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Mondiali Russia 2018: gruppo F. Tutto facile per la Germania. Svezia, Messico e Corea del Sud per gli ottavi

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Meno sei al Mondiale. In Russia una delle favorite per la conquista del titolo sarà la Germania, coronatasi campione quattro anni fa in Brasile. I tedeschi sono considerati unanimemente, da bookmakers e addetti ai lavori, come i principali candidati alla vittoria anche in questa edizione, in un duello attesissimo proprio con i verdeoro.

Ad agevolare ancor di più il pronostico, oltre alla forza della squadra allenata da Joachim Loew anche il raggruppamento in cui è stata inserita. Il gruppo F è forse uno dei più scontati dell’intero Mondiale, perché a far compagnia alla Germania ci saranno Svezia, Messico e Corea del Sud. Far compagnia è proprio l’espressione giusta, perché nessuna delle tre ha le carte in regola per impensierire i campioni in carica, che dovranno lottare più con la cabala che con le proprie avversarie: negli ultimi tre Mondiali, infatti, la detentrice del titolo non è riuscita a superare la fase a gironi (Italia nel 2010, Spagna nel 2014), statistica negativa che si estende a tre delle ultime quattro edizioni (Francia nel 2002, addirittura senza segnare nemmeno un gol).

Ancora, non è così facile ripetersi ad un Mondiale. L’ultima a riuscirci fu il Brasile, che nel 1962 confermò il titolo del 1958, seconda a farlo dopo l’Italia (1930 e 1934). Ma il primo passo per la riconferma sarà superare il girone F. Compito agevole per una formazione con la fame della Germania, che lo scorso anno ha dominato la Confederations Cup giocando, di fatto, con le seconde linee. Al Mondiale, però, torneranno i titolari, con Loew che ha pure risolto l’enigma portiere: tra i pali ci sarà Manuel Neuer, nonostante una stagione praticamente saltata, che sarà anche il capitano dei suoi. L’ossatura è in ogni caso la stessa di quattro anni fa, arricchita da tanti giovani talentuosi che nel frattempo si sono fatti largo.

Molto più entusiasmante sarà la lotta per il secondo posto, in cui è davvero difficile pronosticare chi partirà in vantaggio. La Svezia non brilla certo per il proprio gioco ma d’altronde era un’avversaria alla portata anche dell’Italia nel playoff di qualificazione e sappiamo tutti come è andata poi a finire. Gli scandinavi si giocheranno molto già nel primo incontro, che li vedrà affrontare la Corea del Sud. Quella asiatica è una formazione come al solito organizzata, in cui spicca Son Heung-Min del Tottenham, ma che arriva in Russia dopo un cammino tribolato, con il cambio di guida tecnica a due partite dal termine delle qualificazioni.

Ancora meno tranquilla è la situazione del Messico. È notizia di pochi giorni fa lo scandalo che ha scosso l’ambiente della squadra, con otto giocatori sorpresi in Danimarca, sede del ritiro, in un festino a base di alcol e sesso. La vicenda ha inevitabilmente destabilizzato lo spogliatoio e toccherà al CT Osorio decidere se punire o meno i responsabili (che comunque erano in permesso). Il Messico, al completo, resta comunque una formazione difficile, con giocatori di talento come Vela, Hernandez, Giovani e Jonathan Dos Santos. L’avvio sarà in salita, contro la Germania, ma una volta archiviato l’impegno più duro i centroamericani potranno giocarsela prima con la Corea e poi con la Svezia. Già quattro anni fa El Tricolor fu capace di superare la prima fase, avendo la meglio della Croazia: perché non ripetersi in Russia?

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: AGIF / Shutterstock.com

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