Basket
Qualificazioni Mondiali 2019: Italia-Croazia. Le chiavi tattiche per provare a domare Saric e Bogdanovic
Ricomincia domani sera, alle ore 20:45, l’avventura dell’Italia nelle qualificazioni per i Mondiali del 2019 in Cina. L’avversaria che si presenterà all’Alma Arena (alias PalaTrieste) è la Croazia, che, a differenza della nazionale azzurra, è in grossi guai di classifica e rischia di essere eliminata già in questa prima fase.
Per tale ragione, coach Drazen Anzulovic ha deciso di portare, tra i convocati, non meno di tre dei sei giocatori croati attualmente in NBA: Dario Saric (Philadelphia 76ers), Bojan Bogdanovic (Indiana Pacers) e Ivica Zubac (Los Angeles Lakers). Non ci sono, per infortunio, Krunoslav Simon e il neo-campione d’Europa col Real Madrid Dino Radoncic, mentre c’è Rok Stipcevic, l’esperto play della Dinamo Sassari. Per il resto, l’ossatura è abbastanza diversa da quella che ha portato a casa appena una vittoria in quattro partite. In particolare, della formazione che ha perso 64-80 dall’Italia nello scorso novembre, sono rimasti Kruslin, Planinic, Bosnjak, Ramljak e Sakic (ma non è detto che giochino tutti e cinque).
Il conto è presto fatto: coi tre giocatori NBA, al netto della loro condizione fisica generata dal periodo di inattività dopo la regular season o i playoff, la nazionale croata ci guadagna moltissimo. In particolare, per l’Italia dei nomi convocati da Meo Sacchetti sarà molto difficile contenere Dario Saric, uno che nel suo bagaglio tecnico ha tante cose, dalla velocità alle ottime capacità in uno contro uno, ancora al tiro da tre, e che fa parte di un’intera generazione di numeri 4 europei che stanno conquistando l’America (leggere alle voci Antetokounmpo, Porzingis, Mirotic e Markkanen). La nazionale azzurra uno da opporre veramente a Saric, in quest’occasione, non ce l’ha: bisogna vedere cosa s’inventerà Sacchetti, che di invenzioni è capace di tirarne fuori.
L’altro grande nome da temere è quello di Bojan Bogdanovic, che ha disputato la sua miglior stagione in NBA da quando vi si trova: con i Pacers ha chiuso a 14,3 punti di media in 30,8 minuti, risultando il 13° miglior tiratore di liberi della lega con l’86,8%. Proprio le percentuali dalla lunetta sono quelle che l’Italia si ricorda bene, perché ci costruì 12 dei 26 punti con cui la Croazia, a Torino, tolse all’Italia il biglietto per Rio. Appare evidente che si debba evitare di concedergli troppe gite in lunetta (il che, ovviamente, non vuol dire non difendere).
Il terzo membro della truppa NBA, Ivica Zubac, è invece un po’ più in ombra rispetto ai due citati perché, nei due anni ai Lakers, ha fatto su e giù dalla G-League (l’ex D-League, la lega di sviluppo), tornando definitivamente nel roster gialloviola soltanto quando s’è fatto male Mozgov. Il vero problema non è il suo ruolo di centro, ma è legato a come Biligha riuscirà a contenerlo (anche se Burns un contributo può comunque darlo), e la missione, al di là della voglia del giocatore di Venezia, appare piuttosto difficile.
Per il resto, bisognerà attendere le scelte di Anzulovic sui 12 da schierare contro gli azzurri. La certezza, però, è che si tratta di una squadra migliore di quella del match di Zagabria, che vedeva in campo solo due dei big (Planinic e Bilan, che quella partita l’ha pure giocata male).
L’Italia, pur partendo da sfavorita in questo incontro, potrà contare sulla tranquillità di avere già in tasca il pass per la seconda fase delle qualificazioni. Pur in assenza di molti big, il ritorno di Hackett e la presenza di Della Valle e Aradori sono fattori che possono quantomeno dare delle speranze affinché la partita resti lottata. Fra l’altro, va fatto notare come, visto lo stato delle cose, il reparto piccoli azzurro sia quello che può contrastare i problemi che può creare il reparto lunghi croato. In ogni caso, Sacchetti dovrà dar fondo a tutto il suo arsenale per far sì che, nella corsa a Cina 2019, ci sia un’avversaria in meno.
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Credit: Ciamillo