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Mondiali 2018, le 32 squadre ai raggi X: stelle, convocati e possibili sorprese

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Convocati, stelle e possibili sorprese. Una guida schematica per conoscere nel dettaglio le 32 squadre che si apprestano a disputare i Mondiali 2018 di calcio, in programma in Russia dal 14 giugno al 15 luglio. Analizziamo, dunque, le 32 squadre ai raggi X:

GIRONE A

RUSSIA (ct: Stanislav Cherchesov)
I padroni di casa hanno intenzione di regalare una grande gioia ai propri tifosi anche se la qualità della rosa non è entusiasmante e il ct Cherchesov dovrà far leva sull’entusiasmo del pubblico per provare ad andare molto avanti nel torneo, magari fino ai quarti. I convocati giocano quasi tutti in patria, ad eccezione di Galubov, portiere del Bruges, in Belgio, e Cheryshev, centrocampista del Villarreal.

Convocati
Portieri: Akinfeev (CSKA), Gabulov (Bruges), Lunev (Zenit San Pietroburgo).

Difensori: Granat (Rubin Kazan), Kudryashov (Rubin Kazan), Kutepov (Spartak Mosca), Ignashevich (CSKA), Semenov (Akhmat Grozny), Smolnikov (Zenit San Pietroburgo), Fernandes (CSKA).

Centrocampisti: Gazinsky (Krasnodar), Golovin (CSKA), Dzagoev (CSKA), Yerokhin (Zenit San Pietroburgo), Zhirkov (Zenit San Pietroburgo), Kuzyaev (Zenit San Pietroburgo), Zobnin (Spartak Mosca), Samedov (Spartak Mosca), An. Miranchuk (Lokomotiv Mosca), Cheryshev (Villarreal).

Attaccanti: Dzyuba (Arsenal Tula), Al. Miranchuk (Lokomotiv Mosca), Smolov (Krasnodar).

La stella: Sergej Ignashevich è il recordman di presenze in nazionale con 120 gettoni. Ad un mese dai 39 anni è lui la bandiera di questo gruppo che cercherà di ben figurare in patria.

Possibile sorpresa: Aleksandr Golovin. Talentuoso centrocampista del CSKA Mosca, è stato paragonato a Pavel Nedved dal maestro Mircea Lucescu e cercherà di confermare le buone referenze sul suo conto.

ARABIA SAUDITA (ct: Juan Antonio Pizzi)

Alla sua quinta partecipazione alla rassegna iridata, l’Arabia Saudita spera di ripetere USA ’95, quando raggiunse addirittura gli ottavi di finale, che rappresentano il miglior risultato di sempre per la nazionale araba. Guidata dall’argentino Juan Antonio Pizzi, dispone di un attacco di grande talento con Fahad Al-Muwallad, autore del gol decisivo contro il Giappone ed uno dei tre giocatori che gioca in Spagna, al Levante, insieme all’altro attaccante Salem Al-Dawsari (Villareal) e Yahya Al-Shehri (Leganés).

Convocati
Portieri: Yasser Al-Mosailem (Al-Ahli), Abdullah Al-Muaiouf (Al-Hilal), Mohammed Al-Owais (Al-Ahli)

Difensori: Ali Al-Boleahi (Al-Hilal), Mohammed Al-Burayk (Al-Hilal), Mansour Al-Harbi (Al-Ahli), Yasir Al-Shahrani (Al-Hilal), Motaz Hawsawi (Al-Ahli), Omar Hawsawi (Al-Nasr), Osama Hawsawi (Al-Hilal)

Centrocampisti: Abdullah Ateef (Al-Hilal), Salman Al-Faraj (Al-Hilal), Abdulmalek Al-Khaibri (Al-Hilal), Abdullah Al-Khaibari (Al-Shabab), Taisir Al-Jassim (Al-Hilal), Hussein Al Moghawi (Al-Ahli), Yahya Al-Shehri (Leganés), Hattan Bahbir (Al-Shabab), Mohamed Kanu (Al-Hilal)

Attaccanti: Fahad Al-Muwallad (Levante), Mohannad Asiri (Al-Hilal), Salem Al-Dawsari (Villarreal), Mohammed Al-Sahlawi (Al-Nasr).

La stella: Mohammed Al-Sahlawi, bomber dell’Al Nasr. Su di lui Pizzi fa grande affidamento e i suoi gol possono valere una seconda storica qualificazione agli ottavi di finale.

Possibile sorpresa: Fahad Al-Muwallad, calciatore del Levante, dispone di talento in abbondanza per fare la differenza ed è l’autore del gol qualificazione.

EGITTO (ct: Hector Cuper)
L’Egitto torna a giocare i Mondiali di calcio dopo addirittura 28 anni dall’ultima volta. I Faraoni sono riusciti nell’impresa di qualificarsi mandando in visibilio un Paese intero, che non vede l’ora di osannare i ragazzi impegnati a Russia 2018. Si tratta della terza partecipazione nella storia: la prima risale al 1934 con la sconfitta agli ottavi di finale con la forte Ungheria,la seconda nel 1990 con l’eliminazione ai gironi.

Convocati
Portieri: El-Hadary (Al Taawoun), Ekramy (Al Ahly), Awad (Ismaily), El-Shenawy (Al Ahly)

Difensori: Fathy (Al Ahly), Elmohamady (Aston Villa), Abdel-Shafy (Al Fateh), Hegazi (West Bromwich Albion), Gaber (Los Angeles FC), Gabr (West Bromwich Albion), Samir (Al Ahly), Ashraf (Al Ahly), Hamdy (Zamalek)

Centrocampisti: Elneny (Arsenal), Said (KuPS), Shikabala (Al Raed), Hassan (Kasimpasa), Sobhi (Stoke City), Hamed (Zamalek), Warda (Atromitos), Morsy (Wigan)

Attaccanti: Salah (Liverpool), Mohsen (Al Ahly), Mahmoud Kahraba (Zamalek)

La stella: Mohammed Salah è uno dei più forti attaccanti del momento. Con i suoi gol ha trascinato il Liverpool in finale di Champions, anche se l’infortunio alla spalla rimediato nella sfortunata finale contro il Real Madrid potrebbe condizionarlo.

Possibile sorpresa: Mohsen, attaccante dell’Al Ahly, dispone di talento e fisicità e può approfittare della presenza di Salah al suo fianco per ergersi a protagonista.

URUGUAY (ct: Oscar Tabarez)
Nel girone di qualificazione, dietro al Brasile, si è piazzata proprio la squadra di Oscar Tabarez e non è un risultato da sottovalutare, considerando che il cammino ha messo in difficoltà proprio l’Argentina e soprattutto il Cile, eliminato. Poco è cambiato rispetto alla squadra che quattro anni fa fu eliminata agli ottavi dalla Colombia: l’Uruguay è pronto a giocarsela con tutti, con la solita grinta e la solita voglia, un ostacolo che tutti vorrebbero evitare sul proprio cammino.

Convocati
Portieri: Muslera (Galatasaray), Silva (Vasco da Gama), Campana (Independiente)

Difensori: Godin (Atletico Madrid), Coates (Sporting Lisbona), Gimenez (Atletico Madrid), Pereira (Porto), Gaston Silva (Independiente), Caceres (Lazio), Varela (Penarol)

Centrocampisti: Nandez (Boca Juniors), Torreira (Sampdoria), Vecino (Inter), Bentancur (Juventus), Sanchez (Monterrey), De Arrascaeta (Cruzeiro), Laxalt (Genoa), Rodriguez (Penarol), Urretaviscaya (Monterrey)

Attaccanti: Stuani (Girona), Gomez (Celta Vigo), Cavani (PSG), Suarez (Barcellona).

La stella: Luis Suarez. L’attaccante del Barcellona negli ultimi Mondiali fu protagonista con le sue giocate ma anche col morso ai danni di Chiellini nell’ultima partita Mundial dell’Italia. Gol e talento per puntare sempre più in alto.

Possibile sorpresa: Rodrigo Bentancur. Il centrocampista della Juventus ha già acquisito una buona esperienza in Italia e in Europa e potrebbe mettersi ulteriormente in mostra ai Mondiali.

GIRONE B

PORTOGALLO (ct: Humberto Coelho)
Tutto, ovviamente, ruota attorno a Cristiano Ronaldo. Il portoghese vuole dimostrare per l’ennesima volta di essere il più forte ed il migliore di sempre e parte per la Russia in missione. Dopo aver vinto ancora una volta la Champions League con il suo Real Madrid e il titolo europeo (anche se si infortunò dopo pochi minuti dal via della finale contro la Francia), vuole il sigillo mondiale con la sua nazionale e giocherà ai suoi massimi livelli.

Convocati

Portieri: Rui Patrício (Sporting), Beto (Göztepe), A.Lopes (Lione).

Difensori: Bruno Alves (Rangers), Pepe (Besiktas), José Fonte (Dalian Yifang), Cédric Soares (England Southampton), R.Guerreiro (Borussia Dortmund), R.Pereira (Porto), Mário Rui (Napoli), Rúben Dias (Benfica)

Centrocampisti: João Moutinho (Monaco), William Carvalho (Sporting), João Mário (West Ham United/Inter), Bernardo Silva (Manchester City), Adrien Silva (Leicester City), Manuel Fernandes (Lokomotiv Mosca), Bruno Fernandes (Sporting)

Attaccanti: Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Quaresma (Besiktas), André Silva (Milan), Gelson Martins (Sporting), Guedes (Valencia)

La stella: Cristiano Ronaldo. I suoi numeri sono impressionanti, anche con la nazionale. 149 partite disputate e 81 reti messe a segno, incastonate in una carriera che, nel suo complesso, parla di 573 gol in 761 partite.

Possibile sorpresa: Bernardo Silva, centrocampista del Manchester City col vizio del gol. Abile negli inserimenti e nell’interdizione, può davvero esplodere in questi Mondiali.

SPAGNA (ct: Julen Lopetegui)
La Spagna approda in Russia con la consapevolezza di disporre di un gruppo di talento, qualità ed esperienza, ma anche con il fardello di dover necessariamente cambiare pagina dopo due delusioni consecutive nelle grandi competizioni. I veterani della vecchia guardia, tuttavia, continuano a rappresentare la colonna portante di un organico che dispone intanto di diversi giovani elementi che già fanno la differenza nei grandi club.

Convocati

Portieri: David De Gea (Manchester United), Pepe Reina (Napoli), Kepa Arrizabalaga (Athletic Bilbao)

Difensori: Dani Carvajal (Real Madrid), Alvaro Odriozola (Real Sociedad), Gerard Piquè (Barcellona), Sergio Ramos (Real Madrid), Nacho (Real Madrid), Cesar Azpilicueta (Chelsea), Jordi Alba (Barcellona), Nacho Monreal (Arsenal)

Centrocampisti: Sergio Busquets (Barcellona), Saul Niguez (Atletico Madrid), Koke (Atletico Madrid), Thiago Alcantara (Bayern Monaco), Andres Iniesta (capitano, Barcellona), David Silva (Manchester City), Isco (Real Madrid), Marco Asensio (Real Madrid)

Attaccanti: Lucas Vazquez (Real Madrid), Iago Aspas (Celta Vigo), Rodrigo Moreno (Valencia), Diego Costa (Atletico Madrid)

La stella: Andres Iniesta. Inutile girarci intorno. Il talento dei compagni è elevatissimo, l’età del fuoriclasse del Barcellona, in procinto di essere ricoperto d’oro in Cina, avanza inesorabilmente. Ma la sua classe cristallina è indiscutibile e non ha eguali nel mondo.

Possibile sorpresa: Marco Asensio, anche se rappresenta già una certezza del calcio mondiale, potrebbe dimostrare anche in Nazionale le qualità espresse nel Real Madrid e consacrarsi nel grande palcoscenico russo.

MAROCCO (ct: Herve Renard)
Il Marocco arriva a questo appuntamento al termine di un eccellente percorso di qualificazione: prima il sofferto successo contro la Guinea Equatoriale al secondo turno, poi un girone dominato davanti ad altre potenze come Costa d’Avorio, Gabon e Mali (tre vittorie e altrettanti pareggi). L’ultima grande uscita internazionale alla Coppa d’Africa 2017, conclusa ai quarti di finale con l’eliminazione subita contro l’Egitto (decise Kahraba all’88’). Il Marocco punta tutto sul cuore e sull’atletismo, tecnicamente non è una delle formazioni più solide in circolazione ma può provare a farsi valere anche se il girone con Spagna e Portogallo è purtroppo proibitivo.

Convocati

Portieri: El Kajoui (Numancia), Bounou (Girona), Reda Tagnaouti (Ittihad Tanger)

Difensori: Benatia (Juventus), Saiss (Wolverhampton), Da Costa (Basaksehir), Benoun (Raja Casablanca), Dirar (Fenerbahce), Hakimi (Real Madrid), Mendyl (Lille)

Centrocampisti: Boussoufa (Al Jazira), El Ahmadi (Feyenoord), Ait Bennasser (Caen), Amrabat (Feyenoord), Belhanda (Galatasaray), Fajr (Getafe), Harit (Schalke 04)

Attaccanti: Boutaib (Malatyaspor), Bouhaddouz (St. Pauli), El Kaabi (Renaissance Berkane), Amrabat (Leganes), Carcela (Standard Ligi), Ziyech (Ajax)

La stella: Mahdi Benatia è l’uomo di maggiore talento e che ha saputo farsi spazio nel grande calcio internazionale. Il difensore della Juventus è un punto di riferimento per i Campioni d’Italia di cui veste la maglia da due anni dopo aver militato anche all’Udinese, alla Roma e al Bayern Monaco.

Possibile sorpresa: Ziyech è un centrocampista dell’Ajax con fantasia e colpi d’alta scuola. La sua qualità offensiva ha attratto la Roma, ma potrebbe esplodere in tutto il suo fulgore in Russia.

IRAN (ct: Carlos Queiroz)
L’Iran è alla quinta partecipazione ai Mondiali, la seconda consecutiva (prima volta nella storia). Le precedenti apparizioni si sono verificate nel 1978, nel 1998, nel 2006 e nel 2014. La squadra persiana ha dominato l’ultimo girone di qualificazione asiatico, vincendo sei gare e pareggiandone quattro. La Nazionale asiatica punta a passare il turno, anche se la concorrenza di Portogallo e Spagna appare decisamente agguerrita.

Convocati

Portieri: Beiranvand (Persepolis), Mazaheri (Zob Ahan Esfahan), Abedzadeh (Maritimo)

Difensori: Rezaeian (Oostende), Khanzadeh (Padideh), Mohammadi (Akhmat), Montazeri (Esteghlal), Pouraliganji (Al-Sadd), M.Hosseini (Esteghlal), Cheshmi (Esteghlal)

Centrocampisti: Shojaei (AEK Atene), Ezatolahi (Amkar Perm), Ghoddos (Östersund), Dejagah (Nottingham Forest), Ebrahimi (Esteghlal), Torabi (Iran Saipa), Hajsafi (Olympiacos), Gholizadeh (Saipa), Amiri (Persepolis)

Attaccanti: Ansarifard (Olympiacos), Azmoun (Rubin Kazan), Ghoochannejhad (Heerenveen), Jahanbakhsh (AZ), Taremi (Al-Gharafa)

La stella: Sardar Azmoun, attaccante classe 1995 del Rubin Kazan, giocherà “in casa”. Per lui 30 presenze e 22 reti con la maglia della nazionale iraniana.

Possibile sorpresa: Masoud Shojaei, capitano coraggioso di mille battaglie e centrocampista dell’AEK Atene, dotato di carisma e talento per mettersi in mostra in Russia.

GIRONE C

FRANCIA (ct: Didier Deschamps)
i tifosi d’Oltralpe possono essere abbastanza certi di avere una rappresentativa tra le più qualificate del mondo ai nastri di partenza della rassegna iridata. Un successo che nasce da lontano e costruito su un’attenta programmazione e una formazione di estrema qualità. In mezzo al campo Kanté del Chelsea, Matuidi della Juventus, Pogba del Manchester United e Tolisso del Bayern Monaco compongono un quartetto eccezionale, fatto di tecnica individuale, visione di gioco e capacità di leggere le manovra. In avanti poi, Dembelé, Griezmann e Mbappé compongono un tridente, in grado di inventare calcio ed essere prolifico come pochi.

Portieri: Lloris (Tottenham), Areola (PSG), Mandanda (Marsiglia)

Difensori: Hernandez (Atletico Madrid), Kimpembe (PSG), Mendy (Man City), Pavard (Stoccarda), Rami (Marsiglia), Sidibé (Monaco), Umtiti (Barcellona), Varane (Real Madrid)

Centrocampisti: Kanté (Chelsea), Matuidi (Juventus), N’Zonzi (Siviglia), Pogba (Man United), Tolisso (Bayern Monaco)

Attaccanti: Dembele (Barcellona), Fekir (Lione), Giroud (Chelsea), Griezmann (Atletico Madrid), Lemar (Monaco), Mbappé (PSG), Thauvin (Marsiglia)

La stella: Antoine Griezmann. Il giocatore dell’Atletico Madrid, in procinto di passare al Barcellona, è stato il giocatore di spicco della sua Nazionale negli Europei 2016 e in questi 2 anni è cresciuto esponenzialmente. Non è un caso che la Finale di Europa League, vinta dal club spagnolo, porti la sua firma in termini realizzativi.

Possibile sorpresa: Kylian Mbappé, attaccante del PSG, è tra i giocatori più pagati della storia, classe ’98, e dispone di spunti da campione assoluto, già messi in mostra durante l’ultimo biennio.

AUSTRALIA (ct: Bert van Marwijk)
L’Australia parteciperà per la quinta volta ai Mondiali di calcio, la quarta consecutiva. I Socceroos hanno ottenuto però questa qualificazione con qualche difficoltà in più del previsto, visto che sono dovuti passare attraverso due spareggi. Gli australiani hanno chiuso al terzo posto il Gruppo B dell’Asia, alle spalle di Giappone e Arabia Saudita, e sono così dovuti passare dal play-off con la Siria, superata 3-2 al termine dei supplmentari. A questo punto i Socceroos sono dovuti passare dallo spareggio intercontinentale, dove hanno battuto nettamente l’Honduras con un 3-1 in casa.

Convocati
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Portieri: Ryan (Brighton), Jones (Feyenoord), Vukovic (Genk)

Difensori: Behich (Bursaspor), Degenek (Yokohama F. Marinos), Jurman (Suwon Samsung Blue Wings), Meredith (Millwall), Risdon (Western Sydney), Sainsbury (Grasshopper).

Centrocampisti: Jedinak (Aston Villa), Milligan (Al-Ahli), Troisi (Melbourne Victory), Rogic (Celtic), Luongo (QPR), Mooy (Huddersfield Town), Irvine (Hull City), Brillante (Sydney FC), Petratos (Newcastle Jets), Arzani (Melbourne City)

Attaccanti: Arzani (Melbourne City), Juric (Lucerna), Leckie (Hertha Berlin), Nabbout (Urawa Red Diamonds), Petratos (Newcastle Jets), Maclaren (Hibernian).

La stella: Tim Cahill è stato determinante nel cammino di qualificazione, segnando il gol partita la Siria. Il 38enne di Sydney vanta 105 presenze in Nazionale con ben 50 gol e in Russia proverà a segnare per il quarto Mondiale consecutivo.

Possibile sorpresa: Trent Sainsbury, conosciuto in Italia per la parentesi anonima all’Inter, può dare solidità all’intero reparto grazie all’esperienza acquisita col Grassoppher e dimostrare di essere uno dei difensori più arcigni della competizione.

PERU’ (ct: Ricardo Gareca)
Il Perù torna al Mondiale dopo l’ultima apparizione datata addirittura 1982. Un’assenza lunga 36 anni e terminata grazie alla vittoria nel playoff con la Nuova Zelanda. Un 2-0 che ha fatto esplodere la festa a Lima, che è tornata a vivere notti fantastiche come quelle nel 1970 e 1978, quando raggiunse in entrambe le edizioni i quarti di finale. Proprio quel Mondiale argentino è un brutto ricordo che i tifosi peruviani hanno voluto cancellare nel tempo. Infatti La Blanquirroja venne sconfitta per 6-0 dall’Argentina. Sulla partita aleggiò il sospetto di un risultato combinato, dato che i padroni di casa conoscevano già il risultato di Brasile-Polonia, giocata in anticipo, al fine di calcolare la differenza reti necessaria per scavalcare i brasiliani nell’accesso alla finale.

Convocati

Portieri: Gallese (Veracruz), Caceda (Veracruz), José Carvallo (UTC)

Difensori: A.Rodríguez (Junior), C.Ramos (Veracruz), Advincula (BUAP), Corzo (Universitario de Deportes), Trauco (Flamengo), M.Araujo (Alianza Lima), Loyola (Melgar), Santamaria (Puebla)

Centrocampisti: Yotun (Orlando City), Cueva (San Paolo), Tapia (Feyenoord), Flores (AaB), Aquino (BUAP), Peña (Granada), Cartagena (Veracruz)

Attaccanti: Hurtado (Vitoria de Guimaraes), Andy Polo (Portland Timbers), Farfan (Lokomotiv Mosca), André Carrillo (Watford), Raúl Ruidíaz (Morelia) Paolo Guerrero (Flamengo)

La stella: Jefferson Farfan è la stella del Perù. Dopo la squalifica di Guerrero si è preso sulle spalle la sua nazionale e l’ha portata alla qualificazione. Decisivo nel playoff contro la Nuova Zelanda, segnando il primo gol.

Possibile sorpresa: Paulo Guerrero ha visto sospendere la sua squalifica per doping. Il bomber è il capitano, il leader dei “Los Incas” ed un giocatore fondamentale per il tecnico argentino Gareca.

DANIMARCA (ct: Age Hareide)
La Danimarca dispone di un gruppo equilibrato, che farà leva sulla solidità dei reparti di difesa e centrocampo e sulla qualità di un attacco di elevato spessore tecnico. Inclusa nel gruppo C con Francia, Perù e Australia, la compagine scandinava, guidata dal ct Age Hareide, ha un’elevata possibilità di passare il turno e di insidiare anche il primato della Francia. Ma la Danimarca non può permettersi passi falsi, perché ogni incertezza potrebbe rivelarsi fatale per il destino di una squadra il cui talento finisce anche per cozzare con una fragilità che va di pari passo con l’inesperienza di molti suoi elementi.

Convocati

Portieri: Ronnow (Brondby), Lossl (Huddersfield), K. Schmeichel (Leicester City)

Difensori: Christensen (Chelsea), Dalsgaard (Brentford), Vestergaard (Borussia Moenchengladbach), Larsen (Udinese), Knudsen (Ipswich), Jorgensen (Huddersfield), Kjaer (Siviglia)

Centrocampisti: Eriksen (Tottenham), Schoene (Ajax), Lerager (Bordeaux), Krohn-Dehli (Deportivo La Coruna), Delaney (Werder Bremen), Kvist (FC Copenhagen)

Attaccanti: Cornelius (Atalanta), Dolberg (Ajax), Braithwaite (Bordeaux), Jorgensen (Feyenoord), Sisto (Celta Vigo), Fischer (FC Copenhagen), Poulsen (Lipsia)

La stella: Christian Eriksen. Gioiellino classe ’92, cresciuto nell’Ajax ed ora al Tottenham, rappresenta l’oggetto del desiderio dei principali club europei e vanta una valutazione che sfiora i 100 milioni di euro per la qualità straordinaria delle sue giocate. Fantasista col vizio del gol, è in grado di sfornare assist prelibati ed è un autentico cecchino sui calci piazzati, oltre a disporre di una visione di gioco e di una tecnica di palleggio con pochi eguali al mondo.

Possibile sorpresa: Dolberg è ritenuto da molti il nuovo Ibrahimovic, dato che riesce ad unire leggiadria a fisicità e la sua militanza all’Ajax agevola il paragone. Rappresenta un possibile craque in vista dei Mondiali.

GIRONE D

ARGENTINA (ct: Jorge Sampaoli)
Talento in abbondanza nel reparto offensivo e una vittoria sfumata in extremis da riscattare. L’Argentina si presenta ai Mondiali 2018 in Russia con la consapevolezza di disporre di un attacco atomico, con la presenza della stella dell’ultimo decennio e di una serie di bomber di razza. Ma la difesa non appare altrettanto solida e il ct Jorge Sampaoli avrà il compito di trovare gli equilibri che a lungo sono mancati durante il girone di qualificazione ai Mondiali, concluso al terzo posto col brivido e deciso da una tripletta di Messi nell’ultima partita contro l’Ecuador. Già, Messi. Intorno a lui ruota il destino dell’Albiceleste, che 4 anni fa in Brasile è arrivata ad un passo dalla vittoria, salvo cedere in finale ai supplementari contro la Germania con un gol di Mario Gotze. Ma in quell’edizione dei Mondiali fu proprio la difesa, tanto vituperata, a trainare l’Argentina verso l’ultimo atto della competizione.

Convocati

Portieri: Sergio Romero (Manchester United), Wilfredo Caballero (Chelsea), Franco Armani (River Plate).

Difensori: Gabriel Mercado (Siviglia), Cristian Ansaldi (Torino), Nicolas Otamendi (Manchester City), Federico Fazio (Roma), Marcos Rojo (Manchester United), Nicolas Tagliafico (Ajax), Marcos Acuna (Sporting Clube de Portugal).

Centrocampisti: Javier Mascherano (Hebei Fortune), Eduardo Salvio (Benfica), Lucas Biglia (Milan), Giovani Lo Celso (Psg), Ever Banega (Siviglia), Manuel Lanzini (West Ham), Maximiliano Meza (Independiente), Angel Di Maria (Psg), Cristian Pavon (Boca Juniors).

Attaccanti: Lionel Messi (Barcellona), Paulo Dybala (Juventus), Gonzalo Higuain (Juventus), Sergio Agüero (Manchester City).

La stella: Lionel Messi. Basta fare la rassegna dei trofei individuali e di squadra che vanta nel suo palmarès per rendersi conto della sua grandezza. 9 vittorie della Liga, 7 coppe di Spagna, 4 Champions League, 3 Supercoppe UEFA, 3 Mondiali per Club, un oro olimpico e 5 Palloni d’Oro. La Pulce è il bomber più prolifico della storia del Barcellona e della Liga e nell’ultimo decennio ha scritto pagine leggendarie, innestandosi sul solco scavato 30 anni fa da Maradona.

Possibile sorpresa: Paulo Dybala. Chissà che questo non sia il suo Mondiale. Dopo diverse stagioni da protagonista alla Juventus, la Joya proverà ad imporsi anche con la casacca dell’Albiceleste per portare in alto la sua Nazionale e diventare un eroe in patria.

ISLANDA (ct: Heimir Hallgrímsson)
Non chiamatala più Cenerentola. Perché dopo aver stupito l’Europa qualificandosi alla rassegna continentale di due anni fa, l’Islanda stavolta ha fatto le cose in grande, qualificandosi per la prima volta nella sua storia per il Mondiale. Ma non si tratta di una qualificazione casuale, bensì studiata e pianificata, tramite investimenti su strutture (specie indoor per giocare durante il rigido inverno islandese), allenatori (formati principalmente all’estero) e settore giovanile. Con il risultato che la nazionale islandese, che nel 2012 si trovava al 131° posto del ranking FIFA, è oggi una realtà del calcio mondiale.

Convocati

Portieri: Halldorsson (Randers), Runarsson (Nordsjaelland), Schram (Roskilde)

Difensori: Saevarsson (Valur), R. Sigurdsson (Rostov), Árnason (Aberdeen), Skulason (Lokeren), Ingason (Rostov), Magnusson (Bristol City), Eyjolfsson (Levski Sofia), Fridjonsson (Valerenga)

Centrocampisti: Gunnarsson (Cardiff City), Bjarnason (Aston Villa), J.Gudmundsson (Burnley), Hallfredsson (Udinese), G. Sigurdsson (Everton), Gislason (Sandhausen), Skúlason (Karabükspor), Traustason (Malmö)

Attaccanti: Finnbogason (Augsburg), Bödvarsson (Reading), Sigurdarson (Rostov), Gudmundsson (PSV).

La stella: difficile per una squadra come l’Islanda identificare un giocatore che spicca sugli altri. Uno di questi, però, è senza dubbio Gylfi Sigurdsson, centrocampista dell’Everton. Ribattezzato ‘Iceman’ è un centrocampista offensivo, dotato di ottimi inserimenti e specialista dei calci piazzati.

Possibile sorpresa: Hallfredsson dell’Udinese rappresenta uno dei centrocampisti più qualitativi della storia recente dell’Islanda. E la sua lunga militanza italiana gli ha conferito carisma e grinta per esplodere al Mondiale nonostante l’età già piuttosto avanzata.

CROAZIA (ct: Zlatko Dalic)
Classe da vendere e una buona dose di cattiveria agonistica. Non manca nulla alla Croazia per compiere il definitivo salto di qualità, ma nei momenti chiave arriva il classico intoppo che fa saltare tutti i piani. La compagine allenata dal ct Zlatko Dalic dispone di tutte le carte in regola per sfondare ai Mondiali 2018 in Russia e rappresenta la classica variabile impazzita, l’avversario che nessuno gradirebbe incontrare. La Croazia, infatti, pullula di talento, soprattutto a centrocampo, dove brillano le stelle di Modric e Rakitic, che tante battaglie hanno combattuto nella Liga e in Champions League con le maglie di Real Madrid e Barcellona e che vantano una quantità abnorme di trofei in bacheca.

Convocati
Portieri: Subasic (Monaco), Kalinic (Gent), Livakovic (Dinamo)

Difensori: Corluka (Lokomotiv Mosca), Vida (Besiktas), Strinic (Milan), Lovren (Liverpool), Vrsaljko (Atletico Madrid), Pivaric (Dinamo Kiev), Jedvaj (Bayer Leverkusen), Caleta-Car (Salisburgo)

Centrocampisti: Modric (Real Madrid), Rakitic (Barcellona), Kovacic (Real Madrid), Badelj (Fiorentina), Brozovic (Inter), Bradaric (Rijeka)

Attaccanti: Mandzukic (Juventus), Perisic (Inter), Kalinic (Milan), Kramaric (Hoffenheim), Pjaca (Juventus), Rebic (Eintracht Francoforte)

La stella: Luka Modric. Il 32enne regista è il metronomo del centrocampo del Real Madrid e dai suoi piedi nascono quasi tutte le manovre offensive dei Blancos. Di stazza minuta ma con grinta da vendere, Modric è anche un ottimo interditore in mediana, ma la sua dote principale consiste nella tecnica, abbinata ad una velocità di pensiero che non ha eguali oggi nel mondo.

Possibile sorpresa: Marco Pjaca, esploso due anni fa agli Europei 2016 prima del lungo infortunio che gli ha impedito di consacrarsi con la maglia della Juventus. Se troverà motivazioni e forma fisica, potrebbe rivelarsi devastante.

NIGERIA (ct: Gernot Rohr)
Un cammino da record nelle qualificazioni, asfaltando mostri sarci come Camerun e Algeria, ma l’impressione è che la Nigeria non sia attrezzata per il definitivo salto di qualità. Il ricordo del 1994 è ormai lontano e quella generazione di fenomeni spazzata via da Roberto Baggio è oggi un miraggio. Le Super Eagles, però, sanno entusiasmarsi nei momenti chiave e hanno già battuto 4-2 l’Argentina in amichevole a novembre, confidando di ripetersi nel torneo russo.

Convocati

Portieri: Francis Uzoho (Deportivo La Coruna), Ikechukwu Ezenwa (Ifeanyi Ubah F.C.), Daniel Akpeyi (Chippa United)

Difensori: Abdullahi Shehu (Bursaspor FC), Tyronne Ebuehi (Ado Den Haag), Elderson Echiejile (Cercle Bruges), Brian Idowu (Amkar Perm), Chidozie Awaziem (Nantes), William Troost Ekong (Bursaspor), Leon Balogun (Magonza), Kenneth Omeruo (Kasimpasa)

Centrocampisti: Mikel John Obi (Tianjin), Ogenyi Onazi (Trabzonspor), Wilfred Ndidi (Leicester City), Oghenekaro Etebo (Las Palmas), John Ogu (Hapoel Beer Sheva), Joel Obi (Torino)

Attaccanti: Ahmed Musa (CSKA), Kelechi Iheanacho (Leicester City), Victor Moses (Chelsea), Odion Ighalo (Changchun), Alex Iwobi (Arsenal), Simy Tochukwu Nwankwo (Crotone)

La stella: Victor Moses. L’esterno del Chelsea è dotato di una progressione importante sulle fasce e dispone di fisico e tecnica per imporre il suo predomonio anche in terra russa.

Possibile sorpresa: Kelechi Iheanacho, attaccante del Leicester cresciuto nel Manchester City. Ha il gol nel sangue e spesso nei momenti decisivi si rivela il più freddo a dispetto della giovane età.

GIRONE E

BRASILE (ct: Tite)
Si tratta di una delle favorite per la conquista del titolo, inutile nascondersi. Il Brasile si presenta a Russia 2018 con l’obiettivo di arrivare fino in fondo, non solo perché non può essere altrimenti per i verdeoro, ma soprattutto perché occorre vendicare l’onta subita quattro anni fa. Pensi al Brasile e ai Mondiali e pensi al Mineirazo, ovvero alla semifinale di quattro anni fa, quando la squadra carioca fu umiliata per 7-1 in casa dalla Germania poi campione. Una ferita rimasta sulla pelle dei giocatori brasiliani, perché nelle due estati successive sono arrivate due disastrose campagne in Copa America (eliminazione ai quarti col Paraguay nel 2015 e alla fase a gironi nel 2016). Fino all’esonero di Dunga e all’arrivo di Tite. Con lui il Brasile ha cambiato marcia, mettendo insieme nove vittorie consecutive che hanno proiettato Neymar & co. verso la Russia. Non solo, i verdeoro ci arrivano come la principale favorita insieme proprio a quella Germania. Chissà che in finale non possa consumarsi una tremenda vendetta.

Convocati

Portieri: Alisson (Roma), Ederson (Man City), Cassio (Corinthians).

Difensori: Marcelo (Real Madrid), Danilo (Man City), Filipe Luis (Atletico Madrid), Fagner (Corinthians), Marquinhos (PSG), Thiago Silva (PSG), Miranda (Inter), Pedro Geromel (Gremio).

Centrocampisti: Willian (Chelsea), Fernandinho (Man City), Paulinho (Barcellona), Casemiro (Real Madrid), Philippe Coutinho (Barcellona), Renato Augusto (Beijing Guoan), Fred (Shakhtar).

Attaccanti: Neymar (PSG), Gabriel Jesus (Man City), Roberto Firmino (Liverpool), Douglas Costa (Juventus), Taison (Shakhtar).

La stella: Neymar, e chi sennò. Quattro anni fa non riuscì nell’obiettivo di trascinare la squadra alla vittoria e proprio per questo motivo due estati fa ha preteso di far parte della spedizione olimpica a Rio. Una spedizione vincente, missione che O’Ney spera di ripetere in Russia.

Possibile sorpresa: Philippe Coutinho. Appena passato dal Liverpool al Barcellona per una cifra record, il fantasista carioca dispone di mezzi tecnici all’altezza della straordinaria tradizione del calcio brasiliano e può consacrarsi definitivamente ai Mondiali.

SVIZZERA (ct: Vladimir Petković)
Undici partecipazioni ai Mondiali per la Svizzera, il miglior risultato sono i quarti di finale raggiunti per ben tre volte, ormai molto datate (1934, 1938, 1954). In Russia la selezione elvetica, guidata dall’ex Lazio Vladimir Petković, si presenta con la voglia di far bene e continuare un periodo di crescita partito nell’ultimo quadriennio, che ha visto i rossocrociati giungere agli ottavi di finale degli Europei di Francia 2016 (sconfitta rocambolesca con la Polonia ai calci di rigore).

Convocati

Portieri: Sommer (Borussia Mönchengladbach), Bürki (Borussia Dortmund), Mvogo (RB Lipsia)

Difensori: Lichtsteiner (Arsenal), Djourou (Antalyaspor), R.Rodríguez (Milan), Schär (Deportivo la Coruña), Lang (Basilea), Moubandje (Tolosa), Akanji (Borussia Dortmund), Elvedi (Borussia Mönchengladbach)

Centrocampisti: Behrami (Udinese), Shaqiri (Stoke City), Gelson Fernandes (Eintracht Francoforte), Dzemaili (Bologna), G.Xhaka (Arsenal), Zuber (Hoffenheim), Freuler (Atalanta), Zakaria (Borussia Mönchengladbach)

Attaccanti: Seferović (Benfica), Drmić (Borussia Mönchengladbach), Embolo (Schalke 04), Gavranović(Dinamo Zagrabia)

La stella: Xherdan Shaqiri ha ormai 26 anni e non è ancora riuscito ad esplodere definitivamente. Con la maglia della nazionale ha però sempre dato il massimo, trovando anche performance di livello (indimenticabile la rovesciata per il momentaneo 1-1 agli Europei del 2016 con la Polonia). Il giocatore ex Inter svaria molto sulla trequarti e può trovare la porta con l’eccezionale mancino anche dalla distanza.

Possibile sorpresa: Embolo è un bomber con un gran senso del gol e nello Schalke 04 si è già messo in mostra con gol a grappoli e una rapidità da sballo. Le sue folate offensive possono rivelarsi letali per le difese.

COSTA RICA (ct: Oscar Ramirez)
Costa Rica per la seconda volta consecutiva ai Mondiali: dopo l’exploit di quattro anni fa in Brasile, i centramericani ritentano la sorte. Dopo essersi tranquillamente messi al sicuro nel girone di qualificazione, infatti si sono immediatamente dedicati alla preparazione al torneo iridato. Tra i 23 costaricensi chiamati per il Mondiale, solo uno gioca in Italia. Si tratta di Giancarlo Gonzalez, difensore del Bologna. In sei giocano in Patria, per il resto militano tutti in club stranieri.

Convocati

Portieri: Keylor Navas (Real Madrid), Patrick Pemberton (Liga Deportiva Alajuelense), Leonel Moreira (Herediano).

Difensori: Cristian Gamboa (Celtic), Ian Smith (Norrkoping), Ronald Matarrita (New York City), Bryan Oviedo (Sunderland), Oscar Duarte (Espanyol), Giancarlo Gonzalez (Bologna), Francisco Calvo (Minnesota United), Kendall Waston (Vancouver Whitecaps), Johnny Acosta (Aguilas Dorados).

Centrocampisti: David Guzman (Portland Timbers), Yeltsin Tejeda (Lausanne-Sport), Celso Borges (Deportivo La Coruna), Randall Azofeifa (Herediano), Rodney Wallace (New York City), Bryan Ruiz (Sporting CP), Daniel Colindres (Saprissa), Christian Bolanos (Saprissa).

Attaccanti: Johan Venegas (Saprissa), Joel Campbell (Real Betis), Marco Urena (LAFC).

La stella: Keylor Navas, portiere del Real Madrid, quest’anno ha conquistato la terza Champions League consecutiva, dimostrazione evidente di una straordinaria esperienza e del talento che ne ha contraddistinto il cammino.

Possibile sorpresa: Bryan Ruiz dello Sporting CP è da tempo nel mirino del Napoli e davanti alla difesa è abile nello smistare i palloni e nel creare le condizioni per dare respiro alla manovra offensiva.

SERBIA (ct: Mladen Krstajić)
Giunta alla quarta partecipazione al campionato del mondo, la compagine dei Balcani fa parte del gruppo delle outsider. In vetta al gruppo D di qualificazione, con 21 punti, davanti all’Irlanda ed al Galles, la formazione serba ha messo in mostra una buon equilibrio di squadra, realizzando 20 gol e subendone 10. Top scorer Aleksandar Mitrović, classe 1994, quest’anno militante tra le fila del Newcastle. Una rosa in cui spiccano anche altri calciatori, che nella nostra Serie A conosciamo piuttosto bene. Pensiamo al capitano della rappresentativa Aleksandr Kolarov, terzino sinistro della Roma, al centrocampista della Lazio, ambito da tanti top club italiani e stranieri, Sergej Milinković-Savić e ad Adem Ljajić del Torino.

Convocati

Portieri: Stojkovic (FK Partizan), Rajkovic (Maccabi Tel Aviv), Dmitrovic (Eibar).

Difensori: Kolarov (Roma), Rukavina (Villarreal), Rodic (Stella Rossa), Ivanovic (Zenit), Spajic (Anderlecht), Veljkovic (Werder Brema), Tosic (Guangzhou R&F) Milenkovic (Fiorentina).

Centrocampisti: Matic (Manchester United), Milivojevic (Crystal Palace), Grujic (Cardiff), Tadic (Southampton), Zivkovic (Benfica), Kostic (Amburgo), Radonjic (Stella Rossa), Milinkovic-Savic (Lazio), Ljajc (Torino).

Attaccanti: Mitrovic (Fulham), Prijovic (PAOK), Jovic (Eintracht Francoforte).

La stella: Sergej Milinković-Savić è il giocatore di maggior talento della rosa serba. Forte fisicamente e dotato di una squisita tecnica individuale, il calciatore della Lazio può ricoprire diversi ruoli in campo: dalla mezzala al trequartista, viste le sue capacità di inserimento.

Possibile sorpresa: Mitrovic del Fulham è un attaccante con grandi doti fisiche, che stenta ancora ad emergere ad alti livelli. I Mondiali potrebbero rivelarsi un’opportunità per posizionarsi in rampa di lancio e spiccare il volo.


GIRONE F

GERMANIA(ct. Joachim Loew)
Una squadra che non ha certo bisogno di presentazioni: campione del mondo in carica, desiderosa di confermare il titolo iridato di quattro anni fa. Una squadra che anche in quest’edizione parte coi favori del pronostico, essendo rappresentata da un roster di calciatori, mix perfetto di esperienza e gioventù con tanta qualità. Da Manuel Neuer, attualmente alle prese con i postumi di un infortunio, al bomber Mundial Thomas Muller, il talento di certo non manca alla compagine teutonica per confermare il trionfo dei Mondiali 2014, quarto podio di fila nella rassegna iridata.

Convocati

Portieri: Manuel Neuer (Bayern Monaco), Kevin Trapp (PSG) e Marc-André Ter Stegen (Barcellona)

Difensori: Marvin Plattenhardt (Hertha Berlino), Jonas Hector (Colonia), Matthias Ginter (Gladbach), Mats Hummels (Bayern Monaco), Niklas Süle (Bayern Monaco), Antonio Rüdiger (Chelsea), Jerome Boateng (Bayern Monaco) e Joshua Kimmich (Bayern Monaco)

Centrocampisti: Sami Khedira (Juventus), Julian Draxler (PSG), Toni Kroos (Real Madrid), Mesut Özil (Arsenal), Marco Reus (Borussia Dortmund), Sebastian Rudy (Bayern Monaco), Ilkay Gundogan (PSG), Leon Goretzka (Schalke 04)

Attaccanti: Timo Werner (RB Lipsia), Thomas Müller (Bayern Monaco), Mario Gómez (Stoccarda) e Julian Brandt (Bayer Leverkusen)

La stella: Thomas Muller ai Mondiali si esalta e per ben due volte ha messo a segno cinque reti tra il 2010 e il 2014. Dai suoi piedi possono nascere giocate maestose e soprattutto gol a grappoli.

Possibile sorpresa: Leon Goretzka, talentuoso centrocampista col vizio dell’assist risolutivo, piace a mezza Europa ed è in procinto di trasferirsi tra le stelle del Bayern Monaco.

MESSICO (ct: Juan Carlos Osorio)
Ben sedici partecipazioni alla Coppa del Mondo per la nazionale del Centro America: l’esordio è arrivato addirittura nel lontanissimo 1930, miglior risultato i quarti di finale nel 1970, 1986. Juan Carlos Osorio il commissario tecnico della nazionale messicana che continua a dominare a livello di CONCACAF/Gold Cup (dieci volte campioni, anche se hanno fallito l’ultimo appuntamento andato agli Stati Uniti). Più che discreta è stata la partecipazione alla recente Confederations Cup in Russia, proprio sui campi che ospiteranno a breve i Mondiali: girone superato e quarta piazza conclusiva (si poteva puntare al podio, con la finalina per il terzo posto persa ai supplementari con il Portogallo). Classico gioco fatto di fisicità difensiva e ripartenze con tanta tecnica e rapidità in fase offensiva.

Convocati

Portieri: Ochoa (Standard Liegi), Talavera (Toluca), Corona (Cruz Azul)

Difensori: Salcedo (Eintracht Francoforte), Reyes (Porto), Moreno (Real Sociedad), Ayala(Tigres), Alvarez (America), Gallardo (Monterrey), Layun (Siviglia)

Centrocampisti: Marquez (Atlas), Herrera (Porto), Jonathan Dos Santos (LA Galaxy), Giovani Dos Santos (LA Galaxy), Guardado (Real Betis), Fabian (Eintracht Francoforte)

Attaccanti: Hernandez (West Ham), Jimenez (Benfica), Peralta (America), Corona (Porto), Vela (Los Angeles FC), Aquino (Tigres), Lozano (Psv Eindhoven)

La stella: il Chicarito Hernandez è una certezza in fase realizzativa e continua a segnare gol a grappoli in giro per l’Europa, Milita ora nel West Ham dopo aver deliziato con la maglia di Real Madrid e Manchester United.

Possibile sorpresa: Hirving Lozano. L’ala del PSV può essere la carta fondamentale per scardinare le difese avversarie: dopo tante stagioni in terra madre è andato a giocare nel campionato olandese realizzando ben 16 reti e servendo tantissimi assist, oltre a tante giocate di alta classe. Può diventare anche un prezzo pregiato in chiave mercato.

SVEZIA (ct: Jan Andersson)
La Svezia, ormai sinonimo di Caporetto per il calcio italiano, ha diramato l’elenco definitivo dei 23 calciatori che parteciperanno ai Mondiali di Russia 2018: fa rumore l’assenza di Zlatan Ibrahimovic, che aveva dato la propria disponibilità al rientro in Nazionale. Evidentemente il CT degli svedesi ha reputato più opportuno non portarlo con sé alla rassegna iridata. Sono quattro i calciatori che militano nella nostra Serie A, ovvero Helander, Krafth, Hiljemark e Rohden. Tutti i 23 convocati non giocano in Patria, ma al termine della rassegna in Russia il capitano, Andreas Granqvist, lascerà i russi del Krasnodar e tornerà a giocare nell’Helsingborg.

Convocati

Portieri: Robin Olsen (Copenaghen), Karl-Johan Johnsson (Guingamp), Kristoffer Nordfeldt (Swansea)

Difensori: Mikael Lustig (Celtic), Victor Nilsson Lindelöf (Manchester United), Andreas Granqvist (Krasnodar – Helsingborg), Martin Olsson (Swansea), Ludwig Augustinsson (Werder Bremen), Filip Helander (Bologna), Emil Krafth (Bologna), Pontus Jansson (Leeds)

Centrocampisti: Sebastien Larsson (Hull City), Albin Ekdal (Amburgo), Emil Forsberg (Lipsia), Gustav Svensson (Seattle), Oscar Hiljemark (Genoa), Viktor Claesson (Krasnodar), Markus Rohdén (Crotone), Jimmy Durmaz (Tolosa)

Attaccanti: Marcus Berg (Al-Alhi), John Guidetti (Alavés), Isaac Kiese Thelin (Waasland-Beveren – Anderlecht), Ola Toivonen (Tolosa)

La stella: Emil Forsberg. Il centrocampista del Lipsia è, data l’assenza di Zlatan Ibrahimovic, il calciatore di maggior talento tra i 23 prescelti dal CT. Gran parte del peso della responsabilità per l’accesso agli ottavi probabilmente sarà sulle sue spalle. Lui, certamente, con una giocata, può cambiare l’esito di una gara.

Possibile sorpresa: Filip Helander del Bologna ha già dimostrato in serie A di essere solido e in grado di reggere l’urto delle grandi squadre. Se saprà farlo anche ai Mondiali potrà diventare un oggetto prezioso del prossimo mercato.

COREA DEL SUD (ct: Shin Tae-Yong)
La rappresentativa della Corea del Sud può festeggiare la decima partecipazione (la nona consecutiva) alla Fase Finale dei Mondiali di calcio. Il pass iridato del 2018 ha un significato particolare e gli asiatici cercheranno di far valere le loro qualità di squadra compatta e ben organizzata anche se uguagliare il quarto posto del 2002 appare improbabile. Una qualificazione non semplice quella della compagine coreana. Dopo aver ottenuto risultati lusinghieri nel primo girone, vincendo otto incontri su otto senza subire alcuna rete, i problemi sono venuti fuori nel secondo turno. Non è un caso che il commissario tecnico tedesco Uli Stielike sia stato esonerato con due partite ancora da giocare, dopo le due sconfitte contro la Cina ed il Qatar. Il cambio di gestione tecnica e l’arrivo di Shin Tae-Yong non hanno cambiato di molto le carte in tavola ed è stato il pareggio tra Iran e Siria (2-2) a regalare il pass mondiale.

Convocati

Portieri: Kim Seunggyu (Vissel Kobe), Kim Jinhyeon (Cerezo Osaka), Jo Hyeonwoo (Daegu).

Difensori: Kim Younggwon (Evergrande Football Club), Jang Hyunsoo (FC Tokyo), Jung Seunghyun (Sagan Tosu), Yun Youngsun (Seongnam), Oh Bansuk (Jeju), Kim Minwoo (Sangju Sangmu), Park Jooho (Ulsan Hyundai), Hong Chul (Seongnam), Go Yohan (FC Seoul), Lee Yong (Ulsan Hyundai).

Centrocampisti: Ki Sung-Yueng (Swansea), Ju Sejong (Busan IPark), Koo Jacheol (Augusta), Lee Jaesung (Jeonbuk Hyundai Motors), Lee Seungwoo (Hellas Verona), Moon Seonmin (Incheon United), Jung Wooyoung (Vissel Kobe).

Attaccanti: Kim Shinwook (Jeonbuk Hyundai), Son Heung-Min (Tottenham), Hwang Hee-Chan (RB Salisburgo).

La stella: Il giocatore più rappresentativo è senza dubbio Son Heung-Min del Tottenham. Esterno d’attacco sinistro, preciso con entrambi i piedi, dotato di grande velocità, secondo un recente studio svolto sotto l’egida della FIFA risulterebbe essere il giocatore più veloce al mondo palla al piede. Molto bravo tecnicamente, può giocare anche come ala destra o come seconda punta. Qualità ben note agli addetti ai lavori, che hanno portato il calciatore a realizzare 10 gol in Premier League e 4 in Champions League.

Possibile sorpresa: Hwang Hee-Chan del RB Salisburgo è reduce da una splendida esperienza in Europa League e la sua velocità potrebbe rivelarsi un fattore importante per scardinare le difese avversarie.

GIRONE G

BELGIO (ct: Roberto Martinez)
I Diavoli Rossi europei, quinti nel ranking FIFA, cercano la consacrazione alla 13esima edizione dei Mondiali di calcio alla quale prenderanno parte. Dopo le assenze di Germania 2006 e Sud Africa 2010, infatti, la nazione centro-europea ha cambiato marcia, crescendo anno dopo anno e presentando una squadra sempre più temibile, attingendo spesso a giocatori di nuova generazione (figli di immigrati o originari delle colonie). Dopo i quarti di finale raggiunti nel 2014, eliminati dall’Argentina e da un gol di Gonzalo Higuain, stavolta il Belgio vuole andare oltre, superare la propria storia e puntare al bersaglio grosso.

Convocati

Portieri: Koen Casteels (Wolfsburg), Thibaut Courtois (Chelsea), Simon Mignolet (Liverpool).

Difensori: Toby Alderweireld (Tottenham), Dedryck Boyata (Celtic), Leander Dendoncker (Anderlecht), Vincent Kompany (Manchester City), Thomas Meunier (PSG), Thomas Vermaelen (Barcellona), Jan Vertonghen (Tottenham).

Centrocampisti: Yannick Carrasco (Dalian Yifang), Nacer Chadli (WBA), Kevin De Bruyne (Manchester City), Mousa Dembele (Tottenham), Marouane Fellaini (Manchester United), Eden Hazard (Chelsea), Thorgan Hazard (Borussia Mönchengladbach), Adnan Januzaj (Real Sociedad), Youri Tielemans (Monaco), Axel Witsel (Tianjin Quanjian).

Attaccanti: Michy Batshuayi (Borussia Dortmund), Dries Mertens (Napoli), Romelu Lukaku (Manchester United).

La stella: Eden Hazard, dopo un Euro 2016 nel quale ha fatto ampiamente capire di poter prendere per mano l’intera nazionale, cerca la definitiva consacrazione a livello mondiale, e ne ha tutte le possibilità. Il 27enne nato a La Louviere vanta già 84 match con la maglia giallo-rosso-nera con 21 gol all’attivo ed è uno dei giocatori più talentuosi di tutta la competizione.

Possibile sorpresa: Kevin de Bruyne, anche se ormai è una certezza del calcio mondiale. La mezzala nata a Gand nel 1991, e che spegnerà le 27 candeline proprio nel corso del Mondiale, il 28 giugno, è un tassello imprescindibile della squadra del CT Martinez, con la sua velocità e la sua capacità di segnare che lo rendono un’arma totale sia nel City che in nazionale.

PANAMA (ct: Hernan Dario Gomez)
Ai Mondiali 2018 di calcio Panama farà il suo esordio nella rassegna iridata. Questo stato centroamericano ha compiuto una vera e propria impresa sportiva nelle qualificazioni e ora potrà volare in Russia per competere con le migliori nazioni del mondo. Los Canaleros hanno chiuso al terzo posto il girone della CONCACAF, ottenendo così il pass diretto per i Mondiali. Questo incredibile traguardo è arrivato grazie alla vittoria per 2-1 con la Costa Rica nell’ultima partita, che ha comportato anche la clamorosa eliminazione degli Stati Uniti. La squadra guidata dall’esperto tecnico Hernán Gómez cercherà quindi di lasciare un segno al primo Mondiale della propria storia.

Convocati

Portieri: José Calderón (UD Universitario), Jaime Penedo (Dinamo Bucarest), Alex Rodríguez (San Francisco FC)

Difensori: Felipe Baloy (CSD Municipal), Harold Cummings (San Jose Earthquakes), Éric Davis (Dunajska Streda), Fidel Escobar (New York Red Bulls), Adolfo Machado (Houston Dynamo), Michael Murillo (New York Red Bulls), Luis Ovalle (CD Olimpia), Román Torres (Seattle Sounders)

Centrocampisti: Yoel Bárcenas (Cafetaleros de Tapachula), Armando Cooper (Universidad de Chile), Aníbal Godoy (San Jose Earthquakes), Gabriel Gómez (Atlético Bucaramanga), Valentin Pimentel (CD Plaza Amador), Alberto Quintero (Universidad de Deportes), José Luis Rodríguez (KAA Gent)

Attaccanti: Abdiel Arroyo (Alajuelense), Ismael Díaz (Deportivo La Coruna), Blas Pérez (CSD Municipal), Luis Tejada (Sport Boys Callao), Gabriel Torres (Huachipato)

La stella: Blas Pérez con 115 presenze e 40 gol in Nazionale può lasciare il segno in questo Mondiale. Un attaccante di grande esperienza e con il fiuto del gol, che ha realizzato undici reti nelle ultime quattro fasi di qualificazioni.

Possibile sorpresa: Ismael Díaz  è stato tra i migliori del Deportivo La Coruna, nonostante la retrocessione in Primera Division e vuol dimostrare di avere talento e carisma per farsi notare in chiave mercato.

TUNISIA (ct: Nabil Maâloul)
La Tunisia sarà una delle 32 Nazionali protagoniste ai Mondiali 2018 di calcio che si disputeranno in Russia dal 14 giugno al 15 luglio. Le Aquile di Cartagine, questo il nome affibbiato ai giocatori che difendono i colori del Paese nordafricano, cercheranno di farsi onore alla quinta partecipazione in una rassegna iridata: nei quattro precedenti (1978, 1998, 2002, 2006) si sono sempre dovuti fermare alla fase a gironi.Non sarà semplice migliorare quei risultati. La Tunisia si è qualificata ai Mondiali senza perdere nemmeno una partita: prima il doppio 2-1 contro la Mauritania nel secondo turno, poi il primo posto nel girone (4 vittorie e 2 pareggi) con un solo punto di vantaggio sul Congo, distaccando abbondantemente Libia e Guinea. L’ultima grande uscita internazionale è coincisa con l’eliminazione ai quarti di finale della Coppa d’Africa contro il Burkina Faso.

Convocati

Portieri: Mathlouthi (Al-Batin), Ben Mustapha (Al-Shabab), Hassen (Châteauroux)

Difensori: Nagguez (Zamalek), Bronn (Gent), Bedoui (Étoile du Sahel), Benalouane (Leicester City), S.Ben Youssef (Kasimpasa), Meriah (CS Sfaxien), O.Haddadi (Dijon), Maaloul (Al Ahly)

Centrocampisti: Skhiri (Montpellier), Ben Amor (Al-Ahli), Chaalali (Espérance), Sassi (Al-Nassr), Khalil (Club Africain), Khaoui (Troyes), Sliti (Dijon), Srarfi (Nizza)

Attaccanti: F.Ben Youssef (Al-Ettifaq), Badri (Espérance), Khazri (Rennes), Khalifa (Club Africain)

La stella: attenzione all’attaccante Khazri che ha giocato nel Rennes l’ultima stagione ma è di proprietà del Sunderland, calciatore eclettico e dotato di una discreta tecnica per fare la differenza contro difese ben attrezzate.

Possibile sorpresa: Srarfi del Nizza è un esterno dotato di rapidità e imprevedibilità e i suoi colpi potrebbero rivelarsi letali per le difese avversarie.

INGHILTERRA (ct: Gareth Southgate)
Reduce da anni a dir poco tribolati, l’Inghilterra sembra aver definitivamente voltato pagina e a Russia 2018 sarà una delle formazioni più interessanti da seguire. Dall’arrivo di Gareth Southgate sulla panchina, però, le cose sono cambiate. L’Inghilterra ha trovato solidità e organizzazione e in campo la differenza rispetto al recente passato si è vista: il cammino di qualificazione è stato una passeggiata, chiuso senza sconfitte (8 vittorie e 2 pareggi), 18 gol fatti e soli 3 subiti. Il nuovo CT ha dato una precisa identità alla squadra, riuscendo a trovare la combinazione giusta per esaltare una nuova generazione di talenti, già affermati o in via di farlo a livello di club.

Convocati

Portieri: Jack Butland (Stoke City), Jordan Pickford (Everton), Nick Pope (Burnley);

Difensori: Gary Cahill (Chelsea), Kyle Walker (Man City), Kieran Trippier (Tottenham), John Stones (Man City), Harry Maguire (Leicester), Phil Jones (Man United), Danny Rose (Tottenham), Ashley Young (Man United), Trent Alexander-Arnold (Liverpool);

Centrocampisti: Jordan Henderson (Liverpool), Eric Dier (Tottenham), Fabian Delph (Man City), Ruben Loftus-Cheek (Crystal Palace), Dele Alli (Tottenham), Jesse Lingard (Man United), Raheem Sterling (Man City);

Attaccanti: Harry Kane (Tottenham), Jamie Vardy (Leicester), Danny Welbeck (Arsenal), Marcus Rashford (Man United).

Stella: Harry Kane si è affermato nelle ultime stagioni come uno dei goleador più prolifici d’Europa. L’attaccante del Tottenham arriva in Russia dopo aver realizzato 41 gol in 48 presenze, 30 in campionato, chiudendo al terzo posto nella classifica della Scarpa d’Oro.

Possibile sorpresa: Dele Alli è il partner offensivo di Kane nel Tottenham. Gioca solitamente in appoggio alla punta centrale ed è dotato di tecnica e personalità straripanti e di ottime doti di inserimento, anche se spesso il suo carattere ribelle lo penalizza.

GIRONE H

POLONIA (ct: Adam Nawałka)
La Polonia partecipa per l’ottava volta alla Fase Finale dei Mondiali di calcio, tornando ad essere presente nella rassegna iridata a 12 anni di distanza dall’ultima volta. Il miglior risultato nella storia della selezione è il terzo posto del 1974 e del 1982. La formazione allenata da Adam Nawałka potrebbe essere una delle sorprese dei campionati del mondo avendo calciatori interessanti in rosa e, nello stesso tempo, un gioco organizzato. Il primo posto ottenuto nel girone E di qualificazione lo sta a dimostrare, con l’asso del Bayern Monaco Robert Lewandowski a segno in 16 occasioni. Numeri davvero impressionanti.

Convocati

Portieri: Bialkowski (Ipswich Town), Fabianski (Swansea City), Szczesny (Juventus)

Difensori: Bednarek (Southampton), Bereszynski (Sampdoria), Thiago Cionek (SPAL), Glik (Monaco), Jedrzejczyk (Legia Varsavia), Pazdan (Legia Varsavia), Piszczek (Borussia Dortmund)

Centrocampisti: Blaszczykowski (Wolfsburg), Goralski (Ludogorets), Grosicki (Hull City), Krychowiak (Wba), Linetty (Sampdoria), Peszko (Lechia Gdansk), Rybus (Lokomotiv Mosca), Zielinski (Napoli), Kurzawa (Gornik)

Attaccanti: Kownacki (Sampdoria), Lewandowski (Bayern Monaco), Milik (Napoli), Teodorczyk (Anderlecht)

La stella: Robert Lewandowski è senza dubbio il riferimento offensivo principale, nonché il trascinatore della sua compagine. Detiene il record di marcature con la maglia della propria Nazionale (50 reti in 90 partite). Oltre che da un punto di vista realizzativo, il calciatore del Bayern è una guida anche per il resto dei compagni, vista la sua grande esperienza internazionale, capace di trascinare il resto del roster polacco.

Possibile sorpresa: Arkadius Milik del Napoli è già una realtà del calcio mondiale, ma dopo due gravi infortuni era sparito dalla scena. Lo splendido finale di stagione può rirpoporlo tirato a lucido per la competizione più importante del quadriennio.

SENEGAL (ct: Aliou Cissè)
Il Senegal vuole essere grande protagonista ai Mondiali 2018 di calcio che si disputeranno in Russia dal 14 giugno al 15 luglio. I Leoni della Teranga, questo il soprannome affibbiato ai giocatori che rappresentano il Paese africano, disputeranno la rassegna iridata per la seconda volta nella storia. Nel 2002 riuscirono addirittura ad arrivare ai quarti di finale: dopo aver sconfitto la Francia Campione del Mondo in carica nel match d’esordio, Bouba Diop e compagni pareggiarono con Danimarca e Uruguay prima di sconfiggere la Svezia agli ottavi di finale. A sbarrare il sogno della semifinale contro il Brasile fu la rivelazione Turchia.

Convocati

Portieri: Abdoulaye Diallo (Rennes); Khadim Ndiaye (Horoya); Alfred Gomis (Spal).

Difensori: Kalidou Koulibaly (Napoli); Lamine Gassama (Alanyaspor); Moussa Wague (Kas Eupen); Youssouf Sabaly (Bordeaux); Kara Mbodji (Anderlecht); Saliou Ciss (Valenciennes); Salif Sane (Hanover).

Centrocampisti: Cheihkou Kouyate (West Ham); Alfred Ndiaye (Wolverhampton); Idrissa Gana Gueye (Everton); Cheikh Ndoye (Birmingham City); Pape Alioune Ndiaye (Stoke).

Attaccanti: Sadio Mané (Liverpool); Diafra Sakho (Rennes); Moussa Sow (Bursaspor), Moussa Konate (Amiens); Ismaila Sarr (Rennes); Keita Balde (Monaco); Mame Biram Diouf (Stoke); Mbaye Niang (Torino).

La stella: Sadio Mané è l’uomo di punta in attacco, reduce da due stagioni di assoluto spessore con il Liverpool. Con la casacca dei Red Devils ha segnato 20 gol in 44 partite nell’ultimo anno trascinando la compagine inglese verso la Finale della Champions League.

Possibile sorpresa: Keita Balde, attaccante ex Lazio che ha ancora tanti margini di miglioramento e può prendersi la scena con i suoi colpi straordinari e la sua straripante velocità.

COLOMBIA (ct: José Pékerman)
Sesta partecipazione ai Mondiali di Calcio per la Colombia. Los Cafeteros hanno conquistato il loro miglior risultato nell’ultima edizione, quando arrivarono fino ai quarti di finale e proveranno a ripetersi in Russia. La squadra di José Pékerman non ha fatto però un cammino di qualificazione particolarmente brillante. Infatti ha chiuso al quarto posto il girone sudamericano, evitando per un solo punto gli spareggi. La Colombia resta comunque una squadra di grande qualità e sarà quindi attesta protagonsita in questa rassegna iridata.

Convocati

Portieri: J.F. Cuadrado (Once Caldas), Ospina (Arsenal), Vargas (Deportivo Calì)

Difensori: Arias (PSV Eindhoven), Fabra (Boca Juniors), Mina (Barcellona), Mojica (Girona), Murillo (Pachuca), Sanchez (Tottenham), C. Zapata (Milan).

Centrocampisti: Aguilar (Calì), Barrios (Boca Juniors), J. Cuadrado (Juventus), Lerma (Levante), Quintero (River Plate), Rodriguez (Bayern Monaco), Sanchez (Espanyol), Uribe (Club America).

Attaccanti: Bacca (Villarreal), Borja (Palmeiras), Izquierdo (Brighton Hove & Albion), Muriel (Siviglia), Falcao (Monaco)

La stella: James Rodríguez ha vinto la Scarpa d’Oro nel 2014 e in questo Mondiale proverà a fare il bis. Un giocatore che può ricoprire qualsiasi ruolo dal centrocampo in su e che con la sua velocità e il suo dribbling è in grado di saltare con estrema facilità i difensori.

Possibile sorpresa: Muriel, un talento in eterna rampa di lancio, ma in ritardo nel suo percorso verso la consacrazione. I numeri non gli mancano e con un pizzico di personalità in più potrebbe essere un potenziale craque ai Mondiali.

GIAPPONE (ct: Akira Nishino)
Una squadra esperta con tanti giocatori che militano da anni nei principali campionati europei, come il portiere Kawashima, il difensori Nagatomo e Yoshida, i centrocampisti Kagawa ed Hasebe e l’attaccante Okazaki. Tra i convocati c’è anche Keisuke Honda, che dopo gli anni con la maglia del Milan milita ora nel campionato messicano col Pachuca. I nipponici non avranno il tecnico che li ha portati a qualificarsi visto che il bosniaco Vahid Halilhodzic è stato infatti esonerato ad aprile e sostituito rapidamente con Akira Nishino.

Convocati

Portieri: Eiji Kawashima (Metz), Masaaki Higashiguchi (Gamba Osaka), Kosuke Nakamura (Kashiwa Reysol)

Difensori: Yuto Nagatomo (Galatasaray), Tomoaki Makino (Urawa Red Diamonds), Maya Yoshida (Southampton), Hiroki Sakai (Olympique Marsiglia), Gotoku Sakai (Amburgo), Gen Shoji (Kashima Antlers), Wataru Endo (Urawa Red Diamonds), Naomichi Ueda (Kashima Antlers)

Centrocampisti: Makoto Hasebe (Eintracht Francoforte), Keisuke Honda (Pachuca), Takashi Inui (Eibar), Shinji Kagawa (Borussia Dortmund), Hotaru Yamaguchi (Cerezo Osaka), Genki Haraguchi (Fortuna Düsseldorf), Takashi Usami (Fortuna Düsseldorf), Gaku Shibasaki (Getafe), Ryota Oshima (Kawasaki Frontale)

Attaccanti: Shinji Okazaki (Leicester City), Yuya Osako (Colonia), Yoshinori Muto (Mainz)

La stella: Shinji Kagawa. Il fantasista del Borussia Dortmund arriva in Russia a 29 anni, nella perfetta maturazione della carriera di un calciatore. Sul piano tecnico il giocatore non si può discutere, ma in questo Mondiale Kagawa deve dimostrare di fare quel definitivo salto di qualità sul piano mentale, evitando le pause nel gioco che spesso hanno bloccato l’esplosione della sua carriera.

Possibili sorprese: Shinji Okazaki, protagonista nell’annata del clamoroso scudetto del Leicester. Agonista puro, tende a tirare fuori le migliori giocate quando il gioco si fa duro e sarà un perno dell’attacco nipponico.

 




mauro.deriso@oasport.it

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Foto: CP DC Press Shutterstock.com

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