Formula 1

F1, GP Francia 2018: il circuito di Le Castellet ai raggi X. Velocità e curve a vario raggio per un mix entusiasmante

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8 luglio 1990. L’ultima volta che la Formula Uno ha corso a Le Castellet sul circuito Paul Ricard. Vittoria in extremis di Alain Prost su Ferrari, che superò Ivan Capelli nel corso dell’ultimo giro e un lungo addio alla affascinante pista provenzale. Sono trascorsi esattamente 10208 giorni ma, finalmente, la categoria massima del motorsport farà il suo ritorno in vista del Gran Premio di Francia che, a sua volta, mancava dal lontano 2008 (e anche in quel caso, a Mangy-Cours, vinse Felipe Massa su Ferrari).

Il Paul Ricard, oltre ad essere un circuito storico, è anche un vero gioiello. 5842 metri, 15 curve e un mix perfetto tra tratti veloci e curve complicate. Il traguardo è posizionato su un rettilineo di discreta lunghezza che anticipa una curva a sinistra nella quale i piloti devono passare dai 310km/h ai 140. Rapido uno-due sulla destra prima di un altro allungo sul quale bisogna rimanere sul lato sinistro, toccando i 270km/h. Breve discesa in vista di curva 3 sulla destra da 140km/h, quindi parte la lunga 4 sulla sinistra da 115kmh, che anticipa la 5, ad angolo retto, da 90km/h. Siamo nel bel mezzo del tratto più lento e guidato del tracciato, ancora un brevissimo allungo da 140km/h, che anticipa la curva 6 “Virage de la Sainte-Beaume” sulla destra da conduzione che, nuovamente, anticipa la curva 7 a sinistra da 230km/h.

A questo punto prende il via il rettilineo più lungo del tracciato nel quale si toccano i 330km/h. Al termine lunga chicane 8-9 da circa 140km/h, che spezza il ritmo prima di un nuovo lungo rettifilo da oltre 300km/h. A questo punto si arriva alla curva più celebre del tracciato francese, ed una delle più famose del mondo, la “Courbe de Signes”. Con il carico aerodinamico delle vetture di questa generazione questa curva 10 potrebbe essere effettuata in pieno, rasentando quindi i 300km/h. Velocità davvero pazzesca.

Dopo aver superato questo tratto dove il coraggio andrà messo in scena, si arriva alla lunghissima 11 ad ampio raggio e dalla lunga percorrenza. La “Double droite de Beausset” si percorre a circa 170km/h per diversi secondi, in uscita si torna a spingere per un’altra curva raccordata a sinistra, un tratto veloce in appoggio sulla destra da 260km/h, che porta all’ultima curva, la 15, a gomito, da 90km/h, che anticipa il traguardo.

Una pista “di una volta” ma che è assolutamente al passo con i tempi attuali. Saranno messe alla frusta le gomme anteriori, visti i numerosi punti dove saranno in appoggio e, ovviamente, i motori, con larga parte del giro oltre i 250km/h. Sulla carta questa pista piacerà sia a Ferrari che Mercedes, ma nei tratti misti la Red Bull potrebbe fare il vuoto.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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