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MotoGP, analisi prove libere GP Mugello 2018: Andrea Iannone impressiona, la Ducati si lecca le ferite, bene la Yamaha, la Honda è solo Marquez
Il fatto che si possa parlare di quanto successo oggi al Mugello a livello di tempi e prestazioni è già di per sè una nota positiva di questo venerdì del Gran Premo d’Italia della MotoGP. L’incidente occorso a Michele Pirro (Ducati) poteva davvero stravolgere ogni ragionamento. La wild card del team di Borgo Panigale è andata a schiantarsi ad oltre 340 chilometri orari rovinando pesantemente sull’asfalto della curva San Donato. Dopo minuti di apprensione il pilota nato a San Giovanni Rotondo è stato trasportato all’ospedale di Firenze ma, sin da subito, ha dato segnali incoraggianti dopo una caduta che poteva essere decisamente più grave.
Tornando a parlare di quanto visto sul tracciato toscano non si può che segnalare l’ottima giornata di Andrea Dovizioso. L’alfiere della Suzuki, infatti, ha saputo fissare un eccezionale 1:46.735, non troppo distante dal record del tracciato e, inoltre, ha messo in mostra una costanza di rendimento davvero notevole. Il pilota di Vasto ha fatto capire a tutti di avere a disposizione sia il giro secco che il passo gara, nonostante montasse la gomma Soft al posteriore. Un viatico non da poco per l’ex Ducati (che ha costruito questi miglioramenti nel corso dei Test di qualche giorno fa) che si candida al ruolo di protagonista del fine settimana della gara di casa. Ben altro discorso per il suo compagno di scuderia, lo spagnolo Alex Rins che si è fermato in 15esima posizione a 1.261 di distacco.
Alle spalle di Iannone ci si aspettava la Ducati ma, per un motivo o per un altro, la scuderia di Borgo Panigale ha portato a termine un venerdì davvero negativo. L’incidente di Pirro (il più veloce della FP1) è stato il primo campanello d’allarme di una giornata con pochi sorrisi, completata dalla rottura del motore di Andrea Dovizioso (che ha terminato la sua corsa sempre alla San Donato con un principio d’incendio) che gli è costato il 13esimo posto finale. Centra la top 10 a fatica, invece, Jorge Lorenzo, con il decimo tempo a 956 millesimi da Iannone. La Desmosedici domani avrà una prova d’appello immediata, per ribadire che sui saliscendi toscani è sempre la moto da battere. Ha fatto meglio, e non poco, il team Ducati Pramac, con la quinta posizione dell’australiano Jack Miller a 668 millesimi dalla vetta, mentre Danilo Petrucci (sul podio un anno fa) è nono a 834. Nelle ultime posizioni, invece, i piloti dei team Reale Avintia e Angel Nieto.
Chi ha sorpreso in questa prima giornata di prove libere è, senza dubbio, la Yamaha. La scuderia di Iwata sbarcava in Toscana con la netta sensazione di essere particolarmente indietro rispetto ai rivali, invece si è dimostrata competitiva, con tutti i piloti. Maverick Vinales, per esempio, chiude al secondo posto finale con 387 millesimi di distacco da Iannone, mentre il francese Johann Zarco (Tech3) è quarto a 630 e Valentino Rossi è settimo a 710. il team giapponese ha mosso passi in avanti corposi rispetto alle previsioni e, anche sul passo gara, sembra essere della partita. Vincere sarà un altro discorso, ma si temeva un weekend di ben altro spessore..
La Honda, invece, ha confermato il suo trend sulla pista del Mugello, ma non quanto avevano indicato i Test effettuati proprio su questa pista. Ci si aspettava un Marc Marquez che volasse, rispetto agli avversari, mentre il campione del mondo ha concluso al terzo posto a quasi mezzo secondo. Com’è ben noto il Cabroncito cresce nel corso delle giornate (oggi è ancora caduto alla Materassi) e sarà di nuovo l’uomo da battere tra qualifiche e gara, ma sa perfettamente di non essere sul tracciato ideale per la sua moto. A parte lo spagnolo, infatti, c’è solo Cal Crutchlow (LCR Honda) in sesta posizione ed un ottimo Franco Morbidelli (EG 0,0 VDS) in ottava nelle zone che contano della classifica. Dani Pedrosa, per esempio, è solamente 14esimo, sintomo che Marquez sarà l’unico vero rappresentante Honda in ottica Gran Premio.
Se la Suzuki ha Iannone in vetta, ma Rins nella pancia del gruppo, anche Aprilia e KTM non possono certo stappare lo champagne. La casa italiana ha lo spagnolo Aleix Espargaro 17esimo e il britannico Scott Redding solamente 20esimo, mentre il team olandese fa peggio con lo spagnolo Pol Espargaro 19esimo e il britannico Bradley Smith 23esimo.
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alessandro.passanti@oasport.it
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