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Nuoto
Nuoto, Settecolli 2018. Che spettacolo i giganti mondiali del nuoto nella prima giornata e, con Quadarella, Scalia e Burdisso, ride anche l’Italia
I giganti del nuoto non si fanno pregare e regalano prestazioni straordinarie al pubblico della prima giornata del Settecolli. Peaty, Sjostroem, Efimova, Le Clos, Blume, Proud: tutti lasciano il loro marchio nella piscina del Foro Italico con tempi di valore assoluto, qualche primato stagionale, molte dichiarazioni di intenti in vista di Europei e Panpacifici.
E in questa giornata “mondiale” bene si inseriscono le prestazioni di alcuni azzurri che fanno molto ben sperare in vista degli Europei: il giovanissimo Federico Burdisso che sbriciola per due volte il record italiano cadetti e juniores nei 100 farfalla (51″73), Silvia Scalia che lancia il guanto di sfida alla regina attuale del dorso, Margherita Panziera, con il record italiano dei 50 in 28″01, Simona Quadarella che vince di autorità i 1500 sfiorando il personale.
Difficile scegliere la prestazione del giorno ma risaltano sicuramente l’1’04″98 di Yuliya Efimova che è il migliore crono mondiale stagionale nei 100 rana, assieme alle due “chicche” delle gare veloci dello stile libero: Benjamin Proud a 21″16 (quarta prestazione all time a un centesimo da Caeleb Dressel) nel maschile e Pernille Blume a 23″92, la terza prestazione all time in gomma, sesta prestazione assoluta all time. Roba da far passare in secondo piano un 100 rana maschile da brividi con Adam Peaty stratosferico, il 25″19 di Sarah Sjostroem nei 50 farfalla o il 51″24 di Chad Le Clos nei 100 farfalla, tutte prestazioni di valore assoluto che rendono il Settecolli 2018 già indimenticabile dopo una sola giornata di gare.
La velocità ha regalato spettacolo. Benjamin Proud non ha sbagliato nulla nel 50 stile libero dove il favorito era il brasiliano Frarus reduce da risultati di grandissimo spessore. Proud, però, ha tenuto altissimo il ritmo fin dalla partenza ed ha guadagnato metro su metro, chiudendo con il quarto tempo di sempre (21″16) e rifilando una sconfitta nettissima a Fratus (21″77). Buona la prova dell’azzurro Vergani, terzo in 22″21, solo quinto un Dotto che deve ancora trovare la condizione.
Pernille Blume ha legittimato il suo oro olimpico sfiancando la resistenza di una Sarah Sjostroem un po’ appannata a fine giornata in una sfida scandinava da urlo. Blume dominante in 23″92, il sesto tempo di sempre, Sjostroem seconda a 24″18, comunque un tempo meraviglioso e Kromowidjojo meno pimpante del solito terza a 26″64. Non si può chiedere di meglio ad una gara dei 50 stile.
Nei 100 rana donne Yuliya Efimova si scatena e nessuno riesce a resisterle, nemmeno l’inglesina Sjobahn O’Connor che si deve giocare il secondo posto con una Castiglioni che forse ha pagato le fatiche di Tarragona. Efimova domina dal primo all’ultimo metro di gara e fa segnare il mondiale stagionale con 1’04″98, secondo posto per la britannica O’Connor in 1’07″40, terzo posto per una buona Arianna Castiglioni in 1’07″66, quinto posto per Martina Carraro.
Protagonisti anche gli azzurri. L’unica vittoria di giornata per l’Italia porta la firma di Simona Quadarella che conferma quanto di buono mostrato dalla romana a Tarragona. L’allieva di Minotti demolisce lentamente la resistenza di una big come l’ungherese Kapas, tenendo per 1000 metri il ritmo del personale fatto segnare in occasione del bronzo iridato a Budapest, poi un rallentamento con la vittoria già in tasca e comunque una chiusura ottima a 15’56″81 a soli 3 secondi dal personale.
Federico Burdisso si migliora di quasi un secondo e sbriciola il suo personale e il record italiano cadetti e juniores nei 100 farfalla. Già era piaciuto al mattino, il delfinista piemontese ma al pomeriggio con Chad Le Clos a fargli da lepre, Burdisso disputa una gara di grandissimo spessore e chiude in 51″73, terzo italiano dopo Codia (quarto nella finale) a chiudere un 100 farfalla sotto i 52″. le Clos vince in 51″24, secondo posto per un ottimo James Guy in 51″44. Silvia Scalia spara tutte le sue cartucce in una bella finale dei 50 dorso e si prende il record italiano che inseguiva da tempo con un quarto posto da 58″01 e un pizzico di rammarico per non aver abbattuto la barriera dei 28″. Bene anche Zofkova al personale (28″32) nella finale B. La brasiliana Medeiros vince la gara con il tempo di 27″87, secondo posto per la danese Mie Nielsen in 27″92, terzo posto per Davies (Gbr) in 27″95.
Piace tanto anche Elena Di Liddo in un 50 farfalla dominato da sua maestà Sarah Sjostroem, più bella al mattino che al pomeriggio. La pugliese, in gran forma, dopo le due medaglie di Tarragona, chiude terza in 26″13 alle spalle delle extraterrestri Sjostroem (25″19) e Kromowidjojo (25″90). A proposito di extraterrestri, Adam Peaty domina i 100 rana e si conferma inarrivabile per chiunque al momento. Il britannico stampa un 58″61 raffreddando i bollenti spiriti dell’olandese Kamminga che pure, con una grande vasca di ritorno, tocca in 59″19. A sorridere è anche Fabio Scozzoli che fa segnare un gran tempo, 59″89, una novità per il Settecolli del romagnolo, mai troppo in forma in questo periodo della stagione, che lo fa ben sperare per Glasgow dove il gap dai due che lo hanno preceduto (in particolare da Kamminga) potrà essere colmato.
I 50 dorso uomini portano alla ribalta il rumeno Glinta che si impone in 24″78, secondo posto per il brasiliano Fantoni in 24″95 e terzo per un buon Milli in 25″15, quarto posto per il campione europeo in vasca corta Sabbioni, con la testa e il fisico ancora alle medaglie di Tarragona. Nei 400 stile uomini vince ma non convince fino in fondo l’atteso ucraino Romanchuk che sprinta nel finale, si impone in 3’48″04, facendo peggio di Paltrinieri a Tarragona e molto peggio di Detti a Riccione, secondo posto per l’egiziano Elkamesh con 3’49″40, terzo posto per un Acerenza un po’ scarico dopo le fatiche dei Giochi del Mediterraneo in 3’49″75.
Nei 400 donne, gara tutt’altro che indimenticabile, la britannica Hibbott con una grande seconda parte di gara si impone in 4’09″78 davanti a Dumont in 4’11″12 e alla prima delle azzurre, Stefania Pirozzi in 4’11″36, quarto posto per Caponi, molto calata nel finale.