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Mondiali 2018: Perù e Danimarca all’esordio nel gruppo C. Sfida tra due squadre giovani nel segno di Guerrero ed Eriksen

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Quest’oggi, alle ore 18, Perù e Danimarca, facenti parte del gruppo C, esordiranno ai Mondiali 2018. Lo faranno alla Mordovia Arena di Saransk, completata apposta per la manifestazione iridata non più tardi di due mesi fa. Le due nazionali, al loro primo confronto tra di loro, sono entrambe alla quinta partecipazione a un Campionato del Mondo: entrambe vantano come miglior risultato i quarti di finale, raggiunti dal Perù nel 1970 e dalla Danimarca nel 1998. Tutte e due le nazionali, a quel punto, sono state fermate dal Brasile.

Il Perù, per qualificarsi, ha superato le forche caudine del girone eliminatorio sudamericano, nel quale è arrivato quinto, dovendo disputare lo spareggio con la Nuova Zelanda, che veniva dalle qualificazioni oceaniche: 0-0 e 2-0 per il Perù i risultati del doppio confronto. La Danimarca, invece, è arrivata in Russia passando dal gruppo E delle qualificazioni UEFA. Arrivata seconda in quel raggruppamento, ha poi superato l’Irlanda nello spareggio, chiudendo sullo 0-0 l’andata e vincendo per 1-5 all’Aviva Stadium di Dublino.

Il Perù, nell’approcciarsi a questa partita, può contare sul ritorno del suo esponente di maggior spicco, Paulo Guerrero. Il giocatore viene da una strana storia di doping: beccato il 5 ottobre scorso per benzoilecgonina (metabolita della cocaina), è stato squalificato per 10 mesi dalla FIFA, poi ridotti a 6 perché è stata dimostrata l’assunzione accidentale della sostanza (thé contaminato). A quel punto è entrata in scena la WADA, che ha fatto ricorso al TAS di Losanna, ottenendo una squalifica di 14 mesi. Finita? No, perché nel frattempo Guerrero ha ottenuto dal Tribunale Federale svizzero una sospensiva della squalifica, che gli permetterà di giocare i Mondiali e solo poi scontare la squalifica.

Vicenda Guerrero a parte, particolarmente affidabili, a livello di fiuto per il gol, si sono dimostrati Christian Cueva ed Edison Flores. Se l’uno gioca al San Paolo, in Brasile, l’altro, fatalmente, fa parte dell’Aalborg, squadra del Paese la cui nazionale è oggi sua avversaria. Nelle ultime tre amichevoli pre-Mondiali, il Perù ha ottenuto due successi contro Scozia e Arabia Saudita, nonché un pareggio contro la Svezia. La squadra ha un’ossatura piuttosto giovane, ma ben collaudata nelle non semplici battaglie nel suo continente. Dopotutto, c’è un nome e un cognome dietro i 13 risultati utili consecutivi peruviani: Ricardo Gareca, l’uomo che è venuto da Tapiales, non lontano da Buenos Aires.

Pur con lo stesso spirito di giovinezza della propria rosa, la Danimarca s’avvicina a questa partita forte delle prestazioni di Christian Eriksen, che a 26 anni sta cercando il lancio definitivo ed è oggetto del desiderio di diversi club europei. Avrà certamente bisogno del sostegno dei suoi compagni: può darglielo Thomas Delaney, più conosciuto come Tom, nelle manovre di centrocampo, così come è possibile per Pione Sisto, allo stesso modo in cui è in grado di farlo William Kvist. Due sono gli elementi che giocano nel campionato italiano: Jens Stiger Larsen dell’Udinese e Andreas Cornelius dell’Atalanta.

Particolare curioso: Yussuf Poulsen non gioca col proprio cognome dietro la maglia. Quello che vedremo scritto è un altro nome, Yurary. Si tratta del nome del padre, che è scomparso quando il figlio era ancora piccolo.

Arbitro dell’incontro è il signor Bakary Gassama (Gambia), già presente alle Olimpiadi di Londra 2012 e ai Mondiali 2014, nonché arbitro della finale di Coppa d’Africa 2015.  Suoi assistenti sono Jean Claude Birumushahu (Burundi) e Abdelhak Etchiali (Algeria). Algerino è anche il quarto uomo, Mehdi Abid Charef.





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Foto: salajean / Shutterstock.com

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