, un fine settimana orribile. Qualifiche e partenza sbagliate, così non è utile alla Ferrari

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Un giorno da ricordare per la Ferrari questo del GP del Canada, settima prova del Mondiale 2018 di Formula Uno. La Rossa vince con Sebastian Vettel su una pista che negli ultimi anni era stata un feudo di Lewis Hamilton e della Mercedes (tre vittorie consecutive). Il 50° successo in carriera per Seb pone fine, infatti, al digiuno ferrarista, su questo tracciato, che durava da 14 anni e, guardando all’attualità, vale il ritorno in vetta al Mondiale piloti, con un punto di vantaggio su Lewis.

Una SF71H affidabile e performante con la nuova power unit, tra le mani del tedesco. Guardare, quindi, con fiducia al prossimo round in Francia non è certo un azzardo. Non sono, però, tutte rose e fiori nella scuderia di Maranello. Se Vettel è stato brillante in pista e con il suo italiano davanti ai microfoni, lo stesso non si può dire per il finlandese Kimi Raikkonen. E’ lui la nota stonata per il Cavallino Rampante.

Un Kimi che ha deluso per quanto aveva fatto vedere nel corso delle libere. In primis, l’errore nelle qualifiche, in curva 2, in cui ha vanificato un piazzamento in griglia più consono alle potenzialità della vettura. E poi, uno scatto al via negativo, costato una posizione in favore di Daniel Ricciardo (Red Bull). Una gara anonima, conclusa in sesta piazza, ed i punti di domanda su una sua possibile riconferma in Ferrari sono in aumento…

Si ha sempre l’impressione che, nelle fasi calde, lo scandinavo non risponda presente. Al contrario del suo teammate, chirurgico quando il volante scotta, Kimi non è stato fedele al suo nomignolo di “Iceman”. In una sfida di dettagli, alcune imprecisioni fanno la differenza ed al campione del mondo del 2007 manca sempre quel quid. Una considerazione frutto anche della classifica riservata ai racing driver: 121 punti Vettel, in testa, e 68 Raikkonen in quinta posizione. 

Prestazioni non positive che hanno dei riflessi anche nella graduatoria dei costruttori: la Mercedes si conferma al vertice con 206 punti contro i 189 del Cavallino. Senza un contributo continuo e convincente, la lotta per questo titolo si fa complicata. Di queste difficoltà è consapevole lo stesso finnico, con pochissima voglia di parlare dopo la corsa. Il concetto è stato: “Weekend deludente“.

Un GP che potrebbe incidere negativamente sul proprio futuro a Maranello? Troppo presto per dirlo ma è chiaro che la dirigenza si aspetta prestazioni di ben altro spessore.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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