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Formula 1
F1, Mondiale 2018: Sebastian Vettel sulla graticola per l’errore in Francia. In Austria serve la reazione
Sebastian Vettel è decisamente sulla bocca di tutti dopo il GP di Francia, ottava prova del Mondiale 2018 di Formula Uno. L’errore in curva 1 non ha rovinato solo la sua gara, anche se la rimonta fino al quinto posto è stata degna di lode, ma anche quella di Valtteri Bottas (Mercedes), che ha concluso settimo.
Responsabilità evidenti del tedesco della Ferrari che lui stesso si è preso, commentando l’accaduto ai microfoni. Certo, si potrebbe questionare sui 5″ di penalità visto che in episodi precedenti, con il finlandese delle Frecce d’Argento coinvolto, non vi è stato lo stesso metro di giudizio su crash similari: viene in mente il contatto di Baku e di Barcellona della stagione scorsa.
Al di là di questo, da un campione come Seb non ci si aspettano “imprecisioni di questo genere“. La posta in palio è alta e in ogni corsa è necessario massimizzare la propria prestazione. La sfida è sui dettagli ed al cospetto di un avversario, Lewis Hamilton, sempre estremamente concreto, non sfruttare la macchina nelle sue potenzialità è un peccato. Certo, nessuno è infallibile a questo mondo ma perseverare nell’errore è decisamente diabolico. In questo senso, i tifosi si sono divisi tra colpevolisti ed innocentisti: da un lato l’assoluzione senza se e senza ma per il curriculum e la velocità dimostrata frequentemente e dall’altro chi condanna l’incidente, legandolo ad altri già avvenuti in passato.
Serve la reazione in Austria. Il calendario infatti prevede subito l’impegno, nel prossimo weekend, sul Red Bull Ring, circuito di proprietà di Dietrich Mateschitz, il boss del marchio che dà il nome alle vetture di Milton Keynes. Una pista “stop&go” dove trazione e potenza la faranno da padrone. La SF71H, nonostante la disavventura del teutonico, si è dimostrata vettura competitiva. Pertanto, le chance di riprendere il filo del discorso interrotto ci sono. I 14 punti di distacco da Hamilton debbono essere decrementati altrimenti, anche quest’anno, l’iride sarà di altri.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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