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Mondiali Russia 2018: il girone D. Raggruppamento di ferro, l’Argentina rischia con Croazia, Islanda e Nigeria

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Se diversi raggruppamenti di Russia 2018 appaiono indirizzati o, quantomeno, scontati, ce n’è uno su tutti, il gruppo D, che parte con molta incertezza e si annuncia come il classico “girone di ferro”. Le nazionali partecipanti, effettivamente, sono di tutto rispetto: Argentina, Croazia, Islanda e Nigeria. Un parterre de roi che regalerà otto match davvero interessanti e per nulla scontati.

Davanti a tutti, ovviamente, non si può che mettere l’Argentina, ma l’albiceleste dovrà stare molto attenta, contro tre rivali agguerrite e solide. La nazionale del CT Jorge Sampaoli vanta un parco attaccanti impressionante con gli juventini Paulo Dybala (alla prima grande kermesse della carriera) e Gonzalo Higuain, Sergio Aguero del Manchester City e “sua maestà” Lionel Messi. Ma, alle loro spalle, non ci sono troppe certezze. A parte l’ala Angel Di Maria, infatti, non troviamo troppa quantità o qualità in mezzo al campo, con i sudamericani che dovranno affidarsi ancora a Javier Mascherano, Lucas Biglia o Ever Banega. In difesa poi, l’assunto si complica. Assieme al romanista Federico Fazio, per esempio, sgomitano i vari Nicolas Otamendi del City, Marcos Rojo dello United o Gabriel Mercado del Siviglia, non propriamente Paolo Maldini e Fabio Cannavaro. L’Argentina, dunque, si reggerà su equilibri fragili, come si è visto ampiamente nelle qualificazioni e si posizionerà, anche in questo caso, sulle spalle di Lionel Messi. La “Pulga” ha una nazione intera da trascinare, 40 milioni di argentini che hanno un sogno: tornare campioni del mondo. La pressione per il fenomeno del Barcellona sarà immensa e dovrà saperla gestire al meglio, con un generoso aiuto dai compagni.

Oltre ad equilibri e pressioni, come detto, l’Albiceleste dovrà vedersela con squadre temibili. Su tutte, ovviamente, la Croazia, una squadra che può giocarsela contro di tutti, sia per qualità che per voglia di combattere. La nazionale biancorossa è zeppa di talento, specialmente in mezzo al campo con i vari Luka Modric e Mateo Kovacic del Real Madrid, gli interisti Marcelo Brozovic e Ivan Perisic o Ivan Rakitic del Barcellona, mentre in attacco saranno di scena gli juventini Mario Mandzukic e Marco Pjaca assieme al milanista Nikola Kalinic. I problemi, quindi, arrivano dalla difesa. Il CT Zlatko Dalic (subentrato last minute nel girone di qualificazione) davanti al portiere Danijel Subasic avrà a disposizione Sime Vrsaljko dell’Atletico Madrid, Dejan Lovren del Liverpool e Domagoj Vida del Besiktas. A parte loro le certezze sono poche con l’esperto Vedran Corluka, l’ex Roma Tin Jedvaj e il neo-milanistra Ivan Strinic. Il ruolo di “antagonista” dell’Argentina, tuttavia, è tutto della Croazia.

Nella griglia di partenza virtuale al terzo posto del Girone D mettiamo l’Islanda, e non solo per quanto fatto vedere a Euro2016. La nazionale scandinava ha dimostrato di essere una compagine assolutamente solida ed organizzata senza elementi di livello assoluto, ma che si sanno sposare nella maniera migliore l’uno con l’altro. Passare agli ottavi di finale sarebbe una vera e propria impresa che, per il momento, non è assolutamente da escludere a priori. Con molta probabilità lo scontro diretto con la Croazia del 26 giugno a Rostov potrebbe decidere tutto proprio in extremis.

Sempre che la Nigeria non si metta in mezzo. Le “Super Aquile” partono come mina vagante del girone. Come sempre con i nigeriani non ci sono vie di mezzo. Prendere o lasciare. Spesso, per loro sfortuna, vince il secondo caso, ma mai sottovalutare i biancoverdi che, a livello fisico, non temono nessuno. Il CT Gernot Rohr non ha a disposizione materiale di primissimo livello, ma ha diverse individualità non da poco, specialmente in attacco. Sei convocati in un reparto con nomi ben noti, da Simy Nwankwo del Crotone, passando per Iwobi dell’Arsenale, Moses del Chelsea, Ighalo ex Cesena e Watford, Iheanacho del Manchester City e Musa del CSKA Mosca. Alle loro spalle tanti onesti pedalatori del pallone che dovranno cercare di commettere meno errori possibile. L’attenzione e la concentrazione, spesso, sono stati i veri lati negativi di una nazionale che ha raccolto meno di quanto seminato nel corso degli anni.

Abbiamo tutti gli ingredienti per vivere un girone quanto mai combattuto e imprevedibile. L’Argentina ha il mirino di tre pericolose avversarie puntato sulla schiena. Proprio nel punto dove Leo Messi ha tutto il peso e le aspettative di una nazione. Molto, se non tutto, dipenderà da quello che farà il campione nato a Rosario il 24 giugno 1987. Se vorrà diventare il “migliore di sempre” dovrà portare la sua nazione al titolo. Non ci sono altre possibilità. Lo sa lui, lo sanno i suoi compagni, lo sanno tutti. Sarà un Mondiale dalle forti emozioni per Messi, e sarà grande spettacolo nel Girone D.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lionel Messi Argentina CP DC Press Shutterstock.com

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