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NBA Finals 2018: Golden State sbanca Cleveland e vede il titolo. Kevin Durant stellare

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I Golden State Warriors sono ad un passo dal titolo NBA 2018 dopo aver vinto gara 3 sul parquet di Cleveland per 110-102. I campioni in carica conducono ora la serie delle Finals per 3-0, uno svantaggio che mai nessuno nella storia della Lega è riuscito a rimontare. I Cavaliers si sono arresi ancora una volta, probabilmente raccogliendo, come già in gara 1, meno di quanto avrebbero meritato. Perché nel terzo episodio della serie i valori si sono per certi versi ribaltati. Cleveland ha giocato da squadra, rivitalizzata dall’atmosfera di casa, ma di fronte si è trovata un giocatore in grado da solo di fare la differenza per i suoi.

Gara 3 è stata la serata di Kevin Durant, protagonista assoluto con 43 punti (career-high nei playoff) e 13 rimbalzi, tirando con 15/23 dal campo. Come un anno fa, meglio di un anno fa: nella serie finale dello scorso anno, KD ne realizzò 31 in gara 3, segnando la tripla decisiva per spezzare la parità nel finale; stanotte il copione si è ripetuto, con la stella dei Warriors che ha coronato la sua grande serata con la bomba decisiva, quella della vittoria, quella del 3-0. A Cleveland non è bastato un LeBron James in tripla doppia, con 33 punti, 10 rimbalzi e 11 assist: è stata la partita che voleva, in cui ha potuto fare spesso da regista, perché i compagni lo hanno decisamente aiutato, ma nel finale, complice una caviglia dolorante (distorsione nel corso del secondo quarto), al Re è sembrata mancare energia.

All’intervallo i punti di Durant erano già 24, solo contro tutti, dopo un avvio in cui Cleveland ha iniziato come ci si aspettava, prendendo energia dalla Quicken Loans Arena e restituendola alla grande, già dopo pochi minuti, quando LeBron ha aggiornato la versione della “remix”. Il piano dei Cavs è stato chiaro soprattutto in difesa, ovvero negare a tutti i costi il tiro da tre punti a Klay Thompson ma soprattutto a Steph Curry: dopo due quarti di gioco il play dei Warriors tirava con 0/5 da oltre l’arco (1/10 a fine gara). Impossibile, però, come detto, arginare Kevin Durant.

Il 58-52 dell’intervallo è stato frustrante per Cleveland, incapace di capitalizzare quanto prodotto. Dopo James il miglior realizzatore è stato Kevin Love, con 20 punti e 13 rimbalzi, seguito da un ottimo Rodney Hood con 15, letteralmente ripescato con successo dopo le recenti esclusioni, e J.R. Smith con 13, finalmente decisivo in positivo per i Cavs. Frustrante soprattutto perché nel terzo periodo è arrivata la solita ondata dei Warriors. Durant ha continuato a fare il Durant, ma ha trovato un aiuto prezioso in Thompson (10 punti alla fine), sbloccatosi, e in JaVale McGee, che ha approfittato dello spazio lasciatogli al centro dell’area dalla difesa segnando 10 punti. Il tutto con la partecipazione di Draymond Green (10 punti e 9 assist, nonostante le solite storie tese con arbitri e avversari) e soprattutto Andre Iguodala (8 punti), alla prima apparizione della serie e come al solito decisivo quando più conta.

All’ultimo periodo è arrivata quindi Golden State in vantaggio, seppur di poco. Un margine prezioso perché per diversi minuti, complice la stanchezza, entrambe le squadre hanno litigato col canestro. Ma i Warriors hanno saputo raschiare il fondo del barile e trovare l’energia giusta per lo scatto decisivo nel finale in volata. Quell’energia che a LeBron James è sembrata mancare (in campo per oltre 46′), e di rimando ai Cleveland Cavaliers: insieme a questa è venuta meno anche la convinzione, poi affossata definitivamente dalla tripla decisiva di Durant. Come un anno fa. Golden State è avanti 3-0, con nel mirino il secondo titolo consecutivo, il terzo in quattro stagioni.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter Golden State Warriors

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