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Germania-Svezia 2-1, Mondiali 2018: Kroos all’ultimo respiro! I Campioni del Mondo non muoiono mai

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All’ultimo respiro, all’ultimo istante. La Germania resta aggrappata al Mondiale con tutte le sue forze, quelle di Toni Kroos, autore del gol con cui i tedeschi hanno ribaltato al 95′ una partita che sembrata stregata. La Svezia è andata vicinissima a portare a casa lo scalpo dei campioni in carica, di fatto eliminati in caso di pareggio (sarebbe bastato un pari tra Svezia e Messico per passare e far fuori i tedeschi), ma a tempo praticamente scaduto ci ha pensato Kroos, già decisivo in negativo sul gol del vantaggio di Toivonen. Un ribaltone, arrivato con l’uomo in meno per l’espulsione di Boateng a pochi minuti dalla fine, che tiene in vista la squadra di Joachim Loew, che ora dovrà ripetersi con la Corea per superare il turno in maniera inaspettata, per quanto visto fino al 94′ di stasera.

COME DA COPIONE – Loew si presenta alla sfida con tre novità: oltre al ritorno di Hector, c’è Rudiger in difesa ma soprattutto Rudy e Reus a centrocampo, prendendo il posto di Khedira e Ozil (fuori per la prima volta tra Mondiali ed Europei), finiti sul banco degli imputati dopo la sfida col Messico. Il copione è chiaro e prevedibile: Germania avanti tutta, con i centrali che stazionano nella metà campo avversaria, e Svezia chiusa in difesa, pronta a ripartire e far male. Il dato dei passaggi effettuati dopo dieci minuti, 122 a 6 per i tedeschi, parla da solo ma non basta, perché dopo l’occasione in avvio di Draxler, murato a botta sicura in area di rigore, riemergono le imprecisioni dei campioni del mondo in fase di palleggio e gli scricchiolii difensivi già visti nella prima uscita.

TOIVONEN SHOCK – La prima palla gol svedese nasce da un errore di Rudiger, ma Berg, complice un tocco di Boateng da dietro non ravvisato da arbitro e VAR, si fa ipnotizzare da Neuer in uscita. La Germania prova ad allargare la scatola difensiva della Svezia con passaggi rapidi e cambi di gioco ma gli scandinavi rimangono compatti. E quando vanno in contropiede fanno male. A sbagliare in impostazione è l’uomo che non t’aspetti, Kroos, e sulla palla dentro di Claesson, Toivonen, mai a segno in stagione, è bravo nell’anticipare e superare Neuer con un delizioso pallonetto. La Germania accusa. Ci provano Gundogan e Muller, ma trovano un Olsen miracoloso, e in chiusura di tempo è ancora la Svezia ad avvicinare il gol, con un colpo di testa di Berg su cui Neuer è bravo a tenere vivi i suoi.

CI PENSA KROOS – Il cambio di Loew nell’intervallo, con Gomez al posto di Draxler, è subito efficace: Werner, allargato a destra, sfonda e mette al centro una palla su cui Reus arriva puntuale. Il pareggio ridà vigore alla Germania e spaventa la Svezia, che col passare del tempo perde campo, convinzione ed energia. I tedeschi assediano l’area svedese ma non riescono a passare. E il tempo passa. All’82’ l’episodio che sembra decidere l’incontro, perché Boateng, già ammonito, interviene in ritardo su Berg e viene espulso. Al contrario, succede di tutto nel finale: prima Neuer salva su Granqvist, poi Olsen si ripete su Kroos. Le speranze della Germania sbattono sul palo, con il sinistro di Brandt al 91′. Poi, quando sembra finita, torna in scena Kroos: punizione concessa per una sciocchezza di Durmaz, schema a due con Reus e destro all’incrocio. La Germania è ancora viva.

 

Il tabellino

Germania – Svezia 2-1

Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Rudiger, Hector (dall’87’ Brandt); Kroos, Rudy (dal 31′ Gundogan); Muller, Draxler (dal 46′ Gomez), Reus; Werner

Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Lindelof, Granqvist, Augustinsson; Claesson (dal 74′ Durmaz), Ekdal; Larsson, Forsberg; Berg (dal 90′ Thelin), Toivonen (dal 78′ Guidetti)

Marcatori: 32′ Toivonen (S), 48′ Reus (G), 95′ Kroos (G)

Ammoniti: Ekdal, Larsson (S)

Espulsi: Boateng (G)

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Marco Iacobucci EPP / Shutterstock

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