Ginnastica e cultura fisica
Ginnastica ritmica, Europei 2018: Italia da sballo, le migliori Farfalle di sempre. Un vagone di medaglie e la ciliegina d’oro
L’Italia si conferma una delle grandi potenze internazionali della ginnastica ritmica e ribadisce la propria caratura anche in occasione degli Europei che si sono svolti a Guadalajara (Spagna) nel weekend. Le Farfalle sono semplicemente state strepitose nel corso dell’intero fine settimana e hanno confezionato la migliore rassegna continentale nella storia: un oro e due argenti, impresa che in 40 anni e in 34 edizioni non era mai riuscita alla nostra Nazionale. Prima di ieri, infatti, avevamo vinto un titolo soltanto a Torino 2008 quando però ci fermammo al bronzo nel concorso generale: in terra iberica abbiamo fatto meglio di dieci anni fa di fronte al nostro amato pubblico.
Le ragazze di Emanuela Maccarani sono state sublimi e hanno deliziato tutti gli appassionati con degli esercizi al limite della perfezione, coreografie divine e ricercate eseguite praticamente alla perfezione, difficoltà di assoluto spessore sciorinate da un gruppo davvero fortissimo e ora sempre più amalgamato, un’autentica potenza che continua a crescere con il passare dei mesi e che può guardare con sempre maggiore fiducia all’immediato futuro. La nostra DT ha già messo il mirino sui Mondiali che si disputeranno a settembre a Sòfia (Bulgaria): l’obiettivo è quello di salire sul podio nel concorso generale per staccare direttamente la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, missione assolutamente alla portata del nostro gruppo per quanto si sta vedendo in pedana.
Alessia Maurelli e compagne hanno danzato come Cigni, hanno graffiato come Tigri e hanno volato come Farfalle. Un mix di eleganza, cattiveria agonistica e classe che ha spaccato e ha saputo fare la differenza contro avversarie di assoluto spessore anche se il parterre delle rivali sembra essersi ridotto a Russia e Bulgaria con l’Ucraina costretta a inseguire, mentre Bielorussia, Israele, Spagna e Azerbaijan sono decisamente più lontane (e la musica non cambierà molto in vista della rassegna iridata). Il bilancio è estremamente positivo anche se rimane un po’ di amaro in bocca: questa Italia poteva davvero vincere la medaglia d’oro nel concorso generale (la prova olimpica) se i giudici avessero accettato il ricorso presentato ai cinque cerchi (la nota D3 non è stata valutata correttamente a detta del nostro staff) e se la Russia fosse stata un po’ più penalizzata per le sue minime sbavature.
L’argento conquistato nell’all-around, il quarto nella storia, certifica la bontà del lavoro svolto dall’Italia che torna sul podio dopo la cocente assenza di due anni fa. Le azzurre sono state brave anche a rimontare una posizione dopo l’esito di metà gara grazie agli errori della Bulgaria. Il tripudio poi con i cinque cerchi durante le Finali di Specialità vale il prezzo del biglietto: le Farfalle si laureano Campionesse d’Europa a distanza di dieci anni dal titolo conquistato con le cinque funi a Torino grazie a uno show incalzante e avvincente che premia meritatamente la nostra squadra, poi insaziabile e capace di vincere anche l’argento nell’esercizio misto. La Russia ha vinto il nono titolo consecutivo, il dodicesimo nelle ultime tredici edizioni: dal 1992, eccezion fatta per l’exploit della Grecia nel 1999, nessuno riesce a fermare questa corazzata che difende così la sua tripla corona senza particolari patemi d’animo.
A livello individuale era scontata la doppietta firmata dalle gemelle russe Arina e Dina Averina (arrivata però a posizioni invertite rispetto alle previsioni e all’esito degli ultimi Mondiali), l’Italia ha saputo difendersi con Milena Baldassarri e Alexandra Agiurgiuculese che hanno concluso in settima e ottava posizione ma c’è ancora tanto lavoro da fare se si vuole provare a lottare per traguardi importanti sul giro completo.
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