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Scherma, Europei 2018: giornata senza medaglie per l’Italia. Curatoli beffato, Navarria e Fiamingo deludono

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L’Italia non conquista medaglie nella terza giornata di gare agli Europei 2018 di scherma, in corso di svolgimento a Novi Sad (Serbia). Il Bel Paese, dopo aver ottenuto due medaglie sia ieri che sabato, rimane a bocca asciutta nelle gare odierne di spada femminile e sciabola maschile.

Luca Curatoli, la nostra punta nella sciabola, ha ottenuto un amaro ottavo posto, beffato all’ultima stoccata ai quarti di finale. Il 23enne napoletano è stato infatti battuto 15-14 dal georgiano Sandro Bazadze in un assalto condizionato dalle decisioni arbitrali. L’azzurro sul 14-14 credeva di aver piazzato la stoccata vincente e ha iniziato ad esultare, convinto di aver centrato la medaglia. Un sogno svanito però dopo pochi minuti, perché l’arbitro ha deciso di non convalidare il punto. Il campano, insieme a tutto lo staff, ha protestato vistosamente e ha perso la concentrazione. Infatti subito dopo ha subito la stoccata dell’avversario, venendo così sconfitto. Curatoli ha pagato l’inesperienza, perché nel momento chiave del torneo avrebbe dovuto tenere i nervi saldi e tornare subito in gara. Un risultato che conferma comunque le qualità di questo ragazzo, che cercherà la grande rivalsa nella gara a squadre di giovedì e soprattutto ai prossimi Mondiali.

Delusione nella spada, dove Mara Navarria e Rossella Fiamingo non sono riuscite a rispettare le aspettative, chiudendo lontane dal podio. Navarria si è presentata a questo Europeo come numero tre del ranking e in questa stagione aveva conquistato due vittorie e un secondo posto in Coppa del Mondo. La 32enne friulana è uscita di scena al secondo turno, battuta 15-10 dall’estone Kuusk. Quest’ultima ha conquistato poi l’argento, ma essendo la numero 45 del mondo, era un’avversaria alla portata dell’azzurra, che si sarebbe trovata poi un tabellone agevole verso la finale. A 32 anni Navarria deve quindi rimandare ancora l’appuntamento con la medaglia europea, che rischia di diventare un tabù. Per Fiamingo l’eliminazione agli ottavi conferma invece la pesante crisi di risultati dell’ultimo anno. La 26enne catanese dopo la storica medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016, ha conquistato una vittoria nel Grand Prix di Budapest a marzo 2017 e poi basta. Stiamo parlando di un’atleta che tre anni fa si trovava in testa al ranking, con due ori iridati in bacheca, e ora è sprofondata invece in 19ma posizione. Servirà quindi una reazione soprattutto mentale già a partire dalla gara a squadre, per uscire da questo tunnel.

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alessandro.farina@oasport.it

Twitter: @Alefarina18

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Foto: bizzi federscherma

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