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Giochi del Mediterraneo 2018: Italia, sei la potenza incontrastata! Dominio nel medagliere storico

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Padroni indiscussi del Mediterraneo, Imperatori incontrastati del Mare Nostrum, dominatori sullo specchio d’acqua che si estende dall’Egitto alle Colonne d’Ercole. Questa è l’Italia, la più grande potenza sportiva in questa precisa zona geografica, la Nazione che nella storia ha spadroneggiato e fatto incetta di medaglie ai Giochi del Mediterraneo: nelle 17 edizioni disputate dal 1951 al 2013, il Bel Paese ha collezionato addirittura 2147 medaglie di cui ben 820 ori (a cui si aggiungono 685 argenti e 642 bronzi). Numeri letteralmente spaventosi e da fare rabbrividire, Francia (1641, 603) e Spagna (1200, 291) sono davvero lontanissime.

C’è davvero soltanto l’Italia che infatti vince ininterrottamente il medagliere da Almeria 2005 e che si è imposta nella speciale classifica per ben 12 volte. La nostra Nazione ha sempre tenuto molto a questa manifestazione multisportiva, la ha sempre colta per manifestare la propria supremazia e spesso ha mandato le migliori stelle del nostro movimento per dettare legge. Non ci tireremo indietro neanche a Tarragona, dove dal 22 giugno al 1° luglio andrà in scena la 18esima edizione: è ormai passato un lustro dall’appuntamento di Mersin, la cadenza quadriennale della competizione è purtroppo saltata per le difficoltà economiche avute dalla città spagnola nei pressi di Barcellona che ha così dovuto rinviare l’evento di dodici mesi. Spazio a ben 30 sport e a 4000 atleti partecipanti provenienti da ben 26 Paesi: spiccano, oltre all’Italia, la Spagna padrona di casa, la Francia, il Portogallo al debutto, la Grecia e la Turchia.

L’Italia ha i numeri per vincere ovunque: una corazzata imperiale di 413 atleti pronti a primeggiare in qualsiasi disciplina. Riusciremo a battere il mitologico record di Bari 1997 quando vincemmo 192 medaglie (73 ori)? La parola passa agli azzurri che ci regaleranno nove giorni di annunciate scorpacciate di podi, com’è sempre stato nella nostra storia di dominatori del Mediterraneo.

 





Foto: Mattia D’Alberto / lapresse

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