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Nuoto
Nuoto, Settecolli 2018. Batterie: Sjostroem, Peaty e Fratus non si risparmiano! Bene Di Liddo e Burdisso tra gli azzurri
Non sono certo venuti a Roma in gita i grandi campioni del nuoto mondiale che impreziosiscono la edizione 2018 del Trofeo Settecolli, scattato questa mattina con le prime batterie che fanno da prologo alla scenografica sessione serale, spostata alle 19, all’ora del tramonto che al Foro Italico è sempre uno spettacolo.
I vari Peaty, Sjostroem, Fratus, Blume, Le Clos non si sono risparmiati: i campioni che tutti aspettano al Foro Italico e che si sono fatti trovare subito pronti su livelli altissimi fin dalle prime batterie di tre giornate molto intense ad un mese esatto dagli Europei di Glasgow. Non sono mancati gli squilli azzurri con il record italiano juniores e cadetti di Burdisso, ormai qualcosa in più di una promessa, nei 100 farfalla e la bella prova di Di Liddo nei 50 farfalla su tutti.
Sarah Sjostroem ha dominato le batterie sia dei 50 stile libero che dei 50 farfalla. Se nella gara più veloce dello stile libero l’avversaria si chiama Pernille Blume, ha un oro olimpico della categoria al collo e oggi è piaciuta molto in batteria, nei 50 farfalla l’avversaria della svedese potrebbe essere italiana e risponde al nome di Elena Di Liddo che ha fatto segnare il secondo miglior tempo in batteria, sopravanzando nientemeno che Ranomi Kromowidjojo, apparsa meno brillante del solito anche nei 50 stile, dove non ci saranno azzurre al via in finale con Ferraioli che si è fermata al nono posto.
Nei 100 rana uomini Adam Peaty mette subito le cose in chiaro con Fabio Scozzoli che lo segue per i primi 50 metri, poi deve arrendersi allo strapotere del britannico che oggi pomeriggio non partirà in corsia 4 perchè meglio di lui in 59″41 (niente male!) riesce a fare l’olandese Kamminga che si propone come rivale diretto per il podio di Fabio Scozzoli, ancora non al meglio e quarto in 1’00″75, sui tempi fatti segnare nel week end scorso a Tarragona per vincere l’oro ai Giochi del Mediterraneo.
Nei 100 rana donne, Yuliya Efimova dispone a proprio piacimento delle rivali, viaggia col freno a mano tirato nella vasca di andata e si scatena nella vasca di ritorno facendo segnare il miglior tempo in 1’07″49. In casa azzurra Arianna Castiglioni c’è (seconda in 1’07″93), meno Martina Carraro che sta ancora pagando il cambio di guida tecnica (da Bastelli a Casella) effettuato un mese fa ma l’azzurra sarà comunque in finale nel pomeriggio.
Mikhailo Romanchuk fa la voce grossa nelle batterie dei 400 stile libero. Gioca per 300 metri e accelera nel finale chiudendo primo in 3’50″36. In finale vanno gli azzurri Ciampi e Acerenza. Finale conquistata, nei 400 stile libero donne, anche da Carli, Pirozzi, Musso e Caponi ma, bisogna dirlo, questa non è la gara meglio frequentata del meeting e i tempi lasciano abbastanza a desiderare. Sperare in un cambio di passo repentino al pomeriggio, che dia qualche segnale in vista della 4×200 potrebbe essere esagerato ma ci si prova. Miglior tempo per la belga Dumont in 4’12″28.
Si infrangono sulla batteria dei 50 stile libero i sogni di qualificazione a Glasgow di Marco Orsi che proprio non riesce a rimettersi in carreggiata dopo la stagione sfortunata dello scorso anno. Il bolognese è fuori dalla finale, per la quale si qualificano un pimpante Vergani e un Dotto che combatte ma non appare nemmeno vicino alla sua forma migliore. Qui sarà battaglia vera ad altissimi livelli tra il vicecampione mondiale Fratus (21″74 in batteria) e il britannico Proud (21″90).
Nei 50 dorso donne bene Scalia, unica azzurra in una finale all stars con Mie Nielsen, Baumrtovas, Toussaint e Davies, mentre fra gli uomini Milli è l’unico a tenere il ritmo di Glinta (26″14), con Sabbioni terzo a 25″45 e Ceccon in finale con 25″86. Nei 100 farfalla uomini arriva il risultato forse più importante dal punto di vista tecnico per l’Italia e porta la firma di Federico Burdisso che fa segnare il miglior tempo delle batterie in 52″23 che è il nuovo record italiano juniores e cadetti. Alle sue spalle non uno qualsiasi ma Chad Le Clos, poi in finale arriva anche Codia, non Rivolta, apparso poco brillante.
E Pellegrini? 15mo tempo nei 50 dorso con 29″20, 18mo crono con 25″83 nei 50 stile libero. Non è qui per queste gare ma i segnali deve ancora lanciarli e la riconversione alla velocità sembra incontrare gli ostacoli attesi alla viglia.
Asgeir
29 Giugno 2018 at 16:17
Condorelli ha mamma canadese ed e’ cresciuto negli Stati Uniti, ha sia passaporto americano che canadese. (In realta’ e’ anche nato in Giappone, quindi potrebbe avere anche passaporto giapponese). Ma sta facendo la trafila per il passaporto italiano e gareggiare per l’Italia, uno dei nonni ha origini italiane
MarcoB
29 Giugno 2018 at 12:54
Scusate ma non ho capito per quale nazione gareggia Santo Condorelli… A rio ha gareggiato per il canada poi in un vostro articolo avete detto che sarebbe diventato italiano e oggi al Settecolli ha gareggiato per gli USA.