Taekwondo
Taekwondo, il presidente federale Angelo Cito: “Il Grand Prix di Roma è una grande vetrina. Sono fiducioso in chiave Tokyo 2020, ma niente pressioni sui ragazzi”
ESCLUSIVA – “Il Grand Prix di Roma può diventare un appuntamento fisso, il top del taekwondo è qui. E ho fiducia nei nostri atleti in chiave Tokyo”. Angelo Cito, presidente della Federazione italiana di taekwondo, intervistato in esclusiva dalla redazione di OA Sport, si sofferma sulle prospettive della disciplina nel Bel Paese, lasciando trapelare una moderata fiducia in merito alle prospettive future degli azzurri.
Quanto può influire un evento come il Grand Prix di Roma per avvicinare i giovani italiani al taekwondo?
“E’ la nostra speranza. A Roma c’è il gotha del taekwondo in ambito internazionale. I primi 32 atleti del ranking sono qui per contendersi il podio. Soltanto ai Mondiali e alle Olimpiadi si gareggia per obiettivi di maggior prestigio. Intanto per noi è un grande risultato aver portato il Grand Prix a Roma per quest’anno e per il 2019. Faremo di tutto per renderlo un appuntamento fisso. Il taekwondo sta assumendo un respiro sempre maggiore e un evento così rilevante potrebbe essere una vetrina importante per diffondere ulteriormente la disciplina in Italia”.
L’Italia è attualmente alle prese con un ricambio generazionale che sembra iniziare a dare i suoi frutti. Rio 2016 è stato solo un incidente di percorso?
“Sia chiaro, nessun italiano è riuscito a qualificarsi a Rio 2016 perché in ogni disciplina esistono dei cicli. Eravamo reduci da trionfi sensazionali nelle edizioni precedenti delle Olimpiadi. E due anni fa i nostri giovani talenti erano ancora acerbi. Eppure siamo arrivati con diversi atleti a giocarci la qualificazione fino all’ultima gara. Non è facile qualificare un atleta per i Giochi Olimpici. Il taekwondo coinvolge 214 Nazioni. E per alcune di esse è diventato lo sport di bandiera. Ma in chiave Tokyo sono fiducioso”.
Vito Dell’Aquila e Daniela Rotolo sembrano già pronti per la consacrazione.
“Vito e Daniela sono sicuramente due atleti che possono ambire alla qualificazione per Tokyo 2020. Ma nulla è scontato, soprattutto con criteri così restrittivi e tanti atleti in corsa per il pass olimpico. I loro progressi, in ogni caso, ci fanno ben sperare e confidiamo che entrambi possano raggiungere una maturità tale da renderli sempre più competitivi in ambito internazionale. Sono tanti, però, gli atleti in grado di compiere il salto di qualità. Penso a Simone Alessio, che è in costante crescita. E a diversi altri elementi con un gran potenziale”.
Sarebbe soddisfatto di qualificare uno o due atleti per le Olimpiadi di Tokyo 2020?
“Non ho intenzione di fare pronostici né di creare aspettative. I ragazzi stanno crescendo e non meritano di essere messi sotto pressione. Sarei soddisfatto di vedere un buon numero di atleti italiani lottare per la qualificazione. Ovviamente sarei ben lieto se a Tokyo ci fosse una discreta rappresentanza azzurra. Ma intanto agli Youth Olympic Games di Buenos Aires abbiamo qualificato tre italiani. E non è cosa da poco. Il nostro staff sta lavorando alacremente e siamo felici dei riscontri attuali. Vedremo più in là come andrà in chiave olimpica, ma lasciamo crescere i nostri ragazzi senza pressioni. I bilanci si fanno alla fine”.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Twitter Angelo Cito