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Golf, US Open 2018: Dustin Johnson in fuga solitaria. Francesco Molinari supera il taglio ma quante vittime!

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Un uomo solo al comando dopo la seconda giornata dello US Open, secondo Major stagionale. Il percorso dello Shinnecock Hills Golf Club ha messo a dura prova i giocatori anche oggi e a disimpegnarsi meglio di tutti è stato Dustin Johnson. Il numero uno del mondo si è reso autore di un giro regolare, giocando in pieno controllo nonostante il vento e la pioggia del mattino: DJ ha realizzato due birdie nelle prime e due nelle seconde nove, a fronte di un solo bogey, alla buca 1 (la sua decima). Il round in 67 colpi gli ha consentito di scendere fino a -4, punteggio irraggiungibile per gli altri.

Johnson è infatti l’unico giocatore del torneo a trovarsi sotto il par al giro di boa, con un vantaggio di quattro colpi sulla concorrenza. Alle sue spalle ci sono Scott Piercy e Charley Hoffman, in pari con il par per il torneo: il primo ha aggiustato la sua giornata nella seconda parte, uscendo in 71, mentre il secondo è riuscito ad agganciare il connazionale grazie al birdie alla 18. Sono invece cinque i giocatori a +1 e tra questi ci sono il campione in carica Brooks Koepka e l’inglese Tommy Fleetwood (quarto lo scorso anno): entrambi hanno girato in 66 colpi (4 sotto il par di giornata), tornando in lotta per le posizioni di rilievo.

Insieme a loro lo svedese Henrik Stenson, bravo a recuperare con un eagle alla 15, e gli inglesi Justin Rose e Ian Poulter, entrambi con rammarico: il primo ha perso due colpi nelle ultime due, il secondo si trovava a un solo colpo da Johnson a due buche dalla fine prima di chiudere la giornata con un triplo bogey e un bogey. Top ten completata dagli americani Russell Henley, partito come co-leader ma scivolato indietro, e Rickie Fowler a +2.

Francesco Molinari è riuscito a superare il taglio. Anche oggi non sono mancate le difficoltà al torinese, che ha cominciato la giornata con tre bogey prima di chiudere le prime nove con un birdie. Nella seconda parte, poi, Chicco ha perso altri due colpi, entrambi recuperati per chiudere il giro in 72 colpi: non è sceso sotto il par, ma il suo +7 dopo due giornate vale comunque la 45esima posizione e la qualificazione per le ultime due giornate.

Ma Shinnecock ha mietuto vittime eccellenti. Perché se Patrick Reed (25° a +5, giro in 72) e Phil Mickelson (35° a +6, 69) sono riusciti a salvarsi, altri nomi di spicco non sono riusciti a rientrare nel taglio, fissato a +8. A cominciare da Jordan Spieth, fuori per un solo colpo: l’americano aveva infilato un bel filotto di quattro birdie tra la 13 e la 16, prima di perdere due fondamentali colpi nelle ultime due buche e venire eliminato con +9, stesso score del nordirlandese Graeme McDowell e del danese Thorbjorn Olesen.

Anche Tiger Woods ha salutato in anticipo la competizione: il 72 (quattro birdie, quattro bogey e un doppio bogey) non è bastato a recuperare il 78 di ieri. Stesso discorso per Rory McIlroy, che invece partiva dall’80 della prima giornata: ha chiuso in crescendo con quattro birdie nelle seconde nove ma si è fermato, come Tiger, a +10. Eliminati anche Bubba Watson (+11), Jason Day, Danny Willett e Matt Kuchar (+12), Adam Scott (+13) e gli spagnoli Sergio Garcia (+14) e Jon Rahm (+15).

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Tony Bowler / Shutterstock.com

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