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Nuoto, l’Italia verso gli Europei di Glasgow. Tra certezze, dubbi e speranze di medaglia
Con la squadra quasi al completo (40 convocati, qui l’articolo completo) l’Italia del nuoto si avvia verso gli appuntamenti conclusivi della stagione, ultime tappe di avvicinamento agli Europei di Glasgow (3-9 agosto), per staccare in extremis un pass o per testare la condizione in vista della manifestazione continentale.
Dal 23 al 25 giugno si terranno i XVII Giochi del Mediterraneo a Tarragona (Spagna), evento sempre molto sentito dagli atleti azzurri, che nell’ultima edizione (del 2013 a Mersin, in Turchia) chiusero al primo posto il medagliere con ben 51 medaglie, 20 ori, 19 argenti e 12 bronzi, e non mancheranno certo di difendere il primato.
Ancora più importante, perché ultima chance d’ingresso nella squadra per Glasgow, saranno gli Internazionali d’Italia-LV Trofeo Internazionale Sette Colli, di scena a Roma dal 29 giugno al 1 luglio: teatro di grandi prestazioni ed emozioni, il Foro Italico ospiterà numerosi campioni di livello internazionale, con i quali i nostri avranno modo di confrontarsi prima della rassegna iridata.
Il gruppo degli azzurri per l’Europeo potrà essere integrato proprio in quest’ultima occasione, come ha ricordato il CT Cesare Butini “il Sette Colli sarà l’ultima prova per il completamento della squadra; le prestazioni di particolare rilevanza tecnica saranno prese in considerazione sia per eventuali integrazioni individuali sia di staffetta, incluse quelle attualmente promosse”.
Questo anche per sopperire alle già sicure e alle probabili importanti assenze che andranno a pesare sul bilancio finale di Glasgow: già certa la mancanza della velocista romana Silvia Di Pietro, la classe ’93 bronzo ai mondiali di Windsor 2016 e record italiano nei 50 stile libero in 23’90, cui circa un anno fa era stato diagnosticato un infortunio al ginocchio, il cui decorso post operatorio già a fine febbraio le ha chiuso le porte di accesso all’evento continentale, non avendo mai iniziato la stagione agonistica vera e propria. Duro colpo per la 4×100 stile libero femminile, argento agli scorsi Europei di Londra 2016, sulla quale si stava costruendo un progetto a lungo termine – visto anche il passaggio della Pellegrini alla velocità – verso Tokyo 2020. La staffetta comunque sarà presente ed agguerrita nella vasca di Glasgow, perché ad affiancare la Divina ci saranno Laura Letrari, Giada Galizi ed Erika Ferraioli, ben comportatesi agli Assoluti di aprile scorso.
Out anche Nicolò Martinenghi, primatista italiano dei 100 rana, campione europeo e mondiale juniores con record del mondo anche sui 50, da qualche mese fermo ai box per un infortunio da stress all’osso pubico, il cui allenatore Marco Pedoja ha annunciato poche ore fa l’impossibilità dell’atleta a prendere parte all’Europeo e di concentrare invece le proprie attenzioni esclusivamente sull’esame di maturità “A me, di farlo andare avanti a mezzo servizio e di mandarlo allo sbaraglio all’Europeo di Glasgow, per poi creargli dei problemi a livello anche psicologico, di ansia da prestazioni e di dimostrazione verso gli altri, non andava più. Così ho preso la decisione di tutelarlo per i prossimi due anni e quindi ho detto a Tete: la tua stagione è finita. Punto. Ricomincerai eventualmente verso fine agosto, piuttosto che a metà settembre come si fa solitamente, però bisogna recuperarlo al 110% adesso…” . Sarà quindi solo l’imolese Fabio Scozzoli a portare in Scozia la rana veloce. Le aspettative su di lui sono molto alte, visti gli ottimi risultati ottenuti a Copenaghen (un oro e un argento all’Europeo di corta 2017) e il sesto posto al Mondiale magiaro dello scorso anno. Nei 200 rana invece, chissà che non si ripeta il bellissimo risultato di Londra 2016, con un Luca Pizzini al bronzo con l’ultimo crono di ingresso in finale.
Più flebili le speranze di medaglia di Simone Sabbioni e Federico Turrini (entrambi bronzo nella scorsa edizione londinese, nei 100 dorso il primo, nei 400 misti il secondo), che, pur avendo staccato il pass agli Assoluti di Riccione non hanno dato l’idea essere al 100% della forma fisica e psicologica per affrontare al meglio la più importante manifestazione annuale.
Più concrete invece le attese in chiave podio nella velocità, dove il “Bello” veneto Luca Dotto porta la carica nei 100 stile libero, nei quali dovrà difendere l’oro iridato del 2016, affiancato dai giovani rampanti Andrea Vergani e Alessando Miressi nei 50 e 100 stile individuali e da Ivano Vendrame, Lorenzo Zazzeri e Miressi nella staffetta 4×100 stile, argento di Londra.
Se di certezze dobbiamo parlare, in chiave maschile questa porta il nome di Gregorio Paltrinieri, il carpigiano campione olimpico, mondiale e europeo dei 1500 stile libero. SuperGreg a Glasgow potrebbe vincere il suo quarto oro iridato nei 1500, imbattuto nella distanza a livello continentale in vasca lunga dal 2012 e, speriamo, per contendersi con il suo “gemello diverso” Gabriele Detti il primo posto negli 800, distanza in cui il ragazzo del 1994 di Livorno porta la corona di Campione del Mondo 2017. Ancora non è ufficiale, infatti, il rientro in squadra azzurra per il nipote di Stefano Morini (nonché suo atleta), che sta ancora combattendo l’infiammazione alla spalla. Molte delle aspettative di podio vengono proprio da lui, e tutti gli appassionati sperano in un suo tempestivo rientro; la tappa del Sette Colli ci dirà di più sulle sue condizioni.
Veniamo ora alle ragazze: chiuso il capitolo 200 stile libero con il meraviglioso oro di Budapest 2017, Federica Pellegrini, da questa stagione, ha iniziato a dedicarsi esclusivamente alla velocità, e sarà a Glasgow per giocarsi qualcosa di importante nei 100 stile libero, gara in cui però a Divina appare meno brillante rispetto alle avversarie, Sarah Sjostroem Ranomi Kromowidjojo su tutte, e nei 100 dorso, ancora più difficili in prospettiva di medaglia. Ma chissà che la veneta campionessa di tutto non riesca a stupirci, come ormai ci ha abituato nella sua lunga carriera ai vertici del nuoto mondiale. Accanto a lei, nei 100 dorso, una stupenda Margherita Panziera potrebbe regalarci e regalarsi il sogno di una finale, e chissà se non qualcosa in più, dopo lo strepitoso crono fatto registrare in apertura di staffetta ai Campionati Assoluti di aprile (59’96, prima italiana a scendere sotto il minuto). Anche nei 200 dorso la ventiduenne potrebbe far bene, essendo la sua distanza preferita, che le ha già regalato soddisfazioni in passato.
Dalla farfalla veloce ai 200, Ilaria Bianchi in acqua scozzese dovrà difendere il bronzo nei 100 conquistato a Londra e l’argento ai Campionati Europei di vasca corta dello scorso dicembre.
Arianna Castiglioni e Martina Carraro potrebbero avanzare qualche ambizione di finale e di medaglia nei 50 e 100 rana, vista la crescita costante delle due e i tempi che, se a livello mondiale sono ancora troppo alti per far sperare in qualcosa di più di un buon piazzamento, a livello continentale si fanno invece più interessanti, nonostante le regine delle distanze (la svedede Johansson e la lituana Meilutyte su tutte) siano pronte a contendersi i titoli.
Infine, sulle distanze lunghe, le aspettative di medaglia per Simona Quadarella sono alte e concrete. La ventenne romana, bronzo mondiale a Budapest 2017, avrà l’onere di difendere la fantastica prestazione magiara, e con il secondo miglior tempo stagionale mondiale nei 1500 stile libero le premesse non possono che essere le migliori.
Appuntamento quindi tra meno di 20 giorni al Sette Colli per l’ultimo test della squadra azzurra.
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Foto: Gian Mattia D’Alberto / lapresse
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