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F1, GP Canada 2018: perché la bandiera a scacchi è stata sventolata prima? Il clamoroso errore e l’ordine di arrivo modificato

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Il GP del Canada 2018, settima tappa del Mondiale F1, ha avuto un epilogo alquanto strano e unico nel suo genere. La bandiera a scacchi, infatti, è stata sventolata al termine del 69esimo giro, cioè una tornata prima rispetto al previsto. Un incidente di percorso che ha generato molta confusione tra piloti e direttori sportivi ma che per fortuna non ha cambiato l’ordine d’arrivo della gara di Montreal. Sebastian Vettel ha vinto davanti a Valtteri Bottas e Max Verstappen, Lewis Hamilton quinto.

Il regolamento, infatti, impone che, in caso di sventolamento della bandiera a scacchi prima del previsto, la gara si concluda con la classifica fatta registrare al completamento del giro precedente. E infatti il GP del Canada si è concluso ufficialmente al 68esimo giro, per fortuna negli ultimi chilometri non ci sono stati sorpassi o incidenti. Ma quali sono i motivi di questo errore?

La colpa non è della bellissima modella Winnie Harlow: si è limitata a esporre il vessillo dopo aver ricevuto un ordine dai piani alti, di certo non poteva sapere quali fossero le dinamiche di gara (non era tenuta a farlo). La spiegazione ufficiale della FIA è la seguente: “La bandiera a scacchi è stata esposta con un giro di anticipo a causa di una cattiva comunicazione con l’ufficiale che cura lo start e l’arrivo – ha detto Whiting, citato da Motorsport.com – credeva fosse l’ultimo giro, ha chiesto conferma e l’ha avuta. Ma chi gliel’ha data non pensava fosse una domanda, bensì una constatazione. E così è nato l’equivoco. Le persone che non lavorano in F.1, per esempio, di solito sono tratte in inganno dalla grafica che mostra 69 su 70, è normale pensare che si tratti dell’ultimo giro, ma noi sappiamo che è il penultimo. Ovvio che dobbiamo svolgere un lavoro migliore di formazione con gli starter, è stato un errore deplorevole, ma bisogna anche considerare che la Formula 1 è gestita da esseri umani, di diversi paesi, lingue e non tutto è sempre perfetto. Noi cerchiamo la perfezione, per fortuna l’errore non ha avuto impatto sul risultato della gara. Ai team principal che sul momento mi hanno chiesto spiegazioni sul da farsi, ho consigliato di completare regolarmente la gara per essere sicuri“.

 





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