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Scherma, Europei 2018: è un’Italia di fioretto, ma la Russia ha attuato il sorpasso

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Si sono chiusi gli Europei di Novi Sad ed è tempo di tracciare un bilancio per quanto riguarda le prestazioni della squadra azzurra. E’ stata una manifestazione complicata per l’Italia, che ha dovuto attendere addirittura il penultimo giorno per conquistare la prima e poi anche unica medaglia d’oro, con il fioretto che ha fatto il solito ruolo di protagonista, con ben sei podi degli otto totali.

Alla fine saranno un oro, quattro argenti e tre bronzi, con l’Italia che chiuderà addirittura al terzo posto nel medagliere dietro alla Russia e alla Francia. Come numero di medaglie siamo la seconda nazione (otto) con la Russia sempre prima con undici. Un dato di fatto, rispetto alle ultime manifestazioni continentali, è l’avvenuto sorpasso da parte della squadra russa, storica rivale degli azzurri, che ha saputo veramente dominare questi Europei, vincendo ori e medaglie in tutte le armi, con due campionesse davvero straordinarie come Inna Deriglazova e Sofya Velikaya ed un Alexey Cheremisinov pigliatutto nel fioretto maschile.

Come detto è stata un’Italia di fioretto e l’unico oro è arrivato dal solito eccezionale Dream Team. Non è stata una stagione semplice, con la Russia del fenomeno Deriglazova che ha spesso battuto le azzurre, ma nel momento più importante e forse quando contava realmente ecco che sul gradino più alto ci va l’Italia. E’ l’Europeo della definitiva conferma di uno status da grandissima per Alice Volpi, bronzo nell’individuale e semplicemente meravigliosa nella rimonta decisiva nella gara a squadre; è quello di una ritrovata Arianna Errigo, che cancella la crisi di questi mesi difficili soprattutto con l’argento dell’individuale. Non bisogna poi dimenticare Camilla Mancini e Chiara Cini, soprattutto la prima, due talenti che hanno dato un contributo decisivo per questo oro.

Ci è andato molto vicino al bis europeo Daniele Garozzo, ma il siciliano ancora una volta si conferma uomo da grandi appuntamenti. E’ dalle Olimpiadi di Rio che sale costantemente sul podio comprendendo anche Europei e Mondiali e l’obiettivo è quello di proseguire questa striscia anche tra qualche settimana a Wuxi. Bellissimo anche il bronzo di Giorgio Avola, che con gli Europei ha un feeling particolare visto che anche lo scorso anno era riuscito a salire sul podio.
Inoltre c’è sempre un quartetto di primo livello e che si è trovato di fronte una Russia davvero inarrestabile, con Cheremisinov che torna a casa con due medaglie d’oro. Gli azzurri comunque ci sono e al prossimo Mondiale punteranno a vendicarsi, anche se il primo posto, vista la super stagione, sembra essere in mano agli USA

L’argento degli sciabolatori e il bronzo degli spadisti sono quelli del riscatto dopo una gara individuale un po’ sottotono, anche se va detto come Luca Curatoli e Gabriele Cimini si siano fermati ai quarti di finale e soprattutto il primo sia stato sconfitto solo all’ultima stoccata, tra molti rimpianti e polemiche per la condotta arbitrale. Due squadre che tra un mese possono ambire al podio mondiale e la medaglia a questi Europei può essere la giusta spinta.

E’ stato un brutto Europeo per sciabola e soprattutto spada femminile. Le sciabolatrici hanno completamente steccato la gara individuale, con addirittura nessuna azzurra nei quarti di finale ed invece nella prova a squadre è arrivato un quarto posto che fa molto male, perchè il bronzo è sfumato all’ultima stoccata. Ripetere il magico 2017 (oro europeo e mondiale) era veramente difficile, ma la stagione di Coppa del Mondo è stata comunque positiva ed era lecito aspettarsi almeno un podio, che si spera possa arrivare a questo punto in terra cinese.

Aspettative che c’erano anche per le spadiste ed invece questa è l’arma che si è comportata peggio. Malissimo nell’individuale ed unica delle squadre a non aver passato i quarti di finale. Purtroppo nella spada femminile azzurra manca continuità di risultati, anche se Mara Navarria ha vinto per due volte in Coppa del Mondo. Preoccupa soprattutto Rossella Fiamingo, che anche a Novi Sad ha confermato di vivere un anno molto negativo, che l’ha vista anche sprofondare nel ranking della FIE. Il Mondiale adesso è davvero l’ultima possibilità per salvare un’intera stagione.

 





 

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Foto: Augusto Bizzi/Federscherma

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