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Golf, Open d’Italia 2018: Francesco Molinari si conferma divino, Thorbjoern Olesen pesca il jolly. Ottimi segnali da Gagli e Manassero
Quella maledetta buca 17. Un solo colpo ha separato Francesco Molinari dal terzo trionfo consecutivo nell’Open d’Italia e dalla seconda vittoria di fila nel circuito dell’European Tour 2018. L’azzurro ha fatto quasi tutto alla perfezione, centellinando gli errori e dando l’impressione di poter nuovamente alzare al cielo il trofeo.
Una prova maiuscola, che ha confermato i progressi del fuoriclasse torinese nel putt, al punto da consentirgli di non essere necessariamente impeccabile fino al green, come in passato era costretto a fare per evitare sanguinosi bogey. Sembrava tutto perfetto, tutto pronto per il boato del Gardagolf Country Club di Soiano del Lago, che a dire il vero non ha lesinato esplosioni di gioia, soprattutto quando Molinari ha messo a referto il birdie della speranza alla buca 18.
Peccato che a rovinare la festa italiana ci abba pensato il danese Thorbjoern Olesen, che ha imbeccato la gara dell’anno e ha deciso di ergersi ad assoluto protagonista, infilando un ultimo round da paura e mettendo in buca il putt alla 18 che gli ha meritatamente consentito di prendersi la scena, riscattando un’annata che fino a ieri lo aveva visto entrare una sola volta tra i migliori 25 in classifica. Un colpo, un solo colpo ha separato invece Molinari dall’ennesima vittoria leggendaria. Ma l’azzurro ha tanti buoni motivi per gioire.
Lo stato di forma del torinese è a dir poco straripante e a breve andrà in scena lo US Open 2018, il secondo Major stagionale in cui Molinari vorrebbe esaltarsi e provare a prendersi un trofeo che mai nessun italiano ha mai portato a casa nella storia del golf. Nella Race to Dubai, intanto, Molinari è balzato in vetta, nonostante sia maggiormente impegnato nel circuito PGA, segnale evidente di quale sia l’impatto del fenomenale atleta italiano ogni volta che fa capolino in Europa. Molinari ora dovrà studiare alla perfezione la road map che dovrà condurlo a giocarsi tutto in entrambi i circuiti.
Ma per l’Italia le belle notizie non finiscono certo qui. Lorenzo Gagli, ad esempio, è riuscito a chiudere il torneo al 14° posto con prestazioni in crescendo. Gli ultimi due giri in 66 colpi confermano la solidità mentale di un atleta ormai di assoluta rilevanza nel panorama europeo, ma anche Matteo Manassero, 38° a fine gara, torna a casa con la consapevolezza di aver ritrovato la vena dei giorni migliori, seppur col rimpianto di aver guastato la sua prova con un avvio di quarto giro decisamente sottotono.
Non è stato il torneo di Andrea Pavan, Nino Bertasio, Renato Paratore ed Edoardo Molinari. Ma se Chicco avesse evitato quel bogey alla 17, sarebbe stato ancora una volta il suo torneo, come nel 2006 e nel 2016. Poco male. L’Italia si gode il suo fenomeno. E chissà che presto non possa festeggiare una vittoria di straordinario prestigio.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Valerio Origo