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Golf, US Open 2018: punteggi alti e vittime illustri nel primo giro, Dustin Johnson al comando con altri tre atleti. Avvio difficile per Francesco Molinari

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Punteggi alti, nessun eagle e appena quattro giocatori sotto il par nel primo giro dello US Open 2018, secondo Major stagionale, in corso di svolgimento sul percorso par 70 dello Shinnecock Hills Golf Club, situato nella città di Southampton a Long Island, vicino New York City.

A svettare al comando del torneo c’è il quartetto composto dall’inglese Ian Poulter e dagli statunitensi Scott Piercy, Russell Henley e Dustin Johnson, numero 1 del golf ranking, reduce dal trionfo nel FedeEx St. Jude Classic. I leader della classifica hanno concluso il primo round in 69 colpi e sono attualmente a quota -1, gli unici ad avere un punteggio inferiore al par in un torneo finora molto equilibrato e caratterizzato dal forte vento e da numerose controprestazioni.

Al quinto posto, attualmente, c’è un altro statunitense, Jason Dufner, quinto con 70 colpi e in linea col par al termine di un giro contrassegnato da 4 birdie e 4 bogey. Più indietro c’è un folto gruppo, composto da ben 7 atleti, tutti a pari merito con un colpo sopra il par: si tratta degli statunitensi Charles Howell III, Charley Hoffman e Sam Burns, dell’inglese Justin Rose, dello svedese Henrik Stenson, del francese Matthieu Pavon e del sudcoreano Byeong Hun An, che pur avendo concluso il primo giro sopra il par in 71 colpi (+1) si trovano ad appena due lunghezze dalla vetta e in piena corsa per vincere.

Al 19° posto, intanto, con 3 colpi sopra il par c’è Patrick Reed, vincitore dell’Augusta Masters e ancora in corsa per far saltare il banco e giocarsi la vittoria anche nel secondo torneo dello Slam, un risultato che assumerebbe contorni davvero storici. Justin Thomas, invece, è 37° con 4 colpi sopra il par e avrà bisogno di rimontare tanto se vorrà giocarsi la vittoria fino in fondo.

Non è andata bene neanche all’italiano Francesco Molinari, che ha completato il primo giro in 75 colpi (+1), effettuando ben 7 bogey, un numero decisamente elevato per potersi piazzare tra i primi della classifica. Molinari è partito bene con un birdie alla 2, poi ha piazzato due bogey alle buche 7 e 8, un altro bogey alla 11 e ancora tre bogey tra la 13 e la 15. U

n birdie alla 16 lo ha parzialmente risollevato, mentre alla 18 un ulteriore bogey lo ha rispedito indietro, lasciandolo al 47° posto in un gruppo di 20 atleti, tra cui spiccano il detentore del trofeo Brooks Koepka, il giapponese Hideki Matsuyama, lo spagnolo Sergio Garcia e gli inglesi Tyrrell Hatton e Danny Willett.

Decisamente lontani, infine, lo spagnolo Jon Rahm e lo statunitense Jordan Spieth, entrambi al 102° posto con 8 colpi sopra il par in compagnia della leggenda Tiger Woods e costretti a compiere un miracolo per superare il taglio, impresa ancora più ardua per l’australiano Jason Day, 114° a quota +9, e per il nordirlandese Rory McIlroy, 128° con 10 colpi sopra il par.




mauro.deriso@oasport.it

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Foto di Valerio Origo

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